IL SAMPDORIANO - Al buio e senza fare piazza pulita. L'imbarazzante immobilismo continua

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Oggi alle 09:18Primo Piano
di Diego Anelli

L'unica squadra ancora senza allenatore, il progetto "Sampdoria ai Sampdoriani" già messo in dubbio o fatto saltare in aria quando erano tutti da confermare all'istante, soprattutto se poi non si era deciso di bloccare una prima scelta per la categoria. Scenari da minimo sindacale dopo lo scempio al quale abbiamo assistito per una stagione intera. I giocatori, ritenuti in grado di puntare alla massima serie almeno tramite i play-off e invece protagonisti di un suicidio calcistico di massa, sono tra i principali responsabili e non si meritano giustificazioni. Alla fine il caos Brescia ci ha dato una seconda possibilità e finalmente l'abbiamo sfruttata per evitare un inferno più profondo. Ma lo scempio c'era, resta e prosegue, tra mille nazionalità ma con il comune denominatore di una bussola distrutta.

Senza allenatore, senza direttore generale, con un ritiro confermato come sappiamo, Sampdoria Women non iscritta, budget zero per la Sampdoria e parliamoci chiaro. Esattamente un anno fa eravamo consapevoli che l'obiettivo serie A rappresentasse un traguardo fondamentale, non raggiungerlo (da finalista vincente dei play-out o finalista perdente dei play-off, poco o nulla sarebbe cambiato per la nostra situazione attuale) avrebbe aperto a scenari complicati. Forse nessuno pensava a questi livelli, dove tutto può e deve essere tagliato. Ci ritroviamo in balia degli eventi, poteri decisionali a tutti e a nessuno, ogni scelta necessita di tempo immemore, nel frattempo mesi fa il Ds è stato giustamente sostituito, con il senno del poi l'unico a saltare. Al triplice fischio finale di Castellammare ci saremmo aspettati le dimissioni di tutti quanti, compresi i bracci destri senza incarichi ufficiali e invece quasi tutti sono al loro posto.

Nel frattempo la Sampdoria viene trattata come un club dove ormai il fare paradossale, folle, incomprensibile e altamente allarmistico diventa la quotidianità. Io non voglio nemmeno rispondere a chi paragona chiunque a chi abbiamo conosciuto in precedenza, perchè preferirei marcire in serie Z piuttosto che aver a che fare con certa gente vista in passato. Fatta tale doverosa premessa, è innegabile che le parole di proprietà e dirigenza non trovino seguito o perfino vengano completamente smentiti dai fatti. 

Fortunatamente stavolta tutti quanti si sono resi conto in tempo dell'emergenza, non possiamo fare mercato inventandoci la moneta da tre euro... Qualcuno ha chiuso il rubinetto garantendo esclusivamente le scadenze di luglio? Qualcuno, subito abbandonato dalla seconda metà della nuova società, pensa di guidare ancora un club dopo aver dimostrato di non esserne assolutamente capace? In società abbiamo gente che vive dall'altra parte del mondo e da chi punta sugli algoritmi facendoci passare come la barzelletta del mondo?

L'ingresso di nuovi soci potrebbe essere una gran bella boccata d'ossigeno ma al tempo stesso rischierebbe di far soltanto slittare una risoluzione che deve avvenire il prima possibile. Senza investimenti e con i debiti sulle spalle non possiamo andare da nessuna parte. I mancati riscatti a cifre alla portata avevano già lanciato un segnale incontrovertibile. Serve un miracolo? Crediamo all'arrivo di qualcuno che possa invece rappresentare un nuovo corso societario; coloro che non sanno di calcio e del suo business. Se poi mancano anche umiltà e consapevolezza fino in fondo degli errori commessi, si continua a perseverare e i danni diventano incalcolabili. La speranza è l'ultima a morire ma quando non si sa nemmeno con chi confrontarsi e la controparte vive in un mondo parallelo... povera Sampdoria...