ESCLUSIVA SN - Palmieri: "Chi passa dalla Sampdoria non può non restare innamorato. Quando facevano quel coro per me..."

24.05.2020 09:28 di Lidia Vivaldi   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Palmieri: "Chi passa dalla Sampdoria non può non restare innamorato. Quando facevano quel coro per me..."
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Torna l'appuntamento con Giocavamo insieme sempre io e te..., una nuova iniziativa targata Sampdorianews.net, dedicata alle partite e alle stagioni che hanno fatto la storia della Sampdoria. Le andremo a rivivere direttamente con i protagonisti, grazie ai loro racconti di episodi e aneddoti, condividendo emozioni, brividi e stati d'animo.

Abbiamo avuto il piacere di contattare in esclusiva Francesco Palmieri, con il quale abbiamo ricordato la grande rimonta sulla Fiorentina del 9 maggio 1999. Purtroppo, a quella vittoria incredibile seguì un epilogo molto amaro, ma l'esperienza in blucerchiato lasciò un ricordo indelebile per l'attaccante che, grazie al suo impegno, guadagnò la stima e l'affetto di una tifoseria che gli dedicò il coro "Vogliamo 11 Palmieri":

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"L'esito della stagione 1998-'99 purtroppo lasciò un segno profondo, anche per me che non ero più un ragazzino. Se non ci avessero fischiato contro quel rigore a Bologna forse sarebbe andata diversamente, ma ricordo comunque in occasione dell'ultima partita con il Bari una dimostrazione di affetto incredibile da parte della tifoseria, la porterò sempre nel cuore. Quelle sono le soddisfazioni per chi gioca a calcio: è uno sport fatto di episodi, puoi fare bene, puoi fare male, ma sotto l'aspetto della correttezza, della voglia e della determinazione penso di avere sempre dimostrato il mio grande impegno.

Mi sono comunque tolto delle soddisfazioni, ma specialmente il secondo anno in blucerchiato poteva andare meglio, ho avuto qualche infortunio che mi ha impedito di dare di più. La Sampdoria è stata un punto importante della mia carriera, e mi sarebbe piaciuto fare qualche anno in più con quella maglia.

Per lavoro torno spesso a Genova, le squadre genovesi sono nel girone del mio Sassuolo. Ho un rapporto di grande amicizia con Antonio Cassano ed è capitato di seguire con lui a Bogliasco le gare delle giovanili. Mi fa sempre piacere tornare in un luogo dove sono stato bene, sono stati due anni in cui abbiamo affrontato delle difficoltà ma conservo ottimi ricordi, e ho amici a Genova. E' stata una soddisfazione vestire quei colori, che sono i più belli che ci siano. Chi passa dalla Sampdoria non può non restare innamorato.

Sono rimasto in buoni rapporti con Fausto Pari, con cui ho lavorato a Bari, e anche con alcuni che fanno ancora parte della società, come Giovanni Invernizzi, che ricopre il mio stesso ruolo. Siamo molto amici e ci sentiamo spesso, è un bravo dirigente e sta facendo un grande lavoro, lo voglio sottolineare, nel settore giovanile della Samp.

Il tempo passa, e qualcosa che non ti va giù resta sempre, anche se da quel rigore sono passati 21 anni. Fu un peccato perché era stata un'annata molto positiva per me, con gol e assist, avevo lavorato moltissimo per la squadra e avevo trascinato i tifosi. Io mi ero innamorato da subito della Sampdoria, fin dal mio arrivo, ma ero anche riuscito a far innamorare la gente. Quando facevano quel coro per me era motivo di grandissima soddisfazione, sono molto legato a quel coro e a quei momenti.

La gente mi ha dato sempre tanto e io ho cercato di ripagarla impegnandomi sempre al massimo. Mi è anche capitato di giocare contro la Sampdoria, sia nel breve periodo a Salerno che con il Bari, segnai anche contro la Samp e mi venne quasi da ridere, dopo il gol feci un gesto rialzandomi e fu bellissimo. Sono davvero onorato di aver indossato quella maglia, per me è stato un momento importantissimo vestire la maglia della Sampdoria.

E' bello, lo era, e lo sarà, per tutti quelli che indosseranno la maglia blucerchiata anche solo per un giorno: resteranno legati a quella tifoseria e a quei colori".

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