ESCLUSIVA SN - Lombardo: "La bandiera della Samp nella festa del City? Era giusto e bello dedicare la vittoria in Premier ai nostri vecchi tifosi"

ESCLUSIVA SN - Lombardo: "La bandiera della Samp nella festa del City? Era giusto e bello dedicare la vittoria in Premier ai nostri vecchi tifosi"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
lunedì 27 maggio 2013, 16:20Primo Piano
di Filippo Montelatici

Storie di un amore infinito. Ricambiato. Che non si attenua nel tempo. Attilio Lombardo e la Sampdoria si sono incontrati nell'89 ed è stato colpo di fulmine. Le separazioni, le "scappatelle" con altre squadre non ne hanno incrinato la purezza, testimoniata con orgoglio dallo sventolio dei colori blucerchiati a Manchester, in un giorno che sarebbe dovuto essere di festa solo per il City. Ma i tifosi doriani non avevano certo bisogno dell'ennesima prova d'amore di Lombardo, il quale in esclusiva ai microfoni di Sampdorianews.net ha dichiarato:

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"E' un amore nato, continuato e che non finirà - esordisce 'Popeye' -. Ho conosciuto questa società, questi colori che mi hanno dato tanto e a cui io spero di aver dato tanto. Siccome la Samp mi è entrata veramente nel sangue, quel giorno c'era quella bandiera ed era anche una dedica ai tifosi della Sampdoria che avevano portato me e tutto lo staff del City dal passato blucerchiato come Roberto, Salsano, Platt e Massimo Battara (figlio di Pietro, ex portiere della Samp n.d.r.) alla vittoria, a mio parere era giusto e bello dedicare la vittoria in Premier anche ai nostri vecchi tifosi"

Ha ricevuto qualche critica da staff e sostenitori del City per questo motivo?

"No no, nessuna critica, nessun malumore. Hanno capito chiaramente le motivazioni".

 L'avventura al City è ormai terminata per la "colonia blucerchiata", qual'è il suo bilancio?

"Un bilancio molto positivo. In tre anni siamo riusciti a raggiungere tre obiettivi: campionato, una FA Cup e una Charity Shield, un periodo molto positivo chiuso con tre trofei"

Parlando della stagione di Serie A appena conclusa, come giudica il campionato della Sampdoria?

"L'obiettivo principale era rimanere nella categoria ed è stato raggiunto. Non credo che la società e i tifosi si aspettassero qualcosa in più, forse soffrire un pò meno nelle ultime giornate. Credo che sia stato fatto un ottimo lavoro, si è iniziato con un allenatore e si è concluso con un altro che è stato riconfermato, quindi credo che adesso ci voglia solamente continuità dal punto di vista dell'allenatore e della società. Il bilancio della Sampdoria a salvezza acquisita è positivo, l'importanza di questo campionato porterà qualcosa di positivo anche per il prossimo campionato"

Delio Rossi confermato e legato alla Samp da un contratto biennale: è la scelta giusta?

"Per qualsiasi società, non solo la Sampdoria, dare continuità con l'allenatore è molto importante perchè ripartire con gli stessi giocatori che conoscono le idee dell'allenatore e inserire qualche tassello nuovo, sono le basi su cui si poggerà il prossimo campionato, magari più tranquillo di questo soprattutto negli ultimi mesi"

Per quanto riguarda il suo futuro, resterà legato ancora a Mancini o riprenderà la carriera per conto suo?

"Io in questo momento sono legato a Roberto e penso che rimarrò legato a lui senza nessun problema"

Lei ha lavorato con i giovani della Sampdoria, società che adesso punta molto sulla loro valorizzazione. All'estero è già una prassi da anni, perchè in Italia è così difficile dar loro fiducia?

"Negli altri campionati si rischia molto di più nel far esordire i giovani, si rischia molto di più a dar fiducia ai ragazzi. Se è il giovane è un prodotto della società, valorizzarlo e dargli l'oppotunità di crescere vicino a dei campioni credo che sia un passo molto importante. Ma questo non lo devono capire soltanto le società ma anche i tifosi: bisogna avere pazienza con i giocatori soprattutto se sono giovani. Non dimentichiamoci che dall'Italia sono passati tanti giovani che sembravano ormai bruciati ma che poi all'estero sono esplosi vincendo tre Champions come ad esempio Seedorf che appena arrivato in Italia giovanissimo venne etichettato come flop. E' importante che le squadre italiane puntino sui prodotti del loro vivaio"

Le squdre B da far giocare nei campionati inferiori potrebbero essere una soluzione?

"Io penso di sì. Si crescerebbe più in fretta, si darebbe più responsabilità al giocatore facendolo confrontare da subito con promozioni e retrocessioni. Si valorizzerebbe molto di più il ragazzo, responsabilizzandolo. Se un giocatore a 17 anni fosse già impiegato in un campionato impegnativo si guadagnerebbero uno o due anni nel processo di maturazione, se è bravo. Sarebbe un vantaggio".