SAMPDORIA GONFIA LA RETE- Le streghe dominano sui marinai, attacco non pervenuto

L'analisi settimanale dell'attacco blucerchiato
09.01.2018 09:12 di  Paolo Bardetta   vedi letture
SAMPDORIA GONFIA LA RETE- Le streghe dominano sui marinai, attacco non pervenuto
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

“Non ho mai pensato di perdere, ma ora che è accaduto, l'unica cosa è farlo bene. Questo è il mio obbligo verso tutte le persone che credono in me. Noi tutti dobbiamo affrontare sconfitte nella vita.”

Adattare una frase di Muhammad Alì al calcio e al momento blucerchiato per alcuni potrebbe essere semplicemente una follia o addirittura un paragone inappropriato, ma se leggiamo tra le righe del pensiero di questo grande uomo forse ci rendiamo conto che cammina parallelo con il momento doriano. Perdere fa parte della vita, le sconfitte fanno da ornamento alla nostra quotidianità. Quello che conta è però come si perde, come si ottiene una sconfitta.

Senza dubbio la formazione di Giampaolo non ha mai pensato di entrare al Vigorito e ottenere una sconfitta dal triste e deludente contorno, ma così è stato. Quello che però conta è l’umiltà con cui si affrontano gli ostacoli della vita, anche calcistica, che possono trasformarsi in vittorie ma anche in inaspettate sconfitte.

La Sampdoria vista contro il Benevento ha peccato di presunzione nell'affrontare gli ultimi in classifica sicuri forse di ottenere una facile vittoria. Ma dopo aver ottenuto un'umiliante sconfitta contro una gruppo che ci ha creduto di più nonostante il suo momento di difficoltà, non ha avuto nemmeno il tempo perdere nel modo più giusto, ovvero giocando.

Un sconfitta la si può accettare e sicuramente non cancella quanto di buono fatto fino a qui, ma entrare in campo e non fare nulla affinché le cose cambino non è rispettoso per chi fa sacrifici pur di vedere i colori più belli del mondo.

L’attacco blucerchiato visto nella trasferta contro i campani è la brutta controfigura di quello che tutti i tifosi conoscono. E quando si parla d’attacco si parla dell’insieme non solamente dei singoli elementi che lo compongono.

Giampaolo, vista la non perfetta forma di Zapata, si affida ancora una volta a Caprari per fare coppia con l’inamovibile Quagliarella.  Il vantaggio blucerchiato dell’attaccante romano è solo l’unico lampo di una timida intesa, perché sia prima che dopo c’è stato il nulla. Poco propositivo l’ex Pescara e quasi sempre lontano dal gioco a tal punto da costringere Quagliarella a far tutto da solo.

Già perché il buon Fabio ancora una volta dimostra di essere uno dei pochi a combattere fino alla fine e questa non è una frase fatta ne ripetuta, è soltanto la manifestazione lampante di un uomo pronto a combattere fino all'ultimo. Quagliarella fa il suo e anche di più come sempre, ma il singolo, lo sanno tutti, senza il supporto del gruppo non va da nessuna parte. Tenace, gladiatore, sa che nulla è perduto fino a quando non sente il gong della campanella al 90° rintocco.

Nella triste prestazione blucerchiata c’è però una piccola luce che viene dalla Polonia e che prende il nome di Kownacki. Il giovane attaccante, ex Lech Poznan, entra e segna e il tutto con estrema umiltà. In silenzio Dawid sa che la sua occasione può arrivare da un momento all’altro ma l’importante è essere pronti a dimostrarlo, e cosi è stato.

La sconfitta contro il Benevento è e sarà ancora una ferita aperta, soprattutto quando a fine campionato peseranno i punti persi qua e là. Ma perdere fa parte del calcio e in vista della sosta i tifosi si aspettano che la squadra possa aver veramente capito il momento di lampante difficoltà e sia pronta a ripartire. Non è una condanna, ne un rimprovero, ma solo un dato di fatto. I tifosi vogliono e soprattutto meritano una risposta sul campo. Il 3-2 subìto non cambia l’amore per il mondo blucerchiato anzi semmai lo fortifica ancora di più perché è nei momenti più bui che riesci a percepire il sostegno di chi ti ama veramente e non ti abbandonerà mai. Qualcuno una volta disse “Noi siamo la Sampdoria” e cosi sarà sempre, perché non esiste gioia più bella per un tifoso di poter sventolare i vessilli blucerchiati nel firmamento del campionato e avere la possibilità di gridare a tutto il mondo, ancora una volta, che il “Cielo è sempre più blu, cerchiato di blu”.