SAMPDORIA GONFIA LA RETE: Dr. Jekyll e Mr. Hyde

L'analisi settimanale dell'attacco blucerchiato
09.05.2021 14:53 di Serena Timossi Twitter:    vedi letture
SAMPDORIA GONFIA LA RETE: Dr. Jekyll e Mr. Hyde
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Le ultime prestazioni della Sampdoria, rispettivamente contro Roma e Inter, sono state caratterizzate da esperimenti in attacco, non a livello di modulo rispetto a quanto alternato quest'anno, quanto nella scelta degli interpreti offensivi.

Se con la Roma la squadra blucerchiata è stata gagliarda, ottenendo una vittoria meritata con una prestazione ordinata e convincente, di fronte all'Inter si è sciolta come neve al sole, prestando il fianco troppo facilmente ai nerazzurri: remissiva, non ha sfruttato le sbavature avversarie, né creato, arrendendosi senza lottare.

Di fronte ai giallorossi, Ranieri ha affidato le chiavi dell'attacco a Manolo Gabbiadini, schierato unica punta con Verre ad agire alle sue spalle. Le reti arriveranno dai centrocampisti, perché ai due è chiesto anche un lavoro di sacrificio e sostanza, nel tentativo di dare equilibrio all'assetto e non fare ripartire i giallorossi che, nonostante le defezioni e il momento di forma non brillante, sono in possesso indubbiamente di una rosa con alternative di caratura superiore. Ottimo l'ingresso di Keita nella ripresa: pur sprecando il possibile 3-0, l'attaccante ha dimostrato di sapere aggredire gli spazi ed è entrato con il piglio giusto, dando un contributo prezioso alla vittoria.

A livello tattico e nell'atteggiamento, la prestazione con l'Inter rappresenta un gigantesco passo indietro: Ranieri torna a schierare un'unica punta supportata da un trequartista, puntando dal primo minuto su Ramirez alle spalle di Keita e nella ripresa sostituendo l'impalpabile uruguaiano con Verre e, nel finale, Balde con Quagliarella, che fa il suo ingresso in campo a risultato ormai fissato sul 5-1 a un quarto d'ora circa dalla fine. Giocare con un solo attaccante in questo caso ha limitato il potenziale offensivo blucerchiato e, come abbiamo avuto modo di riscontrare nella prima parte di campionato, quando il capitano si trovava a reggere sulle proprie spalle il peso del reparto, non affiancare a Keita una spalla come Gabbiadini lo ha isolato rendendone facile la marcatura.

Keita si è distinto per impegno, è riuscito a ribattere in rete la respinta di Handanovic sulla conclusione di Candreva, ma non è semplice costruire e arrivare lucidi al tiro senza un compagno di reparto in grado di inventare uno spunto né un centrocampista che detti il passaggio consentendogli di sfruttare la freccia più pericolosa al proprio arco, ovvero il contropiede.

La scelta di Ranieri di un modulo abbottonato non ha dato l'equilibrio auspicato e, al di là della caratura dei nerazzurri, nessun reparto ne ha tratto beneficio.

Cosa ha fatto dunque la differenza, trasformando la Samp da Dr. Jekyll a Mister Hyde nell'arco di una settimana, pur avendo scelto lo stesso tipo di modulo? L'ago della bilancia sono stati i singoli e la “fame” messa in campo, perché perdere con l'Inter era un risultato da pronostico, ma sulle ali dell'entusiasmo con la Roma non ci si aspettava che la Samp staccasse la spina in modo così evidente. Reparti slegati e, senza il supporto adeguato del centrocampo, l'attacco non poteva che spegnersi. Facile parlare col senno di poi, però forse con i nerazzurri schierare una seconda punta di ruolo per sfruttare gli ampi spazi della ripresa nel tentativo di limitare il passivo, poteva essere una strada percorribile.

A poche lunghezze dalla fine del campionato, la débacle con l'Inter potrebbe fungere da monito per la squadra e alla strigliata di Ranieri ci auguriamo segua un arrivederci al campionato il più possibile dignitoso, mostrando la stessa grinta e la concentrazione messa in campo con la Roma.