Sampdoria, Giampaolo: "Tutte esperienze insegnano qualcosa, anche quelle negative"

19.05.2022 22:56 di  Maurizio Marchisio   vedi letture
Sampdoria, Giampaolo: "Tutte esperienze insegnano qualcosa, anche quelle negative"
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Marco Giampaolo, ospite del programma Gradinata Sud in onda su Primocanale ha parlato delle differenze fra la sua prima e quest'ultima esperienza genovese.

"Come mai la discontinuità nelle esperienze trascorse? Prendiamo per esempio la Fiorentina di oggi, è simile alla Sampdoria del secondo e terzo anno. Simile per caratteristiche giocatori e anche per filosofia di gioco. Oggi può entrare in Europa Leauge con 56 punti, noi finimmo con 54. La Fiorentina oggi è quello che è, ma ha speso soldi, non ha costruito giocatori in casa. Noi abbiamo sempre lavorato cercando di costruire i giocatori in casa. Poi non abbiamo potuto godere dei miglioramenti dei calciatori per esigenze di bilancio. Dunque siamo stati discontinui, probabilmente in alcune circostanze si, abbiamo perso troppi punti fuori casa, abbiamo vinto contro le più grandi in quegli anni: Milan, Inter, Juventus. Ma abbiamo perso a Benevento. Noi non potevamo andare in Europa se non con le forze che avevamo in essere, non potevamo andare a prendere due o tre giocatori per fare il salto di qualità, non era la nostra politica. Abbiamo fatto bene? Male? Non lo so, abbiamo fatto quello che potevamo fare, forse potevamo fare di più.

Cosa è cambiato da prima esperienza genovese? Tutte le esperienze insegnano qualcosa, anche quelle negative. Si migliora sempre nel calcio: perché alleni calciatori diversi, perché vai ad allenare in ambienti diversi, incontri persone diverse rispetto a quelle che conoscevi prima, si migliora sempre anche nel mio lavoro, il calcio è in continua evoluzione, quello che era vero due anni fa magari non puoi più riproporlo adesso, quindi è tutto sempre in divenire, non c’è certezza di niente. Bisogna rispettare le caratteristiche della squadra, quella di quest’anno non sarà mai una squadra di grande palleggio, di grande estetica, è una squadra più forte sul piano fisico rispetto a quelle che abbiamo avuto noi, probabilmente più cazzuta, ma non avrà mai quel livello estetico."

Il tecnico giuliese ha poi affermato di aver avuto poco tempo libero in questa nuova esperienza alla guida del Doria: "Lunedì andrò per la prima volta a San Fruttuoso. Da quando sono tornato ho girato poco, anche se solitamente non mi concedo molte uscite. Genova è bellissima, abito in un posto dove mi sveglio e guardo il mare, è come se stessi a casa mia, nel senso che non sono cambiate le mie abitudini. Anche la cucina mi piace molto, ma per adesso sono uscito molto poco, qualche ristoratore non mi ha ancora rivisto. Rapporto con l’altra sponda del tifo genovese? Qualche volta qualche tifoso mi incrocia e mi dice: io sono tifoso del Genoa però l'apprezzo, non ho mai ricevuto un insulto.

Infine una parentesi sul giovane attaccante ucraino impiegato poco dal tecnico nativo di Bellinzona: "Suprjaha è arrivato a Genova con le difficoltà di comprendere lingua, usi e costumi, era anche sovrappeso, abitava in albergo e faceva una vita più sedentaria, gli abbiamo messo a disposizione interprete e nutrizionista. Poi ha avuto quel problema che tutti conosciamo, è ucraino, ha avuto delle difficoltà. Ultimamente l’ho visto migliorato ma non ancora pronto per essere all’altezza dei nostri attaccanti."