Puggioni: "Più bel ricordo calcistico la vittoria nel derby all'esordio in blucerchiato"

Christian Puggioni, estremo difensore della Vis Pesaro con un passato da protagonista in maglia blucerchiata, è stato protagonista di una lunga intervista rilasciata al canale Youtube  @zwJACKsON:

Sull'emergenza Covid-19: "Sto bene, seguendo da bravo cittadino le norme che ci sono state date. Per assurdo sto facendo le cose che si lasciano indietro nella vita. Ti da il tempo di riflettere, perché c'è possibilità di immaginare la fortuna che si aveva poco prima che succedesse questa catastrofe. Non poter correre liberi o non poter abbracciare i propri cari è una limitazione di quanto prima davamo per scontato e adesso ci manca tantissimo". 

Sull'avvio della sua carriera: "Ho iniziato come tutti i bambini, i ragazzi che hanno un sogno, che è quello di divertirsi. Divertirsi vuol dire cercare di vincere più partite possibile, nel mio caso attraverso l'inviolabilità della porta. Passavano le mie giornate, i mesi e gli anni alla ricerca di trovare soddisfazioni vincendo. Strada facendo sono uscite abilità e determinazione. Più cresci più vuoi emulare i campioni. Io sono un '81 e inevitabilmente nel '91 i miei idoli erano della Sampdoria aveva appena vinto lo scudetto, Vialli Mancini, ovviamente Pagliuca". 

Sull'esperienza in blucerchiato: "Quando ho avuto l'onore la fortuna di esordire con la maglia della Samp, io ho esordito durante un derby quindi puoi immaginare la responsabilità che avevo, sono cresciuto in gradinata tifando per la mia squadra. Quando ero più grandicello sono sceso in campo e ti assicuro che ogni partita che ho giocato a livello emozionale valeva 10 partite con un'altra casacca, per quelle che erano le pressioni, le aspettative".

Alcuni ricordi: "Il mio più bel ricordo calcistico è il mio esordio in serie A e la vittoria nel derby all'esordio in blucerchiato. La parata più bella in Fiorentina Sampdoria, punizione di Ilicic con doppia deviazione. La palla toccò per terra e io riuscii a deviarla evitando il gol".

Infine, sugli avversari più temuti in carriera: "La mia attenzione non era tanto sull'avversario, quanto sui miei compagni e su di me, altrimenti non saremmo potuti scendere in campo. Ricordo comunque nell'amichevole con il Barcellona nel trofeo Gamper che quandro entrammo in campo sembrava di essere nella Playstation".