Manicomio Blucerchiato: Il 2010 blucerchiato, tra Paradiso e delusione

Manicomio Blucerchiato: Il 2010 blucerchiato, tra Paradiso e delusioneTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
venerdì 31 dicembre 2010, 14:57News Doria
di Redazione Sampdoria News
Riportiamo il resoconto del 2010 doriano realizzato da Salvatore Manzi, fondatore del forum "Manicomio Blucerchiato".

"Si chiude un 2010 che ha visto la Samp passare dai mugugni di Gennaio, alla rinascita di Febbraio, alla rimonta di Marzo e Aprile, al tripudio finale di Maggio, ad una Estate che col suo calcio-mercato improntato all'immobilismo (ma dopo gli addii di Storari, Delneri e soprattutto del "mago" Marotta), ha affievolito i sogni di una tifoseria che stava toccando il cielo con un dito, alla rabbia per quel maledetto gol di Rosemberg dopo una partita che sarebbe entrata nella storia della Sampdoria, fino all'addio di Gasparin, passando però per quello che è stato il trauma più grande per tutti, cioè l'allontanamento (forzato) del nostro uomo simbolo (tecnicamente): Antonio Cassano. Ma andiamo per ordine.

Gennaio: la Samp reduce da un Dicembre sconcertante e bastonata a Livorno prima di Natale, pare in leggera ripresa e trova due pareggi casalinghi con le siciliane Palermo (rete di Cassano dopo il gol di Cavani) e Catania (rigore di Pazzini dopo la rete iniziale di Llama), inframezzate da una sconfitta senza demeritare al San Paolo di Napoli. E' a questo punto che scoppia la prima "grana" Cassano del 2010, che viene messo ai margini della squadra per circa un mese, e per un attimo, va molto vicino al passaggio alla Fiorentina. La verità su questi episodi probabilmente non verrà mai fuori, ma il Doria sul campo reagisce e con una prestazione tutta cuore, sbanca Udine (anche con un pò di fortuna) e dà il via alla svolta. Due volte in svantaggio, riesce a ribaltare la partita con Pazzini su rigore, Pozzi e Semioli (al rientro e protagonista nella volata da qui a Maggio).

Febbraio: nel secondo mese dell'anno, la Samp sempre senza Cassano (ufficialmente fuori per scarsa forma / scelta tecnica), innesta il turbo e si lancia nella volata per l'Europa (per quale coppa ancora non si poteva sapere). In casa batte 2-0 sia l'Atalanta (Palombo e Pazzini) che la Fiorentina, fuori casa vince abbastanza agevolmente a Siena (2-1 con Gastaldello e Pozzi) e strappa lo 0-0 all'Inter (anche se in una situazione di superiorità numerica, rischia persino di perdere).

Marzo: il mese si apre inevitabilmente male, perchè a Parma la Samp si trova in una situazione di assoluta emergenza in avanti, per la squalifica di Pozzi e Pazzini, e l'attacco con Scepovic e poi Testardi, non punge minimamente. Risolve un gran gol (tra le polemiche) di Zaccardo e per i blucerchiati cala un pò di depressione, dopo un mese esaltante. Sette giorni dopo arriva la Lazio a Marassi e dopo pochi minuti Floccari (in fuorigioco) va in gol lasciando presagire il peggio per la squadra di Delneri. Per fortuna i biancocelesti in questa stagione non sono niente di che e in pochi minuti la Samp capovolge il match con una strepitosa rete di Guberti e l'ennesimo gol del solito Pazzini. Nel finale si rivede Cassano, che entrerà poi anche nella successiva a Bologna (1-1), quando Gastaldello illude i doriani all'86', ma l'ex Raggi pareggia (irregolarmente al 90'). Il mese si chiude con l'esaltante vittoria (1-0) su una Juventus chiamata a prendere l'ultimo treno, ma bocciata dall'eurogol di Cassano che segna con un tiro da distanza siderale, e la severa lezione subita a Bari (2-1), ultima sconfitta di questa stupenda stagione. Meggiorini e Barreto (a pochi minuti dalla fine), stendono meritatamente una Samp opaca, dopo la rete iniziale di Cassano (che non esulta).

Aprile: è il mese decisivo. Con un Cassano ormai al 100%, la Samp corre spedita, anche se ad inizio mese, pareggia per il 6° anno consecutivo la gara casalinga col Cagliari (1-1). Dopo la rete (anche questa pregevole) di Guberti, è Nenè nel finale a gelare i liguri. A questo punto serve un'impresa, un filotto di vittorie con un calendario difficilissimo davanti. Ma il Doria non ha niente da perdere e ci prova. Nella partita pre-pasquale, sbanca Verona (2-1 al Chievo), con le reti dei nuovi "gemelli del gol": Cassano e Pazzini. Poi di fila vince il derby (1-0) con un altro gol di Cassano e schianta il Milan (2-1) "al fotofinish" con Pazzini di testa, dopo la rete di Borriello ed il rigore di Cassano. Ma non finisce qui, perchè a Roma, contro la squadra giallorossa ormai proiettata verso uno scudetto con una rimonta epocale, i doriani sfoderano una partita mitica, prima resistendo con uno Storari straordinario (piegato solo da un grande gol di Totti) all'assalto giallorosso, poi ribaltando la gara con una mostruosa doppietta di Pazzini servito da Cassano e Mannini. Finisce 2-1, con i romani che abbandonano quella sera i sogni scudetto e la Samp che resta al 4° posto a +2 sul Palermo.

Maggio: c'è la partita sulla carta più facile, ma il Livorno (ormai retrocesso) a Genova vende cara la pelle, e si arrende solo nel finale all'eurogol di Ziegler su punizione dopo il vantaggio di Cassano ad inizio partita. Termina 2-0 e la Samp può presentarsi a Palermo con 2 risultati su 3 a disposizione. Al Barbera, riesce a strappare il pari, soffrendo ma meritando il punto in uno stadio che quel giorno era davvero una bolgia. A segno Pazzini e Miccoli, entrambi su calcio di rigore. Il 16 Maggio è il giorno della possibile festa, a Genova arriva il Napoli dell'ex Mazzarri, squadra ormai certa del 6° posto e qualificata all'Europa League. Le gambe dei nostri sembrano tremare leggermente ed il gioco stenta a decollare, per fortuna Pazzini trova l'ennesimo gol di testa su punizione di Ziegler sotto la gradinata nord (e sotto gli occhi del sottoscritto). Ciò che abbiamo provato in quel momento è stato indescrivibile, così come la gioia a fine partita, in uno stadio Ferraris che non festeggiava così dai tempi della promozione in A con Flachi e Bazzani. Resteranno impressi nella mente i festeggiamenti dei protagonisti, con Cassano in primis a cantare con la gradinata sud e ballare negli spogliatoi con Delneri e Garrone al ritmo di "Non succederà più", tormentone stagionale blucerchiato. E poi tutta la squadra sull'autobus scoperto in mezzo alla gente di Genova. E' Champions League quasi 20 anni dopo!

Giugno-Luglio: la favola primaverile inizia a tramontare con gli addi di Marotta (l'artefice della rinascita doriana), e poi con mister Delneri e Storari, che il Milan cede alla Juventus "orfana" di Buffon. La gente spera che, raggiunta la qualificazione, la società faccia quello sforzo economico per rinforzare ulteriormente la rosa, ma questo non accade. Rientrano dei bravi giovani come Rossini, Volta, Dessena, Koman e Marilungo, in porta arriva Curci, per il resto solo conferme dell'annata precedente, tutti giocatori che comunque avevano ormai toccato l'apice e difficilmente avrebbero potuto fare meglio. Guberti recuperato in extremis e Zauri addirittura ripescato solo dopo l'andata del preliminare col Werder...

Agosto: dopo una serie di amichevoli internazionali poco esaltanti, si vola a Brema per l'andata del preliminare. L'impatto con l'Europa che conta è duro, ma la Samp inizialmente tiene botta contro un Werder esperto ma molto macchinoso. Poi il terzino Fritz inventa il gol della vita, ed il Doria sprofonda compromettendo quasi tutto. Raddoppia Frings su rigore (ed espulsione ingiusta di Lucchini), triplica Pizarro due minuti dopo con un preciso tiro da fuori area. Pazzini nel finale regala la speranza siglando il 3-1. Al ritorno un Marassi gremito ci crede, Di Carlo schiera Guberti dietro Cassano e Pazzini, ed il centravanti ribalta la sfida realizzando due gol di rara bellezza (soprattutto il secondo), nel giro di 13 minuti. Il Werder è steso, e si risveglia solo nella ripresa. Nel finale Cassano segna addirittura il 3-0 con un magistrale colpo di tacco. Sembra il sigillo alla favola blucerchiata, invece ancora un tiro da lontano, questa volta di Rosemberg, getta i tifosi nello sconforto, è 3-1 e si va ai supplementari coi nostri visibilmente stanchi ed il Werder in crescita. Ed infatti pochi minuti dopo Pizarro va ancora in gol e spegne definitivamente la luce. La squadra esce comunque tra gli applausi, ma la stagione ha già avuto la sua svolta negativa.

Settembre-Dicembre: quattro mesi sempre abbastanza travagliati, infatti al discreto rendimento in campionato, con tanti pareggi (tra cui quelli prestigiosi con Juve, Inter e Milan) e appena tre sconfitte e pochissimi gol subiti, fa da contraltare l'amara eliminazione dal girone di Europa League, chiuso con appena 5 punti in 6 gare e soprattutto la vicenda Cassano di cui ormai si è parlato e straparlato, ma che alla fine ci vede impoveriti tecnicamente ed a livello di entusiasmo. Ciliegina sulla torta, l'addio del DG Gasparin, che comunque fin qui non aveva certo lasciato il segno sui colori blucerchiati. Di buono, resta il lancio di diversi ragazzi che fanno della Samp la squadra più giovane della serie A. Ora si attende qualche mossa della società che possa far tornare un pò di entusiasmo in un ambiente che, dopo aver sfiorato il Paradiso dei gironi di Champions League, si è trovato in pochi mesi senza coppe e senza Marotta e Cassano, i due fuoriclasse di questi ultimi anni.

Buon anno a tutti, e speriamo di toglierci ancora soddisfazioni da qui a Giugno".