Lanna ricorda gli anni d'oro della Samp: "Eravamo un gruppo vincente"

Lanna ricorda gli anni d'oro della Samp: "Eravamo un gruppo vincente"
© foto di Samuele Aiesi
giovedì 20 marzo 2014, 19:27News Doria
di Redazione Sampdoria News
Sampdorianews.net era presente all'evento grazie all'inviato Samuele Aiesi.

Presente alla Feltrinelli di via Ceccardi in occasione della presentazione dell'ultimo libro di Dan Peterson, l'ex difensore della Sampdoria Marco Lanna ha parlato dei tempi in cui i blucerchiati giravano l'Europa insieme a Vujadin Boskov:

“Avevamo un grande allenatore che era Vujadin Boskov e ci potevamo anche autogestirci dato che avevamo in gruppo una serie di giocatori con un carisma tale che potevamo farlo. Ogni allenamento - evidenzia Sampdorianews.net - era un divertimento, c’era stata una scelta di persona che va a monte anche al gruppo; la società aveva scelto non solo giocatori ma anche uomini, e c’era una famiglia che andava per vincere e per divertire. Eravamo un gruppo vincente anche se forse abbiamo vinto meno di quello che potevamo vincere. Avevamo una grande leadership, sia come allenatore sia nei giocatori con una certa esperienza. Di allenatori ne ho avuti tanti, quello che ha segnato di più la mia carriera è stato Vujadin Boskov. Abbiamo giocato le finali di Berna e Barcellona con lui, di aneddoti ce ne sono tanti. Il primo che mi viene in mente è quando nel ’90, dopo un incidente in macchina dopo una partita col Brescia in Coppa Italia, arrivai a Bogliasco credendo che lui mi dicesse qualcosa di bello. Invece lui, usando bastone e carota come un padre, disse ‘sei uno stupido’. Da lì capii l’importanza di un comportamento che avevo sbagliato a livello sportivo, però nella sua idea di calciatore giovane soprattutto, tornando da una partita vai a casa, non vai in giro. Poi ci sono stati anche ricordi positivi, quello mi rimarrà sempre nella testa per la sua durezza anche se me ne aspettavo uno un po’ più morbido (ride, ndr). La mia esperienza all’estero? Quando sono andato in Spagna (al Salamanca e al Real Saragozza, ndr) mi sono trovato in difficoltà con la lingua, e dopo essere andato via da Roma ho avuto diverse difficoltà. Ho fatto l’autodidatta ed ho comprato diversi libri di spagnolo. Quell’esperienza mi ha fatto guardare più internazionalmente la vita, cose che se sei in vacanza non le noti. Una grande scuola e una grande esperienza”.