Berlingheri: "Calcio è mancato a tutti. Tesserati coinvolti su temi sociali"

27.06.2020 10:32 di  Emanuele Massa   vedi letture
Berlingheri: "Calcio è mancato a tutti. Tesserati coinvolti su temi sociali"
TUTTOmercatoWEB.com

Intervistato dal canale socialmediasoccer.com, il capo ufficio stampa della Sampdoria Federico Berlingheri ha toccato diversi temi a partire dalla composizione del proprio team:

"In realtà l'organigramma non mente: siamo proprio in 4 e in 4 ci dedichiamo a 360 gradi a ciò che riguarda ogni aspetto di comunicazione e ufficio stampa del club, dalla quotidianità digital alle campagne social, dalla gestione delle interviste e degli interventi mediatici dei tesserati al mondo eSports, passando per la più pratica gestione degli accrediti allo stadio.

L’affiatamento del gruppo, sta per concludersi la quinta stagione insieme, l'ormai consolidata organizzazione interna e un'equa divisione dei compiti ci favoriscono nella distribuzione del lavoro settimanale; ma è soprattutto la passione, per ciò che facciamo, per il calcio e per la Sampdoria in particolare, che ci porta a dare quel qualcosa in più e a sopperire alle mancanze numeriche in organico, mancanze definibili tali se ovviamente rapportate alle ricche aree comunicazione di altri club.

Se riusciamo nel nostro intento non va inoltre dimenticato il supporto in tema di produzione di contenuti dei nostri più stretti collaboratori: operatori, montatori e grafici dell'agenzia Siks e i fotografi di Pegaso Newsport, da anni al nostro fianco e in perfetta sintonia con la nostra squadra".

Siamo molto convinti del fatto che i social possano aumentare il valore di alcuni asset del club, non ultimi i calciatori e il loro valore di mercato. C’è una connessione tra questo approccio e lo spazio che dedicate all’Academy, sui vostri canali di comunicazione? "È assolutamente così. La società ha investito molto nelle strutture e nella valorizzazione dell'Academy, costruendo da zero una residenza per i ragazzi che arrivano da fuori e ristrutturando i campi già esistenti nel complesso del Mugnaini. Noi, di pari passo, abbiamo concesso ai nostri giovani uno spazio importante all'interno del nostro palinsesto digitale: highlights, interviste e approfondimenti sul Settore Giovanile costituiscono una buona parte di ciò che pubblichiamo sui nostri canali e i numeri dicono che l'interesse non manca, anzi, è sempre in crescita".

Invece, per fare un salto indietro di qualche settimana, ci racconti come è stato riorganizzarsi a livello editoriale durante il lockdown? Quali sono le attività che vi siete dovuti inventare e che solitamente sono esterne alle vostre linee guida editoriali? "Non è stato semplice per nessuno e non lo è stato nemmeno per noi. Il calcio è mancato a tutti e soprattutto a noi che, a livello editoriale e non solo, di calcio viviamo. Senza il contatto fisico con i nostri interlocutori, siano essi i tifosi e i calciatori, abbiamo provato a lavorare con la fantasia, stimolando i disegni dei più piccoli, favorendo il dialogo e l'interazione con videochat, con Ekdal, Tonelli e Ramirez, o live Instagram, con un campione assoluto come Veron, oppure insegnando il genovese al nostro giapponese Yoshida.

E poi abbiamo puntato sull'archivio, sulle ricorrenze e queste, per fortuna, ci sono venute in soccorso: il 9 maggio, ad esempio, abbiamo celebrato i 30 anni del trionfo in Coppa delle Coppe, un evento social chiamato #GOT3B0RG che ha catalizzato l'attenzione dei nostri fan e lo ha fatto in maniera assolutamente favorevole. Un dato su tutti: in pieno lockdown, tra il 12 marzo e il 30 aprile, abbiamo totalizzato sulle nostre piattaforme quasi 5 milioni di visualizzazioni, segno che, in qualche modo, siamo riusciti ad attenuare l'astinenza da calcio

Alla Sampdoria avete un regolamento interno per consentire l’uso dei social da parte dei tesserati, e in che occasioni sono stati coinvolti i giocatori per lanciare messaggi unificati a nome del club per veicolare i valori del club, come potrebbe essere un messaggio contro il razzismo, tema tristemente attuale in questi giorni? "I nostri tesserati sono piuttosto liberi nell'utilizzo dei propri social. Ci sono alcune semplici regole da seguire, più che altro in fatto di educazione e buonsenso, principi sui quali si fonda anche il lavoro di prevenzione e crescita umana che promuoviamo a livello aziendale tra i calciatori della prima squadra ma soprattutto tra i giovani dell'Academy".

I nostri tesserati vengono coinvolti molto spesso sui temi sociali e, in sintonia con la nostra Area Marketing, in vere proprie azioni concrete. Il nostro cartello di responsabilità sociale si chiama “Samp for People” e proprio per le persone, per i tifosi blucerchiati, i calciatori diventano da due stagioni pizzaioli e camerieri per una sera. Questi eventi benefici, in collaborazione con Eataly, ci hanno permesso di raccogliere fondi per le famiglie sfollate dopo il crollo del ponte Morandi e per i bambini dell'Istituto Gaslini.

L'internazionalità, l'accoglienza e l'antirazzismo rappresentano inoltre valori portanti della storia della Sampdoria. Nelle scorse settimane ci siamo esposti in chiave-digital al fianco del movimento Black Lives Matter e lo spogliatoio ha apprezzato e condiviso il nostro logo in nero, svuotato dei nostri colori, il nostro segno distintivo, la nostra identità. Passando ai singoli Ekdal nei mesi scorsi si è esposto apertamente contro l'omofobia, un messaggio forte e condiviso arrivato al Parlamento Europeo e che abbiamo amplificato attraverso i nostri canali; Audero ha invece ricordato il Giorno della Memoria recitando un discorso dello scrittore ebreo Elie Wiesel. Questi sono soltanto gli ultimi esempi di un percorso di sensibilità sociale ben radicato nella Sampdoria".