Bergessio: "Eto'o un crack. Dovevo andare alla Lazio..."

07.06.2020 14:59 di  Matteo Romano   vedi letture
Bergessio: "Eto'o un crack. Dovevo andare alla Lazio..."
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© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport

Una sola stagione in blucerchiato nel 2014-15 per Gonzalo Bergessio. Fu un’annata sportiva non indimenticabile per El Toro, autore di un triennio strepitoso a Catania e giunto a Genova con il favore della critica sportiva e dei tifosi blucerchiati, che al suo arrivo all’Aeroporto Cristoforo Colombo si assieparono in massa per accoglierlo.

Autore di una sola rete su 23 presenze, Bergessio salutò Bogliasco a fine stagione, per rientrare in Sud America. Le sue nuove squadre furono i messicani dell’Atlas, gli argentini di San Lorenzo e Vélez sino all’Uruguay nel Nacional di Montevideo, squadra dove Bergessio milita tuttora.

Ai microfoni del quotidiano argentino Olé, il trentacinquenne ariete argentino ricorda alcuni aneddoti del suo periodo italiano: “Ho avuto modo di giocare con Samuel Eto'o, nella Sampdoria, quando era in là con gli anni. Un crack – le parole tradotte da Sampdorianews.net – Ho avuto la cattiva pensata di trasferirmi dall'Italia al calcio messicano. Mi sbagliavo. Ci ho provato, la cosa non ha funzionato, non volevo continuare lì e sono rientrato in Argentina”.

Bergessio riparla dell’anno disputato con la maglia della Sampdoria, ricordando come nel calciomercato invernale il suo approdo alla Lazio svanì negli ultimi minuti di quella sessione a causa del rifiuto del biancoceleste Ederson di trasferirsi sulle sponde del Bisagno.

“In Italia, quando ero alla Sampdoria, sarei dovuto andare in prestito alla Lazio. Ma un giocatore brasiliano non voleva andare al Samp, come scambio – ricorda Bergessio – Stavo già prendendo l'aereo e mi dissero che non si faceva nulla perché il brasiliano non aveva risposto al telefono perché si era pentito… E dovevo rimanere altri sei mesi alla Sampdoria. Mi mancava qualcosa di importante: sarebbe stato bello giocare lì”.

L’ex attaccante di Benfica e Saint-Etienne traccia un bilancio anche sul periodo di quarantena vissuto in queste settimane:

“Ovviamente, con l'ansia di tornare al calcio, fare pratica, fare ciò che ci piace. Ma approfitto per fare altre cose, corsi di formazione attraverso teleconferenze o colloqui con persone molto interessanti che si possono ascoltare. Mi alleno anche duramente a casa, soprattutto nella forza. E sto approfittando dei miei figli. Il mio bambino sta imparando a leggere e scrivere ed è fantastico. Stiamo aspettando il passaggio di questa tempesta che ci mette tutti al limite”.

Sul prosieguo della sua carriera invece afferma:

“In questi ultimi due anni ho giocato molte partite e il mio corpo ha resistito molto bene, al di là di qualche problema occasionale – le parole tradotte da Sampdorianews.net – Man mano che invecchi, hai più esperienza e giochi in modo più intelligente. Mi piace di più il calcio, anche se è difficile perché ci sono molte pressioni come in Argentina”.