Rainone: "Cresciuto con Chiorri e Nicolini. Mi chiedo dove sarei arrivato"

15.09.2020 14:01 di Matteo Romano   vedi letture
Rainone: "Cresciuto con Chiorri e Nicolini. Mi chiedo dove sarei arrivato"
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© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com

Fabrizio Rainone è un rinomato fotografo conosciuto e impegnato su diversi set internazionali. Genovese, classe 1956, ha effettuato tutta la trafila nelle giovanili doriane, prima di cambiare completamente obiettivi, passando alla fotografia. 

Su sampdoria.it, Rainone si è concesso a una lunga intervista, dove ha raccontato del suo ruolo di fondatore del Sampdoria Club Sudafrica:

"La Sampdoria è la mia famiglia. La mia storia alla Sampdoria è cominciata a quattro anni, quando mio padre mi ha portato allo stadio e in tantissime trasferte, finché a 8 anni e mezzo ho fatto il provino per le giovanili. È andata bene e mi hanno tenuto. Ero un mancino esplosivo, per me esisteva solo la porta. Ho avuto molti allenatori: il più bravo, quello che ha dedicato più tempo e insegnato tantissimo è stato Mario Tortul. A quattordici anni ho vinto il Trofeo NAGC, poi sono stato anche vice-capocannoniere nel campionato Primavera. Avevo fatto impazzire Brio in un Sampdoria – Juventus, lho fatto espellere! Sono cresciuto con Chiorri e Nicolini - il racconto di RainoneCi sono dinamiche nei gruppi, una situazione non mi era piaciuta, mi ero ribellato, avevo 18 anni. Non avevo diplomazia. Per me essere calciatore significava farlo con la maglia della Sampdoria. Ero arrabbiato: avevo raggiunto la mia fidanzatina a Londra e ho iniziato a godermi la vita, a divertirmi. Il presidente Mario Colantuoni, divenuto presidente a Varese mi chiese di ricominciare in B: avevo tentennato, allora avevo altri interessi. Ho lasciato perdere. Anche ora mi chiedo dove sarei arrivato. Il mio sogno era diventare registra cinematografico: ho fatto esperienze sul set, finchè a Madrid un fotografo di scena si fa male e l’assistente di scena mi ha dato una macchina fotografica. Da lì è cominciata la mia passione per l’immagine fissa e la transizione alla fotografia - riporta Sampdorianews.net -Una soddisfazione è aver realizzato la foto di squadra del 1992 in stile Hells Angels, con Mancini, Vialli e Lombardo, in bianco e nero e fatta a Bogliasco. Scelsi la foto con Paolo Mantovani. La fotografia mi ha permesso di viaggiare tantissimo: mi piace aver conosciuti molti sampdoriani in giro per il mondo non solo genovesi ma anche locali. È fantastico. A Cape Town con un gruppo di ragazze e ragazzi ho contribuito alla fondazione del Samp Club South Africa nel 2010. Fu presentato da Duccio al Teatro della Goventù".