Grazie a Chiesa (tripletta) la Samp batte il Padova al Ferraris

Ci risiamo: questa sera avrà ufficialmente inizio un'altra stagione, un'altra pagina di storia, quella storia che negli ultimi capitoli fin qui ha messo tristezza ai suoi lettori, ma che ha tutte le premesse per ritornare ad essere qualcosa di felice e incantevole. Sampdoria-Padova e, guardandoci alle spalle, per trovare un incontro a Marassi tra le due compagini bisogna risalire alla stagione 1995-96, con Sven Goran Eriksson sulla panchina blucerchiata. La Samp era in serie A con una compagine di tutto rispetto: erano le stagioni precedenti agli arrivi illustri quali Veron, Laigle e Montella, ma già vi erano Karembeu, Seedorf e Chiesa.
Nel match contro il Padova di Sandreani la Samp ha espresso un ottimo calcio, pur essendo orfana di capitan Mancini bloccato dall'influenza. Eriksson decide così di optare per un 4-4-2 comunque spumeggiante: ad affiancare Chiesa vi è Maniero, in recupero da un infortunio, e a centrocampo agiscono Karembeu, Seedorf, Salsano e Invernizzi. Balleri spinge a destra partendo dalla difesa, Evani agisce dalla parte opposta, mentre i centrali davanti ad un incerto Pagotto sono Mannini e Mihajlovic.
I blucerchiati interpretano il match in maniera impeccabile fin dalle prime battute, tanto che dopo mezzora di gioco la partita può dirsi pressochè chiusa: le prodezze di Enrico Chiesa tagliano le gambe agli uomini di Sandreani, che faticano a reagire e ad imporre il loro gioco. Salsano e Seedorf sono impeccabili, Chiesa regge l'attacco da solo con Pippo Maniero ancora giù di condizione e la Samp vola.
Ad inizio ripresa però, dopo un paio d'occasioni avute dal duo Kreek-Vlaovic, è proprio il croato a sfruttare un'incertezza difensiva di Mannini e Mihajlovic e ad infilare Pagotto per il 2-1. Nemmeno il tempo di raccogliere la sfera in fondo al sacco che Enrico Chiesa segna la terza rete, stavolta di testa.
E' davvero la fine, con la Samp che gioisce e chiuderà la stagione all'ottavo posto: l'appuntamento con l'Europa è rimandato alla stagione seguente, che sarà anche l'ultima di Mancini con la maglia cerchiata di blu cucita addosso.
Nella partita contro il Padova, da segnalare gli ingressi di Bertarelli e Bellucci nel finale al posto rispettivamente di Chiesa (standing ovation per lui) e Maniero.
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