ESCLUSIVA SN - Veron: "Sampdoria era tenuta in ginocchio, adesso di nuovo in piedi. Ammirazione per i tifosi"

Juan Sebastian Veron, ex centrocampista di Sampdoria, Parma, Lazio e Nazionale Argentino, commenta la situazione blucerchiata e ricorda Sinisa Mihajlovic.
18.06.2023 14:56 di  Diego Anelli   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Veron: "Sampdoria era tenuta in ginocchio, adesso di nuovo in piedi. Ammirazione per i tifosi"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La tormentata situazione societaria dell'ultimo decennio, la liberazione avvenuta in settimana, il rapporto con i tifosi blucerchiati e il ricordo di Sinisa Mihajlovic. Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva uno dei centrocampisti di maggiore classe e personalità nella storia della Sampdoria ed attuale Vicepresidente dell'Estudiantes: Juan Sebastian Veron.

Sebastian, il pericolo è scampato. La Sampdoria ha risolto il dramma societario, anche grazie ai suoi immensi tifosi. “Seguo da sempre la Sampdoria, con più ansia in questi ultimi tempi. Nei confronti dei tifosi della Sampdoria ho parole di ringraziamento, stima, perchè mi hanno accolto benissimo con amore, mi hanno sostenuto in tutti i momenti trascorsi a Genova. È stata la prima squadra che mi ha accolto, ha creduto in me, mi ha spinto a fare la carriera in Europa. In tutto questo tempo ho provato ammirazione verso i tifosi blucerchiati, perchè non è facile sostenere, anche se chiaramente i colori si portano dentro e rinunciarci è l'ultima cosa a cui si possa pensare, quando si vede la propria società al punto di rischiare il fallimento. La tifoseria è sempre stata al fianco della Sampdoria, ci ha creduto sempre. Avere una tifoseria del genere è un premio, la Samp potrà essere ancora più Samp di sempre.

Non è mai bello vivere momenti societari di questo tipo, adesso la Sampdoria avrà l'opportunità di mettersi di nuovo in piedi perche l'hanno tenuta in ginocchio in questo periodo, può guardare al futuro in un'altra maniera, essere quella società che mi ha accolto, quella società dalla sua fondazione al grandissimo Paolo Mantovani e famiglia che l'hanno tenuta come una società esemplare. Spero che il futuro sia più chiaro, possano esserci obiettivi importanti. Sono sempre rimasto informato della situazione blucerchiata, anche se sono passati tanti anni è stata la mia prima squadra in Europa ed ero in ansia. Sono molto contento di vedere la gioia dei tifosi e di grandi ex giocatori che hanno espresso la loro felicità con i post via social, ci tenevamo davvero. Sono felice anche per tutti coloro che tuttora lavorano ogni giorno nella società”.

Pochi mesi fa hai perso un grande amico. “Sinisa era un fratello maggiore e lui lo sapeva, è stata tra le persone che si sono subito messe a disposizione per tutto. I miei primi mesi in Italia sono stati difficili, alcune mi sono state vicine in modo che io non avessi in testa la volontà di ritornare in Argentina. Mi hanno sempre spinto a dare di più, a farmi capire che i momenti difficili passano e quelli belli arrivano, bisogna essere forti senza mai mollare. Questa mentalità me la sono sempre portata dietro. Sinisa è stata una di quelle persone assieme al mister, ai compagni Roberto Mancini, Fausto Salsano, Moreno Mannini, Gianni Invernizzi, Marco Franceschetti, David Balleri, per citarne alcuni. Dopo ho incontrato Sinisa anche in altre squadre, con lui ho avuto sempre un rapporto particolare di grande stima, non era soltanto un compagno, bensì un fratello per me. Il ricordo sarà forte e lo terrò stretto per me”.

Il saluto alla gente della Sampdoria. “A settembre sarò in Italia, verrò a Bogliasco, voglio andare allo stadio Ferraris dopo tanto tempo, rivedere vecchi posti, ritrovare gente con la quale ho condiviso molto. Voglio rivedere la magnifica Sampdoria. Un abbraccione”.

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