ESCLUSIVA SN – Il Mental Coach di Obiang: “Pedro ha un potenziale da vero Campione. Mihajlovic ha le qualità per alzare l'asticella”

20.03.2014 21:22 di  Diego Anelli   vedi letture
ESCLUSIVA SN – Il Mental Coach di Obiang: “Pedro ha un potenziale da vero Campione. Mihajlovic ha le qualità per alzare l'asticella”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nel calcio moderno una della professioni che sta prendendo sempre più piede anche nel campionato italiano è la figura del mental coach. Per analizzarla al meglio Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Diego Panicucci, mental coach di numerosi atleti, tra i quali spicca Pedro Obiang:

In cosa consiste il lavoro del Mental Coach? “Il Mental Coach lavora sulle menti degli atleti per fornire strumenti indispensabili per gestire totalmente il proprio potenziale, il mental coach mette a disposizione gli strumenti per lavorare su se stessi per raggiungere un determinato obiettivo. Parto da un concetto: ognuno è diverso in termini di esperienze, caratteristiche, struttura fisica e mentale, non esiste un menu da seguire, il lavoro si adatta sulla persona, sul giocatore, sull'atleta”.

Da quanto tempo ha preso piede la vostra professione nel mondo del calcio? “Purtroppo arriviamo un po' indietro, il nostro calcio è un po' conservatore, all'estero sono già avanti da diversi anni. Ho avuto l'opportunità di parlare con i dirigenti di un grande club spagnolo, i quali sono rimasti completamente estasiati dal mio lavoro svolto con i giocatori, erano partecipi, affascinati, ho notato la differenza tra l'impatto con loro e nel contesto nostrano. In Spagna sono primi nel calcio sia come club che come nazionale, sono primi nel motociclismo, nella formula uno, nel basket, questo  conferma che l’allenamento mentale è determinante per avere un certo tipo di risultato. In Italia comunque da qualche tempo collaboro con alcuni Agenti di Giocatori interessati a questo lavoro e che offrono i miei servizi ai propri atleti. Lo stato mentale condiziona la performance dell'atleta, determina il risultato di una partita e la carriera dell'atleta. Ultimamente  in serie A, soprattutto nei giovani allenatori,  si cerca un approccio più mentale del Calcio, si continua a curare la parte tecnico-tattica, ma si nota una certa sensibilizzazione sotto questo profilo, ci stiamo arrivando anche noi italiani pian piano”.

La diffusione del vostro lavoro e l'età dei giocatori che si rivolgono al mental coach. “Si riscontra una maggior richiesta soprattutto da calciatori giovani, i quali possono contare su una mentalità più aperta. Il  calcio moderno è frenetico e finora si concentrava nel formare  e sviluppare il Calciatore solo sotto il punto di vista tecnico, tattico, della fisioterapia, della cura dell'alimentazione ecc,  la parte mentale era stata lasciata un po' da una parte. Oggi invece si inizia a dare un'altra indicazione, i giocatori desiderosi di eccellere e dare il proprio massimo vanno alla ricerca di questo allenamento che porta risultati certi. Ho avuto anche giocatori più anziani in serie A, ogni giocatore che decide di avere un mental coach ha l'obiettivo di migliorare, crescere, accrescere il proprio potenziale, è un Campione, non si accontenta mai, cerca costantemente di migliorarsi”.

Tra i giocatori con i quali lavori spicca il nome di Pedro Obiang. Con il centrocampista blucerchiato quando è iniziato tale percorso e in lui quali caratteristiche hai avuto modo di conoscere? “Con Obiang abbiamo intrapreso il lavoro dal novembre 2013, Pedro a tutti gli effetti è un Campione vero, un ragazzo che mette una serietà e un impegno in tutto quello che fa davvero encomiabile, cerca con costanza, forza, dedizione di migliorarsi sempre, entrambi siamo molto contenti e soddisfatti del lavoro che stiamo facendo, tra i ragazzi con i quali sto lavorando sicuramente Pedro ha un potenziale da vero Campione”.

Il rapporto umano e lavorativo con Pedro. “Si è creato un rapporto solido, di stima e rispetto, siamo entrambi due professionisti,  io sono il coach, lui è il Campione, ognuno ha la propria identità ben precisa, è un rapporto professionale con un obiettivo chiaro. Pedro è un campione e io mi ritengo tale nel mio lavoro”.

Quest'anno Obiang sta offrendo un rendimento al di sotto delle aspettative, inferiore rispetto all'ottima stagione passata. Quale giocatore devono aspettarsi i tifosi blucerchiati, lo rivedranno presto a quegli elevati livelli di rendimento? “Ne sono certo, Pedro tornerà più forte di prima questa è una certezza.  Stiamo parlando di un ragazzo che sta lavorando per la Samp con intensità e dedizione sotto tutti gli aspetti, è legato fortemente ai colori della Samp, ha un encomiabile impegno professionale, è un grandissimo professionista, sono convinto che verrà fuori più forte di quanto possiate immaginare”.

Il tuo lavoro comporta anche la visione live delle partite? “Sì, seguo molto le partite, nel mio lavoro rientra anche la visione di quanto avviene sul campo, dall'atteggiamento del giocatore riesco a leggere il suo stato, se sta registrando un periodo di flessione oppure di up, del resto ogni individuo assume un certo atteggiamento, ha un determinato linguaggio vocale e corporeo. Mi piace seguire le partite con attenzione”.

Dal tuo punto di vista le considerazioni sul grande lavoro finora svolta da Sinisa Mihajlovic, il quale ha rigenerato una squadra in palese difficoltà anche mentale. “In Italia il passo successivo sarà la presenza di un mental coach che collabori con  l'allenatore, all'estero ormai si tratta quasi di una consuetudine, tutto quanto fa pensare che ci stiamo dirigendo verso quella direzione, si nota già la presenza del mental coach nello staff dell'allenatore, in Italia siamo un poco in ritardo. Mihajlovic mi piace molto, lo ritengo tra i migliori tecnici in serie A, è un allenatore che fa un certo tipo di lavoro sulla testa dei ragazzi, dalle sue frasi, dai suoi messaggi si leggono certe indicazioni e il risultato è rappresentato dalla risposta fornita in campo dalla squadra, una risposta forte a parte domenica quando si è registrato un blackout generale. Sono convinto che Mihajlovic come allenatore sia capace di portare la Sampdoria a grandi risultati, con  un programma serio, lavorando con continuità ha le qualità per alzare l'asticella, ed arrivare a quel “cambio di obiettivo” di cui parlava in settimana”.

Consigli e indicazioni ai ragazzi desiderosi un giorno di intraprendere tale professione. “Non ci sono scuole, ora in Italia è una categoria piuttosto nuova, personalmente ho seguito percorsi diversi, partecipando a master sia di coaching che di programmazione neurolinguistica (PNL).Questi master si svolgono anche in Italia, e per stare sempre aggiornato continuo sempre la mia formazione, al momento per esempio, insieme ad alcuni  colleghi stiamo organizzando un master con un medico dell'Università di Roma dove andremo ad analizzare la relazione tra infortuni e mente, cercando di comprendere cause e modalità. Personalmente si tratta di una forte passione, posso dire di amare il mio lavoro e voglio dare  tutto il meglio di me stesso ai Campioni che decidono di lavorare con me”.

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