Una botta di Doria, una botta di Libertà

Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato 12 novembre 2008. Direttore Responsabile TMW Sampdoria. Collabora con Radio19, Primocanale, Alfredopedulla.com, TMW Magazine e TuttoEntella.com.
24.11.2014 18:54 di  Diego Anelli   vedi letture
Una botta di Doria, una botta di Libertà
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Cesena, soprattutto col senno di poi, rappresenta un'occasione sprecata. Ci mancano due punti al termine di una gara a due volti. 45' sottotono, squadra nel torpore, priva del mordente e della determinazione che hanno contraddistinto lo straordinario avvio di stagione.

Ripresa ricca di personalità e voglia di conquistare l'intera posta in palio, il goal di Lucchini, con la complicità dell'incerto Romero, nel nostro momento migliore, il fortunoso pareggio con l'autorete di Nica, poi un montante e un Leali strepitoso ci hanno impedito la prima vittoria esterna lontana dal Ferraris.

Nell'arco della sfida in terra romagnola si sono visti i pro e i contro della formazione blucerchiata, al momento non ancora pronta a compiere il definitivo salto di qualità, tendente a mancare in trasferta, almeno in parte, l'appuntamento contro avversari sulla carta alla portata, se non tecnicamente inferiori. Eppure sia in settimana, sia nell'intervallo Sinisa Mihajlovic si è fatto sentire eccome, eppure inconsciamente qualcosa scatta nella testa dei giocatori, purtroppo si tratta di un dato di fatto che ci ha accompagnato spesso e volentieri nel corso della nostra storia recente, anche quando potevamo contare su 11 campioni in campo e ogni anno puntavamo allo Scudetto o ad una Coppa europea.

In campo non siamo riusciti ad andare oltre il punto, sugli spalti abbiamo invece vinto, anzi, stravinto. Prima trasferta libera, un pomeriggio travolgente in termini di passione e civiltà, come da tradizione, come nel nostro dna. Oltre 1.500 cuori blucerchiati hanno incitato la squadra senza sosta, incessantemente. Adulti, ragazzi,anziani, bambini, famiglie, tesserati e non, tutti in trasferta come una volta. Una giornata di festa, una giornata di tifo eccellente, ma il termine festa ci fa ricordare la cruda realtà quotidiana. Ciò che dovrebbe essere ordinario, ovvero seguire in trasferta la propria amata a prescindere dalla tessera, è diventata un'eccezione, un qualcosa di straordinario e inaspettato, avvenuto esclusivamente in occasione di alcune, non tutte, trasferte contro le tifoserie gemellate.

Tutti i gruppi organizzati non tesserati hanno pacificamente invaso Cesena, si sono aggiunti al resto dei club presenti e hanno dato via ad un tifo da Sampdoriani, da Gradinata Sud migrata in trasferta, un qualcosa capace di trasmettere emozioni uniche, tipiche del calcio di un tempo, nel quale la passione prevaleva ancora sul business. I ragazzi in campo non sono mai stati lasciati soli, hanno ricevuto il sostegno nell'arco dell'intera sfida, in particolare nei momenti di maggiore confusione dei primi 45' e nei minuti di scoramento dopo lo svantaggio realizzato dall'ex Lucchini.  Il tifo da trasferta è tornato ad essere un valore aggiunto, un elemento in grado di fare la differenza nel bene della nostra Sampdoria.

Nelle prossime gare esterne ci aspettiamo però di tornare alla quotidianità degli ultimi anni, chi ha deciso di non sottoscrivere la nota tessera del tifoso non avrà diritto di accedere allo stadio, i propri principi e ideali non saranno meritevoli di varcare la soglia d'ingresso dell'impianto sportivo. Sicuramente al Manuzzi la presenza dell'intera tifoseria ha fatto vedere a tutti quanti, in primis i creatori della tessera del tifoso, come le trasferte libere non creino a priori alcun disagio, o rischio in termini di sicurezza, tutto dipende dalla cultura sportiva e dalla capacità di mantenere l'ordine pubblico come in qualunque altro tipo di manifestazione pubblica.

La tifoseria blucerchiata non deve dimostrare nulla a nessuno. I termini passione, civiltà, correttezza ed educazione sportiva sono insiti nel nostro dna e al Manuzzi abbiamo avuto l'occasione per ribadirlo a livello nazionale, in una gradevole cornice di pubblico, nella quale si evidenzia inoltre la raccolta fondi degli Ultras Cesena a favore della popolazione genovese vittima dell'alluvione, come ricordava il loro striscione fotografato all'esterno dello stadio da Sampdorianews.net. Per tanti, troppi detrattori e nemici del mondo del tifo organizzato le generalizzazioni e le strumentalizzazioni fanno parte del quotidiano modo di sostenere concezioni distorte, di convenienza, ben lontane dalla realtà.

Chissà se un giorno tutto tornerà ad essere come circa quattro anni fa...difficile prevederlo, immaginarlo, anche se il fallimento della tessera del tifoso è sotto gli occhi di tutti noi, come evidenziato in un mio articolo pubblicato su alfredopedulla.com nei giorni scorsi.  http://www.alfredopedulla.com/articoli/56128-football-cover-italia-croazia-il-fallimento-dellipocrisia .

Numerosi politici, altrettanti personaggi e autorità del mondo del calcio si sono esposti con dichiarazioni anti-tessera, ma finora nulla è cambiato, anzi, sono arrivate soltanto minacce di ulteriori restrizioni nel post finale di Coppa Italia tra Roma e Napoli. Resteremo a vedere, nel frattempo il pubblico blucerchiato stravince e lancia l'ulteriore messaggio indirizzato a chi ha il potere, ma finora non ha voluto, cambiare la strategia adottata anni fa tramite l'introduzione della tessera. L'ordine pubblico può essere mantenuto in vari modi, all'estero ci sono riusciti senza percorrere tale strada, un motivo ci sarà...non soltanto uno...