Samp fa sul serio, tutti se ne sono resi conto. Giochiamoci le nostre carte con ambizione e umiltà

Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato 12 novembre 2008. Direttore Responsabile TMW Sampdoria. Collabora con Radio19, Primocanale, Alfredopedulla.com, TMW Magazine e TuttoEntella.com.
14.12.2014 19:54 di Diego Anelli   vedi letture
Samp fa sul serio, tutti se ne sono resi conto. Giochiamoci le nostre carte con ambizione e umiltà
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© foto di Andrea Ninni/Image Sport

La Sampdoria, dopo essere stata l'ultima (la seconda dopo l'Inter di Stramaccioni) ad aver espugnato lo Juventus Stadium ben due anni fa, si è tolta lo sfizio di porre fine all'incredibile serie di 25 vittorie consecutive interne del 2014 della Vecchia Signora.

Anche oggi i blucerchiati hanno dimostrato di essere una grande squadra. I commenti delusi di qualche presunto esperto calcistico nell'intervallo non meritano alcuna considerazione. Chiunque in Italia dinanzi alla straordinaria qualità e al ritmo forsennato dei Campioni in carica evidenziati nei primi 20' non toccherebbe pallone. La formazione di Mihajlovic ha avuto il grosso merito di tenere botta, non perdere fiducia nei propri mezzi, dimostrandosi capace di soffrire nel momento di maggior forcing, in attesa che i padroni di casa riducessero il ritmo e dessero la possibilità di contrattaccare. E così è avvenuto nella ripresa.

In certi campi, come lo Juventus Stadium, non si può uscire con un risultato positivo senza una grande prestazione, la capacità di concretizzare le poche occasioni offensive che l'avversario più quotato concede e la giornata positiva del proprio estremo difensore. Oggi la Sampdoria ha evidenziato tali caratteristiche. Romero ha compiuto almeno un paio di interventi decisivi che ci hanno lasciato ampiamente in partita. Appena i bianconeri hanno iniziato a prendere un po' fiato, è venuta fuori la nostra caratura tecnica e la quadratura tattica.

Il veterano Gastaldello e il campioncino Romagnoli hanno fatto un figurone contro i temuti Tevez, Morata e il subentrato Llorente, Cacciatore non ha fatto rimpiangere un elemento fondamentale come De Silvestri, nel cuore del centrocampo abbiamo avuto tanti motivi per non perdere il sorriso. Pedro ha preso possesso del pallino del gioco per l'intera ripresa, dettando i ritmi alla manovra e aumentando le giocate di prima intenzione. Angelo ha agito da diga davanti alla difesa, diventando talvolta il centrale aggiunto in caso di emergenza, rendendosi protagonista di alcune chiusure determinanti.

E cosa dire di Luca Rizzo? Semplicemente un'autentica sorpresa, il titolare aggiunto. Sampdoriano, genovese, prodotto del nostro settore giovanile. Ormai è diventato un giocatore imprescindibile per qualità, dinamismo e senso tattico. Questo ragazzo ha carattere, personalità, determinazione e capacità di aggredire gli spazi con i tempi giusti. È davvero un piacere vederlo giocare. Restando alla mediana ci siamo perfino presi il lusso di lasciare in panchina Roberto Soriano, uno dei giocatori più in forma della stagione, e stiamo attendendo il miglior Nenad Krsticic. Tutto questo conferma la straordinaria qualità e la vasta scelta di alternative nell'organico doriano.

Siamo a metà dicembre e si parla già da giorni di mercato, in primis del futuro di Manolo Gabbiadini, anche oggi protagonista con un autentico gioiello di rara bellezza. Parto come una premessa. Se davvero le cifre che leggiamo in questi giorni fossero quelle della fumata bianca verso Napoli nel mercato di gennaio, rischieremmo di svendere un autentico talento, seppure con la sua discontinuità di rendimento, in considerazione dell'esborso ai tempi della comproprietà e dell'ottima stagione fin qui disputata. Non soltanto qualità da vendere e un sinistro da far invidia a colleghi molto più noti, ma un'enorme duttilità tattica e l'aver imparato a sacrificarsi per il bene della squadra. Sotto la guida di Sinisa Mihajlovic è cresciuto notevolmente ed è diventato un meraviglioso interprete del tridente che ci sta facendo sognare. Non sono sicuramente di meno Okaka ed Eder, con il brasiliano che non smette mai di entusiasmarmi, tra poco avrò terminato gli aggettivi per definire la sua insostituibilità nello scacchiere doriano.

Al di là del futuro di Gabbiadini la Sampdoria ha dimostrato di avere valide alternative, anche in casa tenendo in considerazione la voglia di tornare protagonista di Bergessio, e saprà sicuramente farsi trovare pronta nel mercato di gennaio, per non farsi sfuggire nessuna invitante occasione. Qualche esubero dalle big verrà sicuramente accostato, ma sono gli investimenti sui giovani talenti e il rilancio di determinati giocatori, vecchie conoscenze del tecnico o comunque adatti per essere inseriti mentalmente e tatticamente nell'opera blucerchiata, le strade da percorrere.

Domenica con l'Udinese l'occasione per ritornare al successo tra le mura amiche, tenendo sempre i piedi ben saldi per terra e prestando la massima attenzione all'eterno goleador Di Natale e agli inserimenti dei temibili Fernandes e Kone. Ritornerà Lollo, mancherà Romagnoli, forse rivedremo Soriano, in ogni modo Mihajlovic presenterà come sempre il miglior 11 a disposizione. Finchè il tecnico serbo siederà sulla nostra panchina, potremo vivere sogni tranquilli, l'esempio di Gabbiadini è lampante: Manolo sta contribuendo a far diventare grande la Sampdoria, ma sono stati proprio Mihajlovic e la Sampdoria a portarlo ai livelli di massimo rendimento.

Massima fiducia pertanto allo staff tecnico, il peso specifico di Mihajlovic e la gioventù di classe fatta in casa mi fanno pensare al domani con il massimo ottimismo.  Sono finiti i tempi dei fuorigiochi, dei blocchi su punizione, del presunto calendario favorevole, delle circostanze fortunate: ora a livello nazionale tutti si rendono conto che la Sampdoria fa sul serio, anche le big hanno dovuto prenderne nota. Avanti con la nostra ambizione e la nostra umiltà, giochiamoci le nostre carte fino alla fine, con un occhio alla Coppa Italia.