La colonna portante non ammette errori. Fernando - Barreto, che mix. Eder l'unico insostituibile

Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato 12 novembre 2008. Direttore Responsabile TMW Sampdoria. Collabora con Alfredopedulla.com, Radio19, Primocanale, Radio Sportiva, TMW Magazine, TuttoEntella.com.
07.07.2015 11:23 di  Diego Anelli   vedi letture
La colonna portante non ammette errori. Fernando - Barreto, che mix. Eder l'unico insostituibile
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© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Rispetto alle ultime stagioni stiamo assistendo ad un mercato piuttosto movimentato a livello nazionale, cosa assai inaspettata alla vigilia vista la precaria situazione del nostro sistema calcio, le eccezioni sono costituite dall'ingresso di nuovi capitali al Milan e dalla voglia di riscatto dell'Inter targato Thohir – Mancini. Anche la Sampdoria ha dovuto stringere i tempi, in questo caso per far fronte ad una preparazione estiva organizzata per affrontare nel migliore dei modi i preliminari di Europa League.

Parliamoci chiaro, quest'anno la Sampdoria potrebbe anche perdere qualche punto in campionato, ma ha il dovere di provare a diventare protagonista in Europa e in una manifestazione che l'ha vista spesso vincente, la Coppa Italia. Manchiamo da 5 anni dalle competizioni europee e chissà quando ci ricapiterà, bisogna essere realisti non pessimisti. Già da quest'anno sarà difficile pensare che le milanesi incappino in una nuova stagione no, due club blasonati che vanno ad aggiungersi a Juventus, Roma, Lazio, Napoli, Fiorentina e ad eventuali sorprese.

La Sampdoria può e deve avere le carte in regola per provare sempre ad inserirsi in zona europea, il nostro blasone e la nostra storia lo impongono, ma sicuramente siamo ben consci che potrebbe non trattarsi di una regola. Quest'anno le manifestazioni infrasettimanali potranno assorbire molte energie, dovremo essere bravi a gestirle, il Torino dell'ultima stagione, disputando un campionato all'altezza, ha dimostrato come tutto sia possibile, anche superare il girone, espugnare per la prima volta tra i club italiani la tana dell'Atletico Bilbao e sfiorare l'impresa, che sarebbe stata meritata, contro il più quotato Zenit.

Ci proveremo e ci crederemo, seguendo le indicazioni e la mentalità di Walter Zenga, del quale fin dal primo giorno ho apprezzato la fame di successo, la felicità nell'essere ritornato nell'ambiente blucerchiato, l'esperienza internazionale e in primis un mix di sincerità e trasparenza. Il contratto annuale è il simbolo della sua mentalità, della voglia di guadagnarsi la conferma sul campo, con il duro lavoro, con i risultati, costruendo una Sampdoria su sua perfetta somiglianza. Uno degli obiettivi stagionali sarà rappresentato dalla capacità di non staccare inconsciamente la spina nei momenti topici. Sinisa Mihajlovic merita applausi a scena aperta per la prima stagione, nella quale ha rigenerato una squadra destinata alla retrocessione trasformandola in una compagine gagliarda, coraggiosa, ricca di personalità, capace di conquistare la salvezza in largo anticipo.

Quest'anno, a mio modesto parere, il giocattolo si è rotto sul più bello, se guardo il Televideo la parte sinistra della classifica non esiste. Se non fosse stato per le arcinote vicissitudini genoane, l'obiettivo Europa League sarebbe clamorosamente svanito dopo essere stati in zona europea per 35 giornate su 38. Una volta preso atto dell'autogoal rossoblu, non c'era formazione che meritasse più di noi la qualificazione europea in virtù del cammino svolto, ma quest'anno chi siederà in panchina e chi scenderà in campo dovranno dimostrarsi capaci di estraniarsi dalle voci e dai rumors di radiomercato, gestire al meglio il parco giocatori a disposizione con un turnover più frequente ma senza stravolgere l'11 di partenza, dare una precisa identità di gioco in grado di colmare i momenti di maggiore difficoltà sotto il profilo della condizione fisica.

Quando si hanno a disposizione giocatori del valore di Viviano, Silvestre, Romagnoli, De Silvestri, Soriano, Obiang, Eder, Eto'o, Muriel e come alternative super seconde linee come Romero, Munoz, Acquah, Duncan,  Mesbah, Correa, Okaka, Bergessio anche se qualcuno ha reso meno delle aspettative, mi sembra un po' troppo parlare di impresa, o miracolo. Cosa dovremmo dire della Sampdoria di Novellino capace di conquistare più punti in classifica arrivando ad 1 punto dalla Champions con Rossini e Kutuzov uniche alternative a Flachi, oppure della squadra guidata da Mazzarri, trascinata a centrocampo dai vari Maggio, Franceschini, Palombo, Sammarco, Delvecchio, Pieri? Anche sotto questi profili la Sampdoria dovrà crescere, migliorare, imparare dagli errori commessi, ma sono convinto che Zenga si rivelerà decisivo per mantenere le promesse e, perchè no, alzare l'asticella.

Per far sì che ciò possa accadere il mercato risulterà fondamentale e fino a questo momento la società si è mossa con oculatezza, senza alcuna fretta. Non ci si potrà permettere errori nella definizione della colonna portante nell'11 titolare: portiere, difensore centrale, cabina di regia, prima punta. Con la conferma di Emiliano Viviano siamo rimasti in mani sicure, ho avuto il piacere di tastare di persona in quel di Castiglioncello durante i TMW Awards la reale felicità del portiere toscano nel proseguire l'esperienza doriana. Moisander ha l'esperienza internazionale e il carisma per diventare il leader del pacchetto arretrato, anche se il ritorno di Silvestre servirebbe come il pane in un reparto nel quale bisognerà valutare il Salamon bis dopo la buona annata di Pescara e si dovrà fare i conti con il lungo stop di Lollo, in una zona di campo dove la società ha piazzato il colpo Cassani, un'interessante operazione in termini di qualità – prezzo.

Sono curioso di testare sul campo il rendimento del centrocampo, in quanto possiamo contare su elementi dotati di caratteristiche ben diverse ma pienamente compatibili, un mix di qualità, potenza, dinamismo, sano agonismo, visione di gioco e curriculum internazionale. Barreto mi aveva sinceramente impressionato positivamente nell'ultimo Sampdoria – Palermo 1-1 andato in scena al “Ferraris” per la capacità di rendersi utile nella duplice fase di costruzione e rottura, un motorino, un cuore sudamericano mai domo e si capisce come mai in passato Atalanta e Palermo spesero cifre importanti per aggiudicarselo. Gli anni sono passati, ma il rendimento è rimasto quello di un tempo. Per fortuna lo Shakhtar ha deciso di privarsi dei suoi gioielli brasiliani, uno di loro è arrivato in blucerchiato. Da anni ci mancava un elemento dalla classe brasiliana in grado di verticalizzare il gioco, Fernando costituisce un investimento importante che può notevolmente alzare il tasso qualitativo della squadra. A tal proposito mi attendo l'esplosione di Joaquin Correa, talento purissimo che ha già fatto intravedere le sue qualità oltre ad un'impressionante personalità. Duncan potrebbe avere maggiore minutaggio a disposizione, con Palombo portato ad amministrare le energie sui tre fronti, staremo a vedere in merito al futuro di Roberto Soriano, richiestissimo sul mercato e personalmente quasi rassegnato a perderlo dopo la partenza di Obiang. E se Zenga riuscisse a riportare Krsticic al top?

Parlavamo prima di colonna portante. Viviano -  Silvestre – Fernando e la prima punta, un ruolo nel quale è vietato commettere errori. Occorre una prima punta di spessore, talento, esperienza e una grande dose di stimoli, in grado di andare in doppia cifra oltre a far salire il baricentro, realizzando quei 15 – 20 goal a stagione necessari per mettere la squadra al riparo da brutte sorprese e competere sui livelli che le competono. Ogni anno ciclicamente nel calcio italiano assistiamo a casi di mancati rinnovi, quanto è avvenuto per Okaka è un film visto e rivisto, peccato se, come pare almeno dalle parole, entrambe le parti avrebbero voluto prolungare il rapporto professionale. La firma non è ancora arrivata, si sta provando a collocarlo altrove, le offerte non mancano, fa piacere leggere la voglia del diretto interessato di far bene alla Sampdoria e riscattare gli ultimi mesi difficili facendo ricredere chi non ha perso occasione per criticarlo, talvolta ingiustamente. L'importante è però ricordarsi sempre che noi sampdoriani abbiamo goduto con Gianluca Vialli, Ruud Gullit, Francesco Flachi, ad esempio...

Giampaolo Pazzini resta un nome caldo, anche se le sue richieste iniziali in termini di ingaggio e durata contrattuale hanno un po' spaventato tutte le formazioni nostrane che hanno sondato il terreno, mentre la pista Duvan Zapata sembra definitivamente svanita. In quel ruolo non sarà facile trovare l'uomo giusto, bisognerà puntare su un elemento nel pieno della carriera che possa rappresentare anche un investimento per il presente e il futuro. Il “tormentone” Cassano sta registrando nuove puntate, non si può mai aprire né chiudere definitivamente quella porta, la vita è sempre pronta a sorprendere, ma, se un paio di anni sarei stato tra i primi a spingere per rivederlo in blucerchiato, ora come ora non sono per nulla convinto che il suo ritorno sarebbe davvero congeniale, utile fino in fondo alle esigenze tattiche, dinamiche e di amalgama della Sampdoria.

Dal punto di vista tecnico stendiamo il tappeto rosso, nessuno potrà mai discuterlo, ma nessuno poteva nemmeno permettersi di mettere in dubbio la classe di Eto'o, ma dopo appena sei mesi siamo costretti ad ammettere il fallimento dell'operazione e abbiamo assistito alla sua partenza verso un faraonico ingaggio in Turchia. Antonio vuole la Sampdoria e non vedrei l'ora di rivederlo protagonista da noi, ma il nome da solo non basta, soprattutto nel calcio moderno. L'unico obiettivo davvero vitale è la conferma dell'unico insostituibile, ovvero Martins Eder, attorno al quale costruire una Sampdoria competitiva che finalmente possa contare su un Luis Muriel con alle spalle un'intera preparazione fisica e pronto a diventare davvero protagonista a suon di goal e prestazioni come il suo enorme talento richiede.