IL SAMPDORIANO - Cari anti-Ranieri, per voi 42 punti a 6 giornate da fine
Sampdoria a quota 42, si sale al nono posto superando provvisoriamente il Verona, a sei giornate dal termine. Ma secondo i fomentatori di turno quante volte saremmo già retrocessi quest'anno? E sui social quante volte Ranieri è stato destinatario di termini fuori luogo come fosse l'ultimo degli allenatori in circolazione? Fatta la doverosa premessa che in Italia sono tutti tecnici e tutti leoni da tastiera non preoccupandosi di sparare letame a destra e a sinistra, bisogna anche rendersi conto di alcuni dati di fatto.
Nel triennio precedente a Di Francesco siamo arrivati 11^ nel 2017 con 48 punti, 10^ nel 2018 a quota 54 e 9^ nel 2019 con 53 punti. Avevamo una continuità in panchina con Giampaolo per tre stagioni, la società vendeva tanto e una parte comunque non trascurabile veniva reinvestita per pescare altri talenti esteri e potenziali nuove plusvalenze. Ai tempi avevamo anche Skriniar, Andersen, Linetty, Torreira, Praet, Bruno Fernandes, Zapata, Muriel, tutta gente che non abbiamo più da due campionati, oltre ad un Quagliarella più giovane.
Due estati fa abbiamo pescato Thorsby a zero e Augello tra i migliori terzini in cadetteria, entrambi in panchina con Di Francesco nonostante un buon precampionato per lo spezzino, entrambi imprescindibili per l'attuale allenatore. Tutto il resto del mercato bocciato tra Rigoni, Maroni, Murillo, Leris e Depaoli dopo un avvio confortante. Quando sento che tutti gli ingaggi in epoca Covid vanno abbassati, sono d'accordo, è doveroso.
Quando sento che Ranieri prenderebbe un'esagerazione a prescindere, mi scappa da ridere, forse chi lo sostiene non conosce la sua carriera e ha la memoria corta. Fossi stato al posto di chiunque tecnico cercato per il post Di Francesco e non fossi Sampdoriano, avrei chiesto uno sproposito, forse qualcuno ha la memoria corta di come eravamo messi. Ultimi con tre punti dopo sette giornate, squadra fisicamente e tatticamente allo sbando, ambiente in rottura insanabile con la società, depressione cosmica dopo il naufragio del passaggio societario, un'atmosfera di inevitabile e ufficiosa rassegnazione da retrocessione. Non facciamo moralismi, quando perfino in Promozione ed Eccellenza molti giocatori e tecnici più ricercati valutano le società in base al progetto tecnico e l'aspetto economico, per quanto siano altri mondi. Chi critica a priori abita forse su Marte.
Ranieri ha dovuto ridare autostima e voglia di crederci a squadra e ambiente, ha rimesso a posto i cocci di un puzzle devastato, mattone per mattone ha ricostruito la Sampdoria, ridandole voglia di lottare, consapevolezza dei propri mezzi e umiltà, non gettando mai la spugna. Al suo fianco la Gradinata Sud, l'unica a soffiare alle spalle, lasciando sentenze, mugugni e fischi a chi evidentemente in altre parti non si rendeva conto di fare il gioco del nemico. Ma se online circola gente che parla senza avere nemmeno le palle per metterci un volto oppure usa identità fittizie, bisogna sorprendersi?
Quest'anno non abbiamo praticamente mai sofferto, la debacle interna con il Benevento ha dato fastidio insegnandoci che la spina non va mai staccata, un momento di disorientamento dopo i nove punti con Viola, Lazio e Atalanta, un leggero calo attorno al derby di ritorno. Il tutto in un campionato vissuto quasi stabilmente nella parte sinistra della classifica. Ne ho sentite tante in queste settimane: i detrattori di Giampaolo, da loro etichettato "talebano" tattico con il 4-3-1-2, diventati adesso suoi fans per attaccare a priori Ranieri per i tanti moduli e le diverse formazioni. Poi lo spot "siamo più deboli dell'anno scorso", ma non direi perdendo Linetty, Murru e Bonazzoli e prendendo Damsgaard, Candreva, Keita Balde e Adrien Silva. Qualcuno può aver reso al di sotto delle aspettative ma questo è un altro discorso.
Se ce ne siamo resi conto ogni anno, dopo il blocco zona scudetto e coppe europee, si collocano due o tre compagini in zona centrale e tutto il resto, circa metà campionato, a giocarsi la vita, sputando sangue per la salvezza. Siamo tutti convinti che tutte le squadre che ci sono dietro siano molto più deboli di noi? Un paio hanno organici almeno al nostro livello ma certi rinforzi non hanno reso ed è stata sbagliata la scelta della guida tecnica, un aspetto che fa tutta la differenza del mondo.
Giampaolo è una persona squisita, un professionista esemplare, un buon allenatore con grandi idee e in alcune piazze è riuscito a metterle perfettamente in pratica, è altrettanto vero che il salto di qualità in avanti non sia stato compiuto, prima e dopo la Sampdoria, gli esoneri non possono sempre essere casuali. Il bel gioco è una cosa meravigliosa, nel calcio contano i risultati e sinceramente ritengo sia fondamentale ottenerli a prescindere da quel bel gioco spesso espresso con le big e poi destinato a sgonfiarsi in gare di minor cartello con inspiegabili cali di concentrazione, i casi di Crotone e Benevento furono emblematici da noi.
Sostenere che questa Sampdoria giochi sempre un bel calcio non sarebbe veritiero, sostenere l'esatto contrario non sarebbe obiettivo, a quel punto bisognerebbe anche valutare le belle prestazioni talvolta non accompagnate da buoni o migliori risultati (es. il clamoroso 4-3 a Cagliari e il recente pari di San Siro). Ranieri è un allenatore navigato, solido, equilibrato, trasmette sicurezza, calma, saggezza, non deve dimostrare di inventare qualcosa, in poche parole è una garanzia. E se qualcuno storce il naso dinanzi a qualche conduzione difensivista, se ne faccia una ragione e si renda conto che, in attesa di migliori scenari generali extra campo, dovremmo leccarci le dita.
Caspita, stavo quasi scordando chi accusa Ranieri di non essere riuscito a far esprimere al meglio l'organico a disposizione. Forse non valutano alcuni aspetti: non abbiamo terzini di riserva di ruolo, soltanto tre centrocampisti centrali di affidamento, non abbiamo avuto Gabbiadini per trequarti della stagione, Silva ha smesso di giocare in Francia con l'arrivo del Covid, stesso discorso per Keita, peraltro accompagnato da costanti cali di tensione, gli stessi che ritenevano Damsgaard un bimbo nemmeno citato nel valutare il mercato estivo.
Ma se la squadra era talmente forte, ben oltre il provvisorio nono posto e quindi all'altezza di giocarsi stabilmente l'Europa, e non esistevano lacune, allora perchè non congratularsi con dirigenti e società per le operazioni concluse? Potrei anche provocare ma bisogna anche mettersi d'accordo con le proprie idee, sennò risulta troppo semplice cambiare bersagli in base alla convenienza del periodo. Se secondo alcuni la colpa di tendere a vivacchiare a metà classifica sarebbe della società, come mai verrebbe incolpato Ranieri e invece si trattava di una giustificazione per chi lo ha preceduto?
Oggi sono soddisfatto perchè sono consapevole di trovarmi in una posizione difficilmente migliorabile con la nostra attuale situazione complessiva, mentre mezza serie A è ancora lì a fare tabelle salvezza e a vivere di ansie per altre sei giornate. Nessuno è esente da errori e Ranieri non rappresenta l'unica eccezione nel pianeta Terra, ma non commettete la cavolata di rimpiangerlo quando non lo avremo più in un giorno che mi auguro di tutto cuore sia il più lontano possibile. I Sampdoriani soffiano dietro la squadra e da mesi devono farlo a distanza, dalla panchina continua a soffiare anche per noi, ancora per noi, Mister.