42 punti al 7 marzo, quando i mugugni non sono di casa...

Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato 12 novembre 2008. Direttore Responsabile TMW Sampdoria. Collabora con Alfredopedulla.com, Radio19, Primocanale, Radio Sportiva, TMW Magazine, TuttoEntella.com.
09.03.2015 08:13 di Diego Anelli   vedi letture
42 punti al 7 marzo, quando i mugugni non sono di casa...
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© foto di Daniele Buffa/ Image Sport

Era notevole la preoccupazione per il difficoltoso cammino dei blucerchiati ad inizio girone di ritorno. I pareggi casalinghi con Palermo e Sassuolo, la pesante disfatta nella tana del Toro e la sconfitta piena di rimpianti al Bentegodi con il Chievo avevano fortemente rallentato la marcia della Sampdoria verso l'Europa.

Puntuali i mugugni nei confronti del mercato per la partenza di Gabbiadini e la mancanza di un sostituto immediatamente pronto, le scelte tattiche e di formazione di Sinisa Mihajlovic in particolare contro i clivensi e le prestazioni al di sotto delle attese di diversi titolari. È vero che l'appetito vien mangiando, ma noi siamo Sampdoriani e non dobbiamo mai dimenticarcelo. Nel girone d'andata la Sampdoria sembrava un treno ad altissima velocità, non conosceva soste, due sole sconfitte tra le quali una rimediata al 90' su un rigore dubbio a San Siro, un derby vinto, record di punti, imbattibilità casalinga e la soddisfazione di essere stati gli unici in Italia a far punti allo Juventus Stadium nel 2014.

Si è cullato e si può cullare ancora il sogno terzo posto anche se risulta più complicato rispetto a qualche mese fa, ma bisogna sempre restare con i piedi per terra e rendersi conto che se riuscissimo a centrare il traguardo Europa League, sarebbe un qualcosa di straordinario. Nel caso in cui l'obiettivo dovesse sfuggire potremmo uscire a testa alta, perchè i giocatori in campo e la società in sede di mercato non hanno lasciato nulla di intentato, costruendo un presente di assoluto valore e un futuro il più roseo possibile, come dimostrato dalla programmazione evidenziata dalle operazioni già definite per la prossima stagione.

Un calo era del resto fisiologico in termini psicofisici e inevitabile alla ricerca dell'amalgama, visto l'arrivo del fenomeno Samuel Eto'o (Eto'o ricordiamocelo, fino a poche settimane fa sembrava soltanto un sogno oppure un'utopia e invece indossa la nostra maglia e ieri ha realizzato il primo goal per la nostra amata) e del colpaccio Luis Muriel, oltre a Munoz, sfortunato per l'infortunio all'esordio in blucerchiato, Acquah, tra i migliori elementi della Coppa d'Africa e centrocampista con quelle caratteristiche che ci mancavano in mediana, e il talentuoso Correa.

Il derby ha rappresentato un fondamentale spartiacque nella nostra stagione, l'1-1 alla fine è stato il risultato più giusto per quanto visto sul terreno di gioco, Viviano merita complimenti all'infinito per l'autentico miracolo in pieno recupero sul colpo di testa ravvicinato di Bertolacci, ma si fa fatica ad ascoltare altrove giudizi sul presunto punto guadagnato dalla Sampdoria. Parliamoci chiaro, se Okaka oppure Obiang avessero gonfiato la rete, probabilmente saremmo stati vincitori dell'ennesimo derby. Quindi, applausi a tutti, ma attenzione, non abbiamo rubacchiato nulla, anzi.

Regini ha compiuto una grossa ingenuità nel commettere un fallo in pieno recupero su un difensore spalle alle porte in una zona innocua del campo, ma le responsabilità devono essere sempre condivise con il resto della squadra. Chi marcava Kucka in occasione della traversa, chi doveva preoccuparsi di Bertolacci sul miracolo di Viviano e ancora Kucka sull'ennesima ribattuta? Sempre Regini? Non credo. Si vince e si perde in 11, sempre. Il calo della Sampdoria non è dovuto ad alcune prestazioni non all'altezza di Vasco, oppure alla giornata no di Palombo contro il Sassuolo evidenziata dai fischi puntuali dei settori meno popolari che probabilmente hanno la  memoria corta nei confronti di chi indossa la nostra maglia dal 2002 e se la è riconquistata tre anni fa quando la Sampdoria sembrava soltanto un lontano ricordo, oppure alla cessione di Gabbiadini.

Il mercato ha fatto la sua parte, alcuni errori in campo sono stati commessi, ma non potevano essere formulati giudizi precipitosi senza vedere all'opera gli acquisti di gennaio. Muriel non è ancora al top, ma ha già gonfiato la rete in due occasioni regalando già una perla da campione vero, Acquah ha fornito qualità, solidità e dinamismo alla mediana, Eto'o non è un caso come qualcuno ha provato a fomentare, ma semplicemente un fuoriclasse. Un'incomprensione è rimasta tale, ora viaggia sulla medesima lunghezza d'onda di Sinisa Mihajlovic, il pugno di grinta, lo sguardo di intesa e l'abbraccio durante Samp – Cagliari parlano da soli.

Certo anche un Cagliari rimaneggiato ma affamato ha messo in difficoltà la Sampdoria nel corso della ripresa, una sofferenza eccessiva, e soprattutto rimesso in evidenza la recente attitudine a complicarci la vita ad inizio gara, come dimostrato dai goal di Meggiorini, Stendardo e quelli solo sfiorati da Bertolacci e Longo. Dobbiamo mantenere alta la concentrazione, oliare alcuni meccanismi ancora da perfezionare, saper gestire meglio i momenti di maggiore carenza fisica. Siamo attesi da un autentico tour de force dal tasso di difficoltà ancora superiore all'andata, in quanto ben tre sfide su quattro verranno giocate in trasferta. Far punti a casa di Roma, Fiorentina e Milan non sarà semplice, ma abbiamo le possibilità per giocarcela alla pari, portare fieno in cascina e mantenere l'imbattibilità casalinga contro l'Inter di Roberto Mancini.

Nel caso riuscissimo a strappare punti pesanti come avvenuto all'andata significherebbe mantenere intatti i sogni europei e del resto nulla è impossibile. Con un Viviano in versione saracinesca, un Romagnoli che pare essersi messo alle spalle il periodo di scarsa brillantezza e un tridente offensivo in grado di far davvero male a qualunque difesa, provarci è un diritto, ma soprattutto un dovere. Peccato per l'assenza di Acquah in cabina di regia, un'assenza pesante che andrà però a compensare il vuoto lasciato dallo squalificato Nainggolan. Duncan potrebbe avere un'invitante chance da titolare, probabilmente in vantaggio su Soriano, ormai utilizzato sempre più frequentemente nel ruolo di trequartista, nel caso in cui venisse confermato il 4-3-3. Al di là della variabile Europa League per i giallorossi, andiamo nella Capitale con la consapevolezza di essere la Sampdoria, con umile ambizione e non lasceremo nulla di intentato.