Veron: "In Argentina quarantena totale. Molto legato a tutte squadre italiane dove ho giocato. Alla Samp la fascia sotto il ginocchio..."

21.03.2020 09:16 di  Diego Anelli   vedi letture
Veron: "In Argentina quarantena totale. Molto legato a tutte squadre italiane dove ho giocato. Alla Samp la fascia sotto il ginocchio..."
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'emergenza coronavirus e una lunga prestigiosa carriera. Molti gli argomenti trattati da Juan Sebastian Veron ai microfoni di Sky Sport:

"Il calcio qui in Argentina è fermo da una settimana, la situazione è cominciata a farsi pesante per il fatto che ieri (l'altro ieri, ndr) il Governo ha dato la quarantena totale e quindi non si può uscire di casa. Passiamo il tempo, il club è chiuso e i ragazzi si allenano da casa seguendo ciò che dice l’allenatore. Noi come società abbiamo messo a disposizione le infrastrutture nel caso in cui il problema dovesse diventare ancora più pesante”.

Il rapporto con il calcio italiano. "Ho sempre detto di aver avuto la fortuna di arrivare in Italia e il calcio mi ha aiutato a maturare. Ora vedo Correa che fa bene in Italia, ha capito come si gioca questo calcio. Il calcio italiano è tattico, ti aiuta a pensare la giocata un secondo prima e a me ha dato quello. È stata un’esperienza bellissima, non solo dentro il campo. Ho avuto dei grandissimi compagni in tutte le squadre

La fascia sotto il ginocchio: “È stata la Sampdoria con un caro amico che è stato con noi pure alla Lazio e all’Inter, Sergio Viganò: a quell’epoca avevo un problema al ginocchio e, non per scaramanzia ma per abitudine, l’ho portata fino a fine carriera”. 

Il club italiano al quale è maggiormente legato.  “Lo sono con tutte le squadre italiane dove ho giocato, soprattutto in questi giorni ho parlato con dirigenti ed ex compagni. Sono molto legato all’Italia, a tutte le squadre in cui sono stato e infatti ho un bellissimo rapporto con tutti e con tutti ho avuto la fortuna di scrivere un pezzettino di storia delle società”.

Il compagno di squadra più divertente. “Se ne devo scegliere uno è sicuramente Attilio Lombardo. Troppi gli aneddoti, tutti i giorni aveva qualcosa da dire. Era uno che in tournée si metteva sempre a fare le foto con i vincitori, ad esempio, con le altre squadre”.