Sampdoria, Stankovic: “Sabiri deve capire in quale situazione siamo, proteggo la squadra”

Al termine della sfida con la Salernitana, oltre a commentare la partita, Dejan Stankovic smorza eventuali polemiche per il cambio di Sabiri
05.03.2023 18:11 di  Corrado Camera   vedi letture
Sampdoria, Stankovic: “Sabiri deve capire in quale situazione siamo, proteggo la squadra”
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© foto di Giacomo Morini

La Sampdoria pareggia in casa per 0-0 con la Salernitana. Il punto è sicuramente più utile ai granata che ai blucerchiati. Dejan Stankovic comunque non molla, queste le sue parole in conferenza stampa.

"Ad inizio primo tempo non ho visto quello che mi aspettavo. La partita la immaginavo diversamente ma la sua importanza non ha fatto lo stesso effetto su tutti. C'è qualcuno che la gestisce meglio e chi non la gestisce e viene schiacciato dalla pressione o stress. E' difficile giocare in questa situazione. Abbiamo provato a dare una scossa all'intervallo ma, con tutte le assenze, abbiamo dato il massimo. Nel primo tempo mi aspettavo qualcosa in più, il secondo lo immaginavo molto combattuto. Tanti contrasti e bastava un episodio per risolverla. Purtroppo non è successo, ci saranno altre occasioni".

"Dovete chiedere a Sabiri perché è stato sostituito, non a me. Deve vincere la prima gara con se stesso e poi dare una mano ai compagni. Io non mi permetto di giudicare. c. Io proteggo la squadra, non voglio sbilanciarmi e lasciare che la squadra soffra. E' una decisione per mantenere l'equilibrio e la prestazione della Sampdoria. Non so quanto sia ma non deve andare al di sotto e in certi momenti si vedeva che andavamo sotto. Eravamo rilassati, perdevamo palloni facili. Non è l'atteggiamento che voglio. Si può sbagliare un passaggio o sbagliare la partita. A me è capitato, la pressione mi ha mangiato ma avevo altri compagni e mi hanno tirato su. Non è una polemica, solo volevo proteggere la squadra da un gol facile. Nel secondo tempo siamo stati ordinati, abbiamo schierato un po' di giocatori offensivi per cercare un episodio. Purtroppo non è arrivato anche per merito della Salernitana che ha fatto un'ottima gara, ordinata e di spessore. Non voglio puntare il dito contro nessuno ma era per proteggere la squadra".

"Ho zero rimpianti riguardo l’aver tolto Sabiri. Devi rimpiangere quello che non hai fatto ma non quello che hai fatto. Lo diceva Sinisa. Mi immaginavo una reazione un po' più cattiva. Mettendo Leris in quella posizione guadagni molta più gamba, eravamo un po' in confusione sul giro palla. Ci voleva un po' più di coraggio per il passaggio rischioso, noi in questo momento ci servono dieci metri. Noi anche se la vediamo la giocata, per tutta la tensione non la rischiamo. Io voglio questo ma sbagliamo. I passaggi si devono sbagliare, è non provare che mi manda un po' fuori binari. Io voglio stringere quella porta a tre-quattro metri, così non abbiamo paura di sbagliare".

"Sabiri fa parte di una rosa di 25 giocatori. Perchè non parliamo di Winks o Rincon che hanno lasciato l'anima per la Samp? Di Zanoli o Amione che è diventato monumentale? Perchè dobbiamo fare delle polemiche? Alla terza o quarta domanda diventa una polemica. Cosa mi aspetto dai giocatori della Sampdoria lo sanno e mi stanno rispondendo alla grande. Chiedete a lui".

"Errore tenerlo a Genova? Errore di chi? E' un'altra domanda a cui non posso rispondere. C'è un altro indirizzo a cui fare quella domanda. Se posso risolverla? No. Allora perché incavolarmi?. Non sono io la società".

"Più facile con la Juventus perché una big? Io voglio tenere il gruppo ancora compatto. Dentro la tua domanda c’è anche la risposta: giocando contro una big non ho niente da perdere e provi una giocata rischiosa. Con la Lazio mi è piaciuto. E' quello che mi ha mandato fuori giri oggi: vedendo la giocata non la facevi per paura di sbagliare. Ogni partita per me è un obiettivo e i ragazzi rispondono molto bene. Da gennaio in poi siamo cresciuti molto bene ma purtroppo non basta. Bisogna segnare per prendere almeno un punto o altrimenti pareggi per 0-0. Ma lì il rischio è 100%. Venendo alla stadio ho visto i tifosi, dai più giovani ai più anziani, applaudire. E dicevo: 'Wow, e siamo ultimi'. Vedendo la coreografia sono svenuto e mi chiedo che paura devo avere giocare in un ambiente. Il nostro tifoso è abituato alla sofferenza e tutti noi soffriamo di brutto. Loro ci sostengono ed è per loro che non voglio scendere dalla prestazione della Sampdoria ma ci servono gli attributi per le imprese. La fortuna o la sfortuna".

"Dopo queste parole...io non mollo. Io fino all'ultimo non mi arrendo, perché darla persa quando posso combattere? E' difficilissima ma darmi per perso no".

"Punto giusto? Guardando la classifica non era uno scontro diretto. Loro sono molto più avanti rispetto a noi. E' un punto giusto. Se loro potevano segnare nel primo tempo con Candreva, anche noi potevamo fare qualcosa. A noi in questa situazione non conta questo pareggio. Fosse stato alla sesta giornata avrei detto che lo teniamo stretto".