Sampdoria, Pirlo: "In casa sentiamo la pressione, dobbiamo lavorare sulla testa"

18.09.2023 23:58 di  Lidia Vivaldi   vedi letture
Fonte: Tuttomercatoweb.com
Sampdoria, Pirlo: "In casa sentiamo la pressione, dobbiamo lavorare sulla testa"
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Nella conferenza stampa al termine di Sampdoria-Cittadella, il tecnico blucerchiato Andrea Pirlo ha analizzato la prestazione della squadra, toccando molti temi a partire dalle difficoltà incontrate a Marassi: 

"Purtroppo quando giochiamo in casa abbiamo ancora tanta pressione, abbiamo un po' di scorie dell'anno passato e alla prima difficoltà abbassiamo la testa, non vogliamo più la palla, ci manca un po' di personalità. Sono ragazzi giovani che vanno sostenuti, soprattutto quando si gioca in casa davanti a questo pubblico che merita di vedere partite in cui si cerca di vincere. Avevamo sfruttato l'occasione per andare in vantaggio e per fare un secondo tempo diverso, ma abbiamo subito incassato il pareggio ed è stato tutto molto più difficile."

"Bisogna lavorare tanto sulla testa, far capire ai ragazzi che ci saranno difficoltà, ma che ci sono grandi aspettative perché si indossa una maglia gloriosa. Bisogna uscirne come squadra, può capitare di andare sotto ma non bisogna mai abbassare la testa, bisogna continuare a giocare e mettere in pratica le cose che si provano in allenamento. Quando subentra il timore si finisce per giocare in modo confusionario. Siamo qua per lavorare, il gruppo vuole migliorare e per questo dobbiamo andare avanti."

Oggi un passo indietro dal punto di vista del gioco?
"E' vero, abbiamo avuto delle difficoltà anche per la bravura dell'avversario che dà molta intensità e pressione. Avremmo dovuto metterci allo stesso livello, giocare con la stessa intensità, la stessa rabbia, mentre invece abbiamo perso molte volte le seconde palle. Se non ci abituiamo a questo tipo di partite poi diventa difficile vincerle." 

La classifica preoccupa? "In questo momento dobbiamo pensare partita per partita, come abbiamo detto fin dall'inizio. Non abbiamo mai detto che dobbiamo arrivare in Serie A, dobbiamo lavorare per cercare di vincere le partite, non dobbiamo guardare troppo avanti: ci alleniamo per provare a vincere la prossima."

C'è difficoltà a calarsi nella categoria? "Stiamo cercando di trovare l'assetto migliore. Si cerca, con i giocatori che abbiamo a disposizione, di fare delle formazioni in grado di poter vincere le partite. Tra un infortunio e l'altro non abbiamo mai avuto una squadra-tipo da inizio stagione. Tanti eventi ci hanno scombussolato i piani, ma non ci lamentiamo, sappiamo che sarà un lavoro lungo e faticoso, ma non ci tiriamo indietro."

Difficoltà anche sul piano fisico? "Siamo ancora un po' indietro con qualche giocatore, però la condizione la si fa giocando. Ti puoi allenare finché vuoi ma il ritmo della partita è completamente diverso. Dobbiamo lavorare e cercare di migliorare anche l'atteggiamento in certe situazioni di squadra."

Da dove ripartire? "Ripartiamo da squadra, si vince e si perde sempre in 23, i giocatori lo sanno. Sappiamo che è un gruppo giovane ma il tempo vola, non abbiamo tempo di aspettare nessuno. O ci caliamo velocemente nel campionato di Serie B oppure diventa difficile."

Stasera sono arrivati anche fischi da una parte del pubblico. "Quando non vinci è normale che arrivino i fischi. Come ho detto prima, la pressione si sente, sono rimaste scorie dagli anni passati. Dobbiamo lavorare molto sulla testa e capire che si gioca in uno stadio come Marassi, davanti a tanta gente, e dobbiamo dare al pubblico delle soddisfazioni. Non è sempre tutto rose e fiori, sotto pressione devi poter dare il meglio. Dobbiamo abituarci velocemente perché il nostro stadio è questo, ci sarà sempre tanta gente e non possiamo deluderli tutte le volte."

La squadra ha poche soluzioni? "Avevamo fuori due attaccanti, anche nel voler cambiare la partita di soluzioni davanti non ne avevamo tante. Aspettiamo che rientrino velocemente gli altri giocatori per avere più possibilità e più soluzioni da variare."

La rimonta a cosa è dovuta? "Lì è il momento. Dovevamo restare ancora più concentrati. Abbiamo avuto la fortuna di andare in vantaggio e lì devi fare la partita, cercare di non abbassarti e avere ancora più voglia di tenere l'avversario nella sua metà campo. Invece al primo errore, al primo mugugno, si comincia ad avere paura e su questo bisogna lavorare. Yepes? Oggi ho scelto di far giocare Ricci anche per dargli continuità, per consentirgli di avere i 90 minuti. Yepes aveva fatto bene ma nel secondo tempo, visto che loro mettevano tante palle alte, ho preferito mandare in campo Vieira."

Si sente in discussione? "Noi siamo sempre in discussione, è un lavoro che ti mette sempre in discussione, è normale che sia così. Bisogna lavorare per cercare di fare meglio: si deve fare meglio".