Ricordiamoci quanto sia bella la relazione tra umani

15.03.2020 12:55 di  Paolo Paolillo   vedi letture
Ricordiamoci quanto sia bella la relazione tra umani
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Ricordiamocelo.

Cerchiamo di avere memoria.

Ricordiamoci, una volta finito tutto questo, di quanto sia bella una carezza sul viso, una vigorosa stretta di mano, una pacca sulle spalle. Torniamo umani. Torniamo al contatto. Non per forza fisico, perlomeno vocale.

Ricordiamoci quando parlavamo attraverso una mascherina e un cellulare per dialogare. Ricordiamoci, una volta finito tutto, quanto sia bello un urlo, una canzone cantata insieme, una poesia letta, o una frase detta. Torniamo ad essere umani, andiamo a riprendere i comportamenti di una volta. L'appuntamento fissato al telefono. Le ore passate a discutere del rigore di domenica scorsa. Torniamo ai "Ce l'hai due minuti? Ti devo dire una cosa...", "Ciao, posso?". Torniamo alle cose semplici, torniamo agli amici, torniamo alle relazioni, torniamo ad abbracciare i nostri cari.

Ricordiamoci quanto sia bella la relazione tra umani. Il dialogo, il confronto, il dibattito. Si progredisce parlando, anche litigando. Così, si va avanti. Il silenzio porta individualismo. Infatti ora sta regnando. Ricordiamoci di quanto sia bello ritrovarsi in gruppo, quanto sia bello non essere chiamati "assembramento", ma ragazzi e ragazze. Quanto sia bello il vociare appassionato. Ricordiamocelo, perché dopo che passerà sta tempesta, ci risolleveremo solo con l'unità, ancora una volta. Lo faremo solo se parliamo tra di noi, se usciamo dalle case e ci mischiamo. Non adesso. Dopo. Se, finalmente, il noi vincerà sull'io. Così progrediremo e torneremo ad essere umani decenti.

Ricordiamoci di come siamo stati trattati prima di questo isolamento. Ricordiamoci di quanto sia bello decidere, dall'oggi al domani, di prendere un aereo o la macchina e andare al mare, in montagna, fare 300 km solo per mangiare un piatto di cui si aveva voglia. Ricordiamocelo, perché ora non lo possiamo fare, dobbiamo giustificarci, avere il permesso, rendere conto. La libertà si conquista con pochi strumenti: partecipazione e dialogo. Questo porta alla libertà decisionale. Adesso non ce l'abbiamo più. Tornerà e dovremo usarla bene, per Giove.

Ricordiamocelo di cosa stiamo vivendo, siamo isolati, sminuzzati, evitati, discriminati, pernacchiati, criticati, attaccati. Siamo in difficoltà ed è il momento di essere sagaci, senza perdere quello che siamo. I nostri lavori, le nostre amicizie, le nostre famiglie. Tiriamo fuori lo stesso il nostro DNA. Cerchiamo di brillare lo stesso. È dura, ma se rimaniamo noi stessi, in ogni filamento, possiamo evitare di finire nel buio di ignoranza e paranoia. Non perdiamo mai il senso che abbiamo di noi.

Ricordiamoci di quanto accade. Saremo persone migliori.