IL SAMPDORIANO - Quasi Doriacadabra. A Milano sapevano contro chi avrebbero giocato?

07.01.2020 12:48 di  Diego Anelli   vedi letture
IL SAMPDORIANO - Quasi Doriacadabra. A Milano sapevano contro chi avrebbero giocato?
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Quasi Doriacadabra. Già, quasi. Ci è mancato solo il goal per sbancare San Siro, ai punti avremmo meritato i tre punti.

A parte un'occasione di Leao con la sfera sopra la traversa a tu per tu con Audero, sono state nostre le principali occasioni da goal. Peccato per le tre chance non concretizzate da Gabbiadini ad inizio ripresa, Donnarumma si è rivelato decisivo ma la rete andava gonfiata almeno una volta.

Perchè due punti in più avrebbero fatto comodissimo e nel calcio si sa, la beffa è spesso dietro l'angolo, all'ultimo respiro. In quanti abbiamo pensato che nel recupero, per un rimpallo o un episodio, saremmo andati sotto?

E invece giustamente non è capitato, almeno noi siamo qui a fare i doverosi complimenti ad una Sampdoria compatta, ordinata e cauta nei primi 45', coraggiosa, ambiziosa e consapevole dei propri mezzi nella ripresa. Una grande prestazione di gruppo, del collettivo; la difesa ha retto alla grande concedendo il minimo indispensabile, a centrocampo abbiamo lottato, contrastato e costruito.

È anche una prestazione dei singoli. Chabot, in campo al posto di Murillo, ha sfornato una prova maiuscola, acquisendo sicurezza ed efficacia con il passare dei minuti e giocando con personalità in anticipo, archiviando i primi minuti con qualche intervento un po' scoordinato. Colley "semplicemente" un muro, ancora una volta. 

Perderlo con il Brescia, avendo gia k.o. Ferrari, è pesante, un'assenza che va ad aggiungersi a Ramirez e Depaoli. La maledizione degli infortuni a San Siro poteva passare come antipasto dell'ennesimo pomeriggio storto. L'uruguayano sembrava ispirato, sempre nel vivo del gioco, propositivo e pronto ad esaltarsi a suon di giocate. L'ex Chievo è perseguitato dalla malasorte, incrociamo le dita per entrambi.

Non avevamo Ekdal dal 1', si è notato al momento dell'impostazione della manovra, venendo a mancare un po' di pulizia nella gestione del possesso palla. Complessivamente Linetty e Thorsby hanno fornito un grosso contributo; il polacco un motorino inesauribile, il norvegese spesso lesto ad attaccare lo spazio, recuperando un elevato numero di palloni. Vieira non ha le caratteristiche di Ekdal, ha comunque agito da diga davanti alla difesa, fatto tanta legna e dato fisicità nella zona nevralgica.

Qualcosa in avanti ci continua a mancare. Senza probabilmente la classe di Ramirez e le sgroppate di Depaoli, contro il bunker bresciano ci attende una gara complicata. Rientra Caprari dalla squalifica, ma a metà stagione continuiamo a far fatica in fase realizzativa, troppa. Un'alternativa di valore ci darebbe quella spinta, forse decisiva, alla salvezza senza patemi. Che il mercato ci dia una mano convinta.

Quasi Doriacadabra. Già, perchè per due settimane non si è fatto altro che parlare del ritorno in rossonero a 38 anni di Ibrahimovic. Intendiamoci, un fenomeno a prescindere dall'età. Peccato però che, dopo la manita subita a Bergamo, nell'ambiente rossonero si sia unicamente pensato allo svedese con centomila statistiche, dimenticandosi dei mille problemi e soprattutto dell'avversario di turno. 

Quasi nessun media ha parlato della Sampdoria nei giorni scorsi, nessuna domanda su di noi nella conferenza pre gara a Piolii, come se in campo il Milan, in una bolla mediatica di emozioni e ricordi amarcord, scendesse in campo da solo e i tre punti fossero una pura formalità.

E invece... una squadra già retrocessa in estate a dire di molti fa 0-0 a San Siro, con qualche rimpianto per il gioco espresso e le occasioni sfumate. Tuttora non si parla della Sampdoria, poco male. Le parole non portano punti, come del resto nemmeno la Champions dopo sette anni ad una squadra che attualmente ha solo il nome di chi per decenni ha trionfato in Italia e nel mondo. 

È il campo a parlare, sempre. Adesso una bolgia contro il Brescia, con carica agonistica e convinzione, non perdendo mai equilibrio e compattezza. Ascoltare le dichiarazioni di Ranieri non fa altro che ribadirmi un concetto: abbiamo la guida giusta. Dai Doria.