Genova nel cuore ma solo di chi la ama. La vergogna di questo calcio moderno

18.09.2018 10:02 di Redazione Sampdoria News   vedi letture
Genova nel cuore ma solo di chi la ama. La vergogna di questo calcio moderno
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Non ci gireremo attorno per esprimere il nostro pensiero su quanto accaduto in merito alla collocazione di Sampdoria – Fiorentina. Dalla scelta di far partire la serie A nel giorno di lutto nazionale senza far slittare la partenza dell'intero campionato alla decisione di rinviare l'incontro alle 17 di un mercoledì, infine lo slittamento di due ore al termine di quattro giorni di trattative continentali... del resto sono troppi gli interessi in ballo...

Abbiamo purtroppo avuto la conferma di quanto già sapevamo, riceverla però in un contesto così drammatico per la nostra Città è assolutamente desolante. Il business non conosce ostacoli, lo show deve iniziare e chi se ne frega dei valori umani, di un lutto che ha avuto pochi eguali nella storia nazionale, della caotica situazione con la quale per molto tempo Genova deve e dovrà fare i conti lottando e rimboccandosi le maniche. Da anni il circo calcistico ha offerto infiniti scandali, quanto però offerto in particolare a livello nazionale nell'ultimo anno ha avuto dell'incredibile, con innumerevoli situazioni mal gestite e regole scritte a post, creando preoccupanti precedenti e facendo perdere completamente la residua credibilità che il movimento calcistico potesse ancora conservare.

La tifoseria organizzata, come da tradizione, ha dimostrato maturità e senso civico, intervenendo immediatamente con sensibilità, buon senso e lucidità. Il suo tempestivo intervento ha provato a far riflettere le autorità competenti e tutte le entità che, in giro per l'Europa e lungo lo Stivale, hanno potere decisionale. Le grandi menti pensanti, dopo aver ribadito l'impossibilità di alcuna variazione di orario per regole da loro stabilite e comandate esclusivamente da diritti tv, hanno fatto cadere dal cielo la scelta di posticipare l'incontro di ben due ore, ignorando come la situazione genovese a livello di traffico diventasse ancora più ingestibile.

A prescindere dalle parti interessate e dalle ovvie frasi di circostanza, almeno noi non ringrazieremo proprio nessuno. Non avremmo ringraziato nemmeno se fin da subito fosse stata intrapresa la strada del buon senso rinviando l'intera prima giornata, si sarebbe trattato di una decisione scontata, naturale, doverosa che sarebbe stata presa da chiunque, col senno di poi ci dobbiamo correggere, quasi chiunque, figuriamoci a queste condizioni. Genova e i Genovesi non hanno bisogno di elemosina, contentini e fine dimostrazioni di vicinanza. Genova è nel cuore, sì ma solo di chi la ama, non di chi vive di slogan e si fa bello a parole dinanzi ad una tragedia simile, tantomeno di chi pensa esclusivamente al business e ai palinsesti televisivi. Genova e i Genovesi meritano rispetto e a casa di chi muove le fila non si conosce nemmeno il significato di quella parola. Non esistono città o cittadini di serie B.

Dal profondo del cuore possiamo affermare che il calcio moderno e chi lo rappresenta seguendo tale modo di operare può soltanto generare schifo e vergogna in tutti coloro che amano ancora questo sport, si aggrappano alla propria passione e a quel poco che resta di genuino, costretti a fare i conti con un'ideologia capace di ignorare e calpestare i basilari valori umani e sportivi. Invitiamo i responsabili di tali decisioni a fare un salto in città, nel frattempo non perdano tempo ad estendere il loro maledetto spezzatino anche all'ora di colazione, oppure all'apertura delle discoteche. Potrebbe essere un'idea da tirar fuori dal loro cilindro, sempre più zeppo di prese per i fondelli, sempre più povero di umanità.

Congratulazioni...