Ferrero: "Mio padre mi ripeteva sempre 'Non ricchi ma credibili". Non sono mai fallito"
Il Presidente Ferrero ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport, nella quale ha approfondito numerosi argomenti, tra i quali la meritocrazia nel mondo calcistico e non solo: "Mio padre mi ripeteva sempre "non ricchi ma credibili". La credibilità non deriva dagli atteggiamenti o da quello che dici, ma dalle cose che riesci a fare. Contano i risultati perfino in un Paese allo sbando come il nostro, un Paese che non riconosce il merito. Oggi sono il presidente di una società che non ha un debito. E non sono mai fallito, mai. Neppure con Livingston. Quando presi la Samp perdeva 30, 35 milioni l'anno.
Garrone ne aveva buttati addirittura 50 in B, i debiti complessivi ammontavano a 100 milioni. L'ultima stagione ho chiuso con un attivo di nove e anche in precedenza avevamo il segno più. Prima di me, nel post-Mantovani, la Samp acquistava giocatori da massimo 4 milioni di euro e li rivendeva per 10. Icardi, per fare un nome. Io li compro a venti, Zapata, e li cedo per 40, 42. Vedi Schick".