ESCLUSIVA SN - Tirotta: "Paragonerei la Samp di Giampaolo a Muhammad Ali. Dobbiamo concentrarci su noi stessi"
Siamo solo al primo giorno di freddo, che secondo il calendario del calcio significa essere solo all’inizio. Ma possiamo già dire che stiamo facendo bene.
Per carità: tutti in questa fase sono migliorabili, anche il Barcellona e soprattutto il Real Madrid. Ma ripeto: stiamo facendo bene. Per il momento siamo là, davanti a tutte le squadre cosiddette “normali”. In pole position per quello scudetto accessibile a chi non sia una squadra “monstre”.
Giochiamo a testa alta le nostre partite. E seppure talvolta si vada in difficoltà, si tiene duro e chi vuole superarci deve fare tutti quegli sforzi che poi alla fine si pagano. È stato così per l’Atalanta, anche per il Chievo. Direi pure con l’Inter, che non ha pagato ma non è stata tranquilla fino al fischio finale.
Se devo creare una metafora paragonerei la Samp di Giampaolo a Muhammad Ali. Anche noi, se ci attaccano, incassiamo. Ma alla fine se vogliono metterci giù devono faticare e non poco. E al momento in cui tirano il fiato, magari infliggiamo il colpo del k.o..
Queste sono le condizioni nelle quali arriviamo al derby. Quella che per noi è una finale di Champions. E non lo dico a caso. Perché dobbiamo affrontare questa partita come se fosse una finale di Champions League. Un derby mette sempre di fronte due squadre che hanno il 50% delle probabilità di prevalere. Qualunque sia il loro tasso tecnico, o la differenza dei valori in campo.
Ed è qui che deve venire fuori la metafora con Muhammad Ali. Dovremo far sbollire il momento di rabbia, l’agonismo spinto. E poi arriverà il momento di colpire. Il momento in cui conterà il fattore qualitativo. Il Genoa arriva da un campionato mediocre (quello passato) e da un inizio probabilmente ancora peggiore. Ha perso l’anno scorso 2 derby su 2.
Per comprendere bene cosa significa il derby dobbiamo ricordare come era la situazione per noi esattamente un anno fa. Si ritornava da un pareggio a Pescara. Con Viviano che lamentava un dito rotto. In condizioni di classifica e di umore imbarazzanti. Tecnico in bilico. Poi il derby ha cambiato tutto. E non ci siamo più fermati.
In poche parole dobbiamo concentrarci su noi stessi. E non badare a nulla, neppure al mercato. Sapete tutti a cosa mi riferisco e ve lo dico in un nome: Torreira. In questo momento non dobbiamo aver paura. Tutto può succedere, ma, ripeto, guardiamo alle cose più concrete. Come ad esempio al nostro fuoriclasse: Marco Giampaolo. Sempre di più Marco Giampaolo: il tecnico che tutti ci invidiano.
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