ESCLUSIVA SN - Puggioni: "Derby partita da uomini. Audero apprezzato più dai conoscitori profondi del ruolo. Tanti leader silenziosi nello spogliatoio"

19.11.2018 08:14 di  Diego Anelli   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Puggioni: "Derby partita da uomini. Audero apprezzato più dai conoscitori profondi del ruolo. Tanti leader silenziosi nello spogliatoio"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Domenica sarà una serata particolare, dominata dalla passione, dai colori, dal tifo. La necessità di recuperare il terreno perduto, tre punti pesanti in palio, la superiorità cittadina.

Vicini o lontani i cuori blucerchiati batteranno fortissimo a sostegno della propria amata. Tra loro ovviamente anche Christian Puggioni, uno di noi, con il quale Sampdorianews.net ha avuto il piacere di analizzare in esclusiva il momento doriano:

Christian, a gennaio la tua cessione al Benevento, in estate Viviano in Portogallo. Anche nel ruolo di estremo difensore la Sampdoria ha deciso di rinunciare ad elementi d'esperienza puntando sulla gioventù, come accaduto nelle retroguardia con Silvestre. Anche tu sei arrivato a tale conclusione? "La Sampdoria targata Ferrero è sotto gli occhi di tutti. Uomini di mercato preparati, talent scout in grado di portare sempre nuova linfa tecnica e un allenatore altamente competente, sono state la ricetta perfetta per la crescita economica del club. Le risorse sono state reinvestite nelle infrastrutture per potenziare il sistema stesso. In una logica di questo tipo è normale che vengano prese delle decisioni tecniche anche in base all’età anagrafica dei calciatori stessi".

Emil Audero è arrivato in blucerchiato via Juventus dopo l'ottima stagione in cadetteria a Venezia. Quali sono le caratteristiche che ti hanno particolarmente colpito? "È un portiere pulito, poco appariscente. Viene apprezzato più dai conoscitori profondi del ruolo del portiere che dal classico spettatore. Personalmente apprezzo la sua tranquillità, la sua capacità di rimanere equilibrato ed estraneo alla volubilità emotiva delle situazioni, cercando sempre di essere propositivo per la squadra e di non limitarsi solo a fare il proprio compitino".

Anche nel suo caso si è registrato un calo di rendimento nelle ultime gare, con qualche incertezza in qualcuno dei goal subiti con Torino e Roma. Come ti aspetti possa reagire l'Under 21? "La gestione emotiva di cui parlavo prima è una virtù fondamentale per un portiere. L’incertezza o l’errore sono inevitabili per chi gioca; solo chi non gioca non sbaglia. Del portiere non bisogna guardare solo l’errore o la parata fini a se stessi, ma la sua prestazione all’interno della partita e della squadra, in termini di partecipazione di dominio dell’area e delle situazioni, di sinergia e presenza coi compagni".

Senza scordare in panchina la presenza dell'ex Napoli Rafael e Belec. È escluso a priori un dualismo tra i pali? Un potenziale stimolo, anche se secondo alcuni portieri è meglio una gerarchia ben precisa. "A mio parere le gerarchie del ruolo devono essere ben chiare sin dall’inizio in modo da non creare mai zone d’ombra o professionisti scontenti. Il dualismo deve accendersi in settimana, con onesta rivalità sportiva, ma che deve spegnersi il giorno della partita stessa in modo da far rendere al meglio chi scenderà in campo. Se questo però non accade, oltre a essere professionisti scorretti col proprio collega si è solisti all’interno di un gruppo di lavoro e questo non va bene. Solo nel caso in cui chi scenda in campo dimostri di subire le situazioni, essendo inerme o passivo, oppure abbia palesato limiti tecnici evidenti per più partite è giusto che venga sostituito, altrimenti chi gioca deve poter avere la serenità di poter rischiare di sbagliare senza essere messo in discussione".

Sampdoria e Genoa arrivano al derby con tre sconfitte consecutive e un solo punto di distanza. La stracittadina esula sempre da ogni pronostico. Sulla carta potrebbe essere una sfida dominata dalla paura? "Se giochi il derby con paura, lo perdi. Chi gioca deve aver la coscienza di giocare la partita delle partite, deve avere il proprio livello di attenzione al massimo sapendo che la posta in palio è altissima. Nessuna paura, solo coscienza che è una partita da uomini, perché come dico sempre “I derby non si giocano, si vincono”.

Ritornando all'esperienza e alla leadership... al momento Barreto è ai box, ci affidiamo a Quagliarella come uomo derby? "Fabio è un campione, ha una caratura tecnica fuori dal comune e non a caso i numeri lo incoronano come l’attaccante italiano più prolifico in attività. Lui è quel giocatore che quando la palla scotta o la partita è decisiva lo trovi sempre. Con lui ci sentiamo ogni settimana, è stata una fortuna poter lavorare con lui. Edgar è un uomo dallo spessore incredibile, serietà professionale, spirito di sacrificio a servizio degli altri, esperienza internazionale ed è la mente tattica del centrocampo oltre a polmoni infiniti. Però citare solo loro due non sarebbe corretto verso gli altri ragazzi. Conosco quello spogliatoio, ci sono tanti leader silenziosi, che sapranno trasmettere a loro modo, la giusta via per interpretare al meglio questa partita. Personalmente credo che tutte queste risorse, unite alla competenza del Mister possano fare la differenza".

Domenica 25 dalle ore 20.30 dove soffrirai? "Bella domanda. I programmi di lavoro qui variano di continuo e quindi è difficile programmare qualcosa. Non so dove sarò, ma ovunque sarò, sarò spiritualmente coi ragazzi perché “ci lega un filo, un filo che mi porta dritta a lei”.

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