Di Francesco in conferenza: "Aspetto mentale fondamentale. Maroni non convocato"

04.10.2019 13:43 di Matteo Rosagni   vedi letture
Di Francesco in conferenza: "Aspetto mentale fondamentale. Maroni non convocato"
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Eusebio Di Francesco, durante la consueta conferenza pre gara, ha fatto il punto in vista della delicata trasferta al Bentegodi:

"Solitamente la squadra può aver lavorato bene, ma ci sono altri aspetti che determinano la gara. Bisogna rimanere in partita davanti a tutte queste situazioni. Abbiamo lavorato a livello difensivo e offensivo e mi auguro che domani venga messo in campo.

Squinzi per me è stata una persona importantissima che non si lega ad un aspetto calcistico ma umano. E' stata una persona di altissimo livello, la sua presenza è stata costante. Anche quando non c'era sentivi la sua presenza. Ma non solo sua, ma anche della moglie, la dottoressa Spazzoli.

L'aspetto mentale è fondamentale per preparare ogni partita. E' fondamentale approcciare la gara nella maniera giusta, ma metterla come partita della vita può essere un errore. Deve essere una partita giocata con grandissima applicazione, ma non mettiamola come partita della vita perché non mi sembra giusto perchè ci sono tante gare da giocare.

Mi preoccupo più della mia squadra che degli avversari. Il Verona però ha fatto un ottimo avvio di campionato disputando ottime partite. Sappiamo di affrontare una squadra dove tecnicamente abbiamo qualcosa in più ma a livello fisico e di temperamento possono avere qualcosa in più.

Maroni non è convocato perchè è ancora alle prese con questo problema alla caviglia. La sosta lo aiuterà a tornare il prima possibile. Questa settimana abbiamo avuto bisogno di preparare la partita e certe dinamiche le abbiamo lasciate un attimo da parte. Avrà maggiore considerazione la prossima settimana. Gabbiadini si è allenato con la squadra mentre si è fermato Thorsby. La squadra ha dimostrato di stare bene fisicamente, ha corso ma deve correre bene per fare prestazioni di un certo tipo. Linetty ha avuto uno stiramento. Si è fatto male all'adduttore calciando in porta.

Un allenatore indovina o sbaglia le scelte, ma le compie perchè pensa che sono i giocatori più adatti a quella partita. Poi per me le prestazioni sono importanti per la crescita dei giocatori.

Nell'insieme generale i miei sono ragazzi che hanno bisogno di essere guidati. Chi è leader lo si vede da come corre sul campo. A me piace spronarli e che si aiutino anche con la parola. E' un percorso, a volte riesce bene e a volte meno. Abbiamo delle fragilità, è ovvio, ma su questo dobbiamo migliorare.

Se noi dobbiamo analizzare come abbiamo preso i gol, quello più brutto dal punto di vista tattico lo abbiamo incassato a quattro. Noi stiamo lavorando per limare quei 30, 40 cm che -riporta tuttomercatoweb.com - fanno la differenza. Se giochi a tre devi essere bravo ad accorciare in avanti sennò perdi sempre un uomo in mezzo al campo. Non devi avere paura, devi avere il coraggio per accorciare.

Siamo un bel gruppo in discussione (sorride ndr). L'ho detto anche a fine partita: sono una persona troppo intelligente e capisco certe situazioni. Io devo dare il meglio di me stesso, mi auguro che quello che ho dato alla squadra sbocci".