I San Fruttuoso 1987 confluiscono nei 'Cattivi Maestri'

I San Fruttuoso 1987 confluiscono nei 'Cattivi Maestri'TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 22 giugno 2016, 12:41No al Calcio Moderno
di Andrea Colucci
Riportiamo integralmente il comunicato diramato da i SanFruttuoso1987 sul portale sololasampdoria.it

A pochi giorni dall’ultimo comunicato, vogliamo fare definitivamente chiarezza su alcune questioni.
Non è il caso di riassumere qui la storia degli Ultras San Fruttuoso, poi San Fruttuoso 1987: è storia nota, iniziata trent’anni fa in via Berno come prima sezione degli Ultras Tito Cucchiaroni e proseguita sino ad oggi.
Negli anni è cambiato il nome, ma non il senso del nostro amore per la Sampdoria: un amore vigile, che all’occorrenza non ha risparmiato critiche, mosse però nei luoghi opportuni, cioè lontano dagli occhi indiscreti e malevoli dei nemici storici dei nostri colori: in primis, della stampa cittadina.
Nella prima metà degli anni Duemila abbiamo partecipato a Movimento Ultras: siamo intervenuti numerosi alle sue manifestazioni e ne abbiamo condiviso proposte ed obiettivi.
Nel 2010 abbiamo deciso, in autonomia, di non sottoscrivere la tessera del tifoso. Tuttavia, molti di noi fecero la tessera sin dall’inizio e ciò non ha mai rappresentato un problema: l’amicizia, quando è autentica, va oltre queste piccolezze.
Alla fine del 2014, dopo aver seguito la Sampdoria ovunque per quattro anni (e dopo le diffide di Livorno, che hanno rischiato di tagliare le gambe alla gradinata e al nostro gruppo), abbiamo creduto che fosse giusto, e meglio per noi, che ognuno si sentisse libero di sottoscrivere o meno la tessera del tifoso. Così, siamo ritornati in trasferta e abbiamo colorato i settori ospiti di blucerchiato.
Siamo sempre stati convinti dell’insensatezza di questo presunto “strumento di fidelizzazione” e di tanti altri lampi di genio escogitati di volta in volta e mai risolutivi. Ma ci siamo altrettanto convinti che sia meglio aggirare un muro, anziché continuare a sbatterci contro senza la minima possibilità di abbatterlo. Crediamo che riconoscere una sconfitta sia sintomo di intelligenza e non di debolezza.
Prima di ogni decisione abbiamo sempre privilegiato il confronto e la discussione, al nostro interno e all’esterno, sempre a cuore aperto, lealmente.
Noi pensiamo di rendere onore alla nostra storia quando sosteniamo che oggi, per riguadagnare metri sul terreno della repressione degli strumenti del tifo, occorra elaborare risposte realistiche e sensate, proporsi come interlocutori credibili e affidabili agli occhi di tutti gli attori protagonisti (più o meno abusivi) del pianeta calcio e perciò alzare la mano, fare un passo indietro e prendere le distanze dalla logica dello scontro.


Crediamo inoltre che, prima di fare la morale al mondo intero, sia necessario guardarsi allo specchio e fare la morale a “noi” stessi, e che, prima di invocare libertà per sé stessi, sia necessario accertarsi di non ledere le altrui libertà con i propri comportamenti.
Non siamo più negli Anni Settanta o negli Anni Ottanta, con il loro carico di violenza, allo stadio e in piazza: molti di noi li hanno vissuti e ne portano ancora adesso i segni, sul corpo e nella mente, ma ciò che poteva essere valido allora, non ha per forza motivo di esserlo oggi.
Noi sappiamo che non si tratta di debolezza, o di vigliaccheria. Con una scazzottata o con due bastonate, con una coltellata o con due colpi di pistola non si dimostra il proprio coraggio, ma si può morire.
Consideriamo assai più coraggioso chiamare le cose con il loro nome, assumersi veramente le proprie responsabilità, rifuggire da ogni ipocrisia di comodo e mettere - per davvero - il bene della Sampdoria prima di ogni altra cosa: e mai, mai avremmo creduto che questa ultima convinzione potesse crearci dei problemi.
Noi ci siamo sempre stati, specialmente nel momento del bisogno. Negli ultimi dieci anni, chi da noi più ha ricevuto, ha restituito solo fango. D’ora in avanti non ci saremo più per nessuno, fuori che per gli Amici e, manco a dirlo, per la Sampdoria.
Noi accogliamo con grande entusiasmo la nascita di Cattivi Maestri: un progetto importante, opera di Sampdoriani veri; una proposta forte, unitaria, che parla a tutti i tifosi sampdoriani.
Abbiamo deciso di accantonare, a partire dalla prossima stagione, il nostro nome e i nostri simboli, per confluire in questo nuovo soggetto, più grande e unitario, pronti a dare il nostro contributo.
Tra meno di un mese, sabato 16 luglio, ci sarà la nostra Festa, la 12esima. Vi aspettiamo in tanti, per divertirci, per salutarci e per iniziare la stagione alla grande!