Atleta paralimpico Mirabile ha portato a Tokyo i colori blucerchiati

13.10.2021 11:41 di Enrico Cannoletta   vedi letture
Atleta paralimpico Mirabile ha portato a Tokyo i colori blucerchiati
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Il canottiere genovese Gian Filippo Mirabile, che con la sua compagna si è classificato 5° nella finale della gara PR2Mix insieme alla sua compagna, ha raccontato ai microfoni di Sampdoria.it la sua storia di uomo e di sportivo, che lo ha portato a esibire i colori blucerchiati alle Paralimpiadi di Tokyo 2021.

L'atleta ha rilasciato la sua testimonianza in un video: "Ho sempre praticato sport fin da bambino, ed ero un buon ciclista con ottime prospettive. Il 15 luglio 1992 sono incorso in un incidente automobilistico per evitare un gatto, e sono finito contro un pilone. Da allora - prosegue Mirabile - mi sono dovuto reinventare. Ho praticato l'Atletica Leggera e ho conquistato diversi titoli italiani su varie distanze. Mi sono poi dedicato al Triathlon, e per farlo ho dovuto imparare a nuotare perché anche se sono di Genova non sapevo nuotare. Il 15 settembre 2017 ho vinto il Mondial".

Riguardo alla sua attività di canottiere, Gian Filippo Mirabile ha dichiarato: "Ho incontrato Luca Cecchinello il quale mi fece fare un test, nel quale arrivai a soli 20" dal record italiano. Salì quindi un dirigente della federazione da Napoli per assistere a un secondo test nel quale mi migliorai ancora di 10". Da quel momento è iniziata la mia carriera di canottiere".

Mirabile ha anche accennato alla sua infanzia di calciatore: "Ho giocato anche a calcio, con tacchetti di alluminio sull'asfalto".

Il Ciclismo. "Mio zio mi regalò una bicicletta che mi introdusse nel mondo del ciclismo, che ho praticato fino al giorno dell'incidente".

Tokyo. "Arrivare alle olimpiadi è il culmine. Con la mia compagna abbiamo lavorato duramente: siamo due teste calde. Alla fine abbiamo però centrato l'obiettivo che era quello di partecipare alla finale A. Ce l'abbiamo fatta e siamo arrivati quinti che è un ottimo risultato. Non abbiamo niente da recriminare e questo è importante.

La Sampdoria. "Sono blucerchiato dalla nascita e sento scorrere il mio sangue blucerchiato. Mi fodero sempre le dita perchè sono massaggiatore, e a Tokyo ho voluto foderarle con i colori blucerchiati. L'amore per la Samp me lo ha trasmesso mio papà. Ho avuto anche la fortuna di lavorare con il settore giovanile della Sampdoria negli anni 1997-98-99".

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