Cavasin ricorda l'anno della retrocessione: "Da fuori sembrava facile, dentro c'erano delle difficoltà. Squadra era in caduta libera"

Cavasin ricorda l'anno della retrocessione: "Da fuori sembrava facile, dentro c'erano delle difficoltà. Squadra era in caduta libera"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano
martedì 26 dicembre 2017, 15:26News Nazionali
di Redazione Sampdoria News

Alberto Cavasin, nuovo tecnico del Santarcangelo in Lega Pro, ha commentato ai taccuini di tuttoc.com gli anni vissuti lontani dal campo e l'esperienza alla guida della Sampdoria:

Cinque anni lontano dalle panchine, sei dal calcio italiano. Come li ha vissuti? “Vivendo di calcio fuori dal campo e documentandomi. Ma non sono sparito: mi sono tenuto in forma fisicamente e guardavo anche 2 partite lo stesso giorno nei weekend. Non portavo solo fuori il cane la mattina…”.

Niente addio al calcio, però come mai niente panchina? “Mi sono staccato io. Dovevo sentire ancora la voglia di essere protagonista come allenatore e mi sono dato del tempo per capirlo. Ho vissuto facendo altre cose: corsi, documentari e leggevo libri. Poi, in seguito, ho capito che dovevo entrare in campo o fare altro: “E’ ancora lì la mia storia” mi sono detto. Ed eccomi qui”.

La retrocessione con la Sampdoria quanto ha inciso? “Ho fatto due mesi in una squadra che era in caduta libera, non sono riuscito a dare quell’apporto. Tutti hanno dato il top, compresi i giocatori: da fuori sembrava facile, dentro c’erano delle difficoltà”.