Bruni e i tempi della Primavera blucerchiata: "Icardi mi colpì fin dal primo giorno. Zaza già allora era fortissimo"

19.03.2018 17:48 di  Matteo Privitera   vedi letture
Bruni e i tempi della Primavera blucerchiata: "Icardi mi colpì fin dal primo giorno. Zaza già allora era fortissimo"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Col il poker rifilato ieri alla sua ex squadra che lo ha lanciato in Serie A Mauro Icardi è arrivato a toccare la quota di 103 reti nel massimo campionato italiano. Luciano Bruni è stato il primo allenatore in Italia del talento argentino negli anni in cui quest'ultimo militava nella Primavera blucerchiata. In esclusiva per i taccuini di Tuttomercatoweb.com il tecnico ha ricordato gli inizi dell'attaccante:

"Quando una grande squadra come il Barcellona scarta un giocatore, ti chiedi subito il perché. Ti chiedi se si tratti di un piantagrane e ti aspetti qualche problema. Il mio rapporto con Mauro però è stato sempre positivo: l'ho conosciuto e apprezzato, senza pregiudizi. Già a quell'epoca, d'altronde, mostrava qualità fuori dalla norma".

"Icardi mi colpì fin dal primo giorno per il suo impegno e la sua applicazione in allenamento. Mi ricordo che spesso, al termine delle sedute, succedeva di intrattenerci proprio io e lui per lavorare sui movimenti in area di rigore. Non mi piaceva come attaccava la porta, possiamo dire che l'1% di quello che fa oggi lo ha imparato insieme a me. E sotto gli occhi di suo padre, che lo seguiva passo dopo passo".

Non solo Icardi, alla Samp Primavera anche Simone Zaza è cresciuto proprio sotto i suoi occhi: "Altro bel giocatore. Rispetto a Icardi, Simone ha bisogno di essere al 100% per esprimersi ad alti livelli. Ha bisogna di continuità, altrimenti non rende come potrebbe. Quest'anno era partito bene a Valencia. Spero che possa riprendersi, anche in ottica Nazionale".

Anche su Zaza, all'inizio, i pareri esterni non erano certo incoraggianti. "È vero. Quando arrivò dall'Atalanta ricevetti una chiamata di un direttore che mi mise in guardia, parlandomi di una testa calda. Per questo nel giorno del primo allenamento portai Simone in mezzo al campo e gli dissi: 'Se sbagli, paghi'. E a me, sinceramente, non ha mai dato problemi, anzi parecchie soddisfazioni. Già allora era fortissimo".