UNA BOTTA DI DORIA - Perennemente in superiorità numerica

23.10.2018 00:05 di  Emanuele Massa   vedi letture
UNA BOTTA DI DORIA - Perennemente in superiorità numerica
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sono le vittorie e le giocate spettacolari a restare negli almanacchi del calcio, le grandi gesta dei campioni e le imprese impossibili. È però in partite come quella di stasera che si può capire cosa distingua la tifoseria blucerchiata da tutte le altre, qualcosa che non si può semplicemente spiegare a parole, ma deve essere visto e sentito con i propri occhi e le proprie orecchie.

Quella di stasera è stata una battaglia fra due ottime squadre che non hanno mollato un centimetro, con la sola differenza che, stavolta come altre, il Doria ha giocato novanta minuti e oltre in superiorità numerica. No, nessun cartellino rosso sventolato dal quasi esordiente arbitro Fourneau, semplicemente anche questa volta, in campo, oltre ai giocatori blucerchiati, c’erano anche la Sud e tutti gli altri settori del Ferraris. Dopo tre settimane di astinenza, fra trasferta a Bergamo e sosta per le nazionali, lo stadio ha riversato in campo tutta la sua infinita voglia di Doria, accompagnando come sempre ogni sortita offensiva blucerchiata con cori e boati, e scoraggiando con sonori fischi i tentativi del Sassuolo.

Dall’ovazione al momento del rientro di Saponara, agli applausi per Defrel al momento della sostituzione, la Sud ha saputo dimostrare ancora una volta la sua capacità di stare vicino ai giocatori, pur sapendo che ciò per cui vale la pena cantare fino a sentire la gola dolorante sono quei quattro colori magici dei quali in questo momento sono loro gli alfieri. Non ci stancheremo mai di dire che il valore aggiunto del pubblico blucerchiato non è tanto l’esultanza nei momenti vittoriosi, ma la capacità di soffrire e supportare la squadra nei momenti in cui bisogna stringere i denti, una mano o un piede invisibile capace quasi di respingere un pallone sulla linea di porta o smanacciarlo sopra la traversa.

Il Sassuolo? Squadra forte. L'unico neo è che non ha un gran pubblico”. Non c’è certo alcuna volontà denigratoria nella parole rilasciate da mister Giampaolo verso il rispettabilissimo e più che corretto pubblico neroverde, semplicemente una piacevole abitudine a essere circondato dal pubblico migliore che possa riempire uno stadio.