SAMPDORIA GONFIA LA RETE – La scala reale, il grande bluff e il banco saltato

L'analisi settimanale dell'attacco blucerchiato
17.09.2018 08:05 di Serena Timossi Twitter:    vedi letture
SAMPDORIA GONFIA LA RETE – La scala reale, il grande bluff e il banco saltato

Per guarire dal mal di trasferta, nulla è più efficace di una cura a base di goal. Allo “Stirpe” di Frosinone, l'attacco blucerchiato si conferma ben assortito, in salute e prolifico, a dispetto delle perplessità del pre campionato. Merito di un Quagliarella sempre più leader, capace di aprire le danze e di indicare la via ai compagni, ma anche di un Defrel rinato dopo una stagione difficile grazie alla fiducia che mister e ambiente ripongono in lui e di un Caprari in netta crescita.

Ma andiamo con ordine: il 5-0 con cui la Samp travolge il malcapitato Frosinone rappresenta la vittoria in trasferta più netta di sempre della storia blucerchiata. Sin dai primi minuti è evidente che l'atteggiamento è quello vincente: buon giro palla, baricentro alto, intensità e volontà di giocare a viso aperto, imponendo il proprio gioco. Un approccio propositivo che culmina nella rete dell'1-0 di Quagliarella, frutto di un contropiede innescato da una palla rubata da Defrel e sfociato in una triangolazione con Barreto e il numero 27. Orchestrazione da manuale.

Dopo avere retto alla reazione dei ciociari, in avvio di ripresa la Samp legittima il vantaggio con Caprari, autore di una volée da incorniciare su assist ancora di Quagliarella. La strada si fa in discesa e il festival del goal ha ufficialmente inizio: Defrel non vuole essere da meno e con un'azione personale supera i difensori del Frosinone e calcia a botta sicura sul primo palo. C'è spazio anche per Kownacki che, subentrato a Quagliarella, si procura e trasforma un calcio di rigore. La manita arriva con Defrel, con un tap-in vincente su assist al bacio di Ramirez.

Ogni goal è caratterizzato da un segno distintivo: l'altruismo, la volontà di tessere l'azione pensando innanzitutto a fare il bene della squadra e non alla gioia personale. Una generosità evidente negli assist di Quagliarella, nella ricerca del fraseggio di Caprari (un tempo molto più solista) e nell'abnegazione di Defrel. Il francese merita una menzione di lode: si sacrifica giocando a tutto campo, dando un prezioso contributo alla fase difensiva e nel far salire la squadra, corre, lotta senza sosta e opta sempre per la giocata di qualità, ma mai fine a se stessa.

Defrel è l'emblema del giocatore che, circondato dall'ambiente giusto, può realmente fare la differenza. Un plauso, però, va fatto anche a Caprari, che sulla trequarti si esprime con personalità e appare maggiormente a proprio agio, costituendo un'ulteriore arma per fare male alla difesa avversaria. Il giovane Kownacki ha invece il merito di entrare con il piglio giusto e la sua vivacità è decisiva per affondare definitivamente la nave del Frosinone.

Prendendo in prestito il lessico del poker, la squadra di Udine somiglia sempre più ad un lontano bluff. Il vero potenziale della Sampdoria è quello espresso con Napoli e Frosinone, una big e una neopromossa affrontate nello stesso modo: con gioco e personalità. Nel rispetto dell'avversario, ma senza paura, fino a calare prima il tris e poi la scala reale colore vincente. E chissà che quelle quattro carte in attacco che stringevamo tra le mani con qualche perplessità, alla fine possano rivelarsi un poker d'assi. Di certo, il banco dei detrattori a prescindere è già saltato.