SAMPDORIA CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA - Come l'ultima carrozza di Modugno...
“È giunta mezzanotte
Si spengono i rumori
Si spegne anche l'insegna
Di quell'ultimo caffè”
È giunta mezzanotte, ed è giunta senza un uomo in frack col papillon di seta blu mentre, invece, le strade sono deserte e no – ahimè – perché oggi giochi tu.
Come l’ultima carrozza di Modugno, anche la difesa sampdoriana nelle ultime partite, persino in quella che oggi rimane la più grande sorpresa della Serie B di quest’anno, ossia la nostra vittoria contro il Pescara, ha cigolato. E tanto anche.
Ci eravamo lasciati sperando che Chiavari fosse il punto di svolta decisivo, quelli bravi e dall’altra parte dell’oceano direbbero “turning point” della stagione. Invece, la prestazione collettiva e individuale della retroguardia blucerchiata è stato l’asciugamano gettato dal maestro nella boxe. Così no, non può essere, non può succedere sempre e comunque a noi. Errori macroscopici, uomini marcati a quattro metri,
Romagnoli e Altare assenti, difese a quattro, poi a tre, poi a cinque, poi di nuovo a quattro, poi ancora a tre. Stesso risultato. Il gol lo si prende quasi sempre. Ultimamente, inteso negli ultimi quattro anni, praticamente sempre.
Io non riesco più a prendermela coi ragazzi che scendono in campo. Perché se Hadzikadunic, per farne un esempio e non il capro espiatorio, sia chiaro, viene alla Sampdoria, dopo una promozione in Bundesliga con l’Amburgo, equivalente del Doria in Germania, visti gli ultimi anni passati dagli anseatici, viene al Doria – dicevo – e la partita prima marca bene, in maniera accettabile via, e salva qualche occasione avversaria, mi chiedo come sia possibile che la partita successiva tenga in gioco di un metro e mezzo l’avversario, per la giocata che indirizza la partita.
O che non marchi a uomo Debenedetti, nel vantaggio e nel corner successivo dei chiavaresi. O perché SI ABBASSI sul corner da sinistra che consegna la palla a Tiritiello per il punto esclamativo del tripudio entellino.
Se avete le risposte, i recapiti li avete. Grazie.
Non ha molto senso, quindi, entrare nel merito dei vari ragazzi che si sono alternati nei ruoli, compreso Giordano che deve fare il “braccetto”, termine odioso per indicare il terzo di difesa, quando nasce e cresce sulla fascia. Ci mancano le invenzioni.
Nelle partite successive, nell’ordine, Frosinone, Empoli, Mantova e Venezia – giuro che mi viene da vomitare al pensiero di cosa si era e di cosa si è -, abbiamo visto, nell’ordine, una difesa di fatto graziata da pali e traverse, che dopo non aver concesso, non un tiro in porta ma un avvicinarsi all’area di rigore a momenti, fa la solita frittata vista già a Bolzano e regala il gol. Si inchina ad un eurogoal dopo aver tenuto in qualche modo e naufraga in Laguna, sostituendosi al cinematografico Mostro.
Io ho in testa tanta di quella confusione che, cari lettori, non riesco a darvi una lettura seria, tecnica e tattica della difesa della Sampdoria. Non so dirvi se è meglio mettersi a quattro, a tre, a tre con il libero, a sei o a rombo anche dietro, inventando un nuovo modulo. So che questi ragazzi sono lo specchio di ciò che ci sta capitando. Io credo sia difficile anche allenarsi in questa situazione. Soprattutto, io credo che sia difficile tenere una concentrazione consona ad una squadra di Serie B: nel corso della settimana e dell’arco della partita.
Ghidotti fa quello che può, Ferrari anche ma oramai penso stia giocando con il dolore, dentro il dolore, oltre il dolore. Riccio ha dei vuoti incomprensibili, Vulikic non è adatto a questo livello per ora, Giordano è fuori ruolo, Ioannou e Venuti sono troppo a corrente alternate anche se il cipriota è stato il migliore del Doria in questa fase del campionato. E ho detto tutto.
Purtroppo, la situazione fino a gennaio è questa, ma non credete che il mercato porterà qualcosa. L’inferno si sta avvicinando davvero, ed è ora che ci si prepari. Per cosa? La risposta trovatela nei vostri cuori.
Partita IVA 01488100510
© 2025 sampdorianews.net - Tutti i diritti riservati