Lucchini: "Samp-Atalanta equilibrata. La maglia capovolta dopo il derby è rimasta impressa a tanti"

12.10.2017 22:26 di Serena Timossi Twitter:    vedi letture
Lucchini: "Samp-Atalanta equilibrata. La maglia capovolta dopo il derby è rimasta impressa a tanti"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Filippo Gabutti

L'ex difensore blucerchiato Stefano Lucchini, tra i giocatori più stimati dai tifosi della Sampdoria, è intervenuto telefonicamente su Antenna Blu nel corso della trasmissione “Blucerchiati” in vista della sfida tra la squadra di Giampaolo e l'Atalanta. Un'occasione per parlare del presente, ma anche per rivivere i momenti salienti del suo passato con la casacca doriana.

Sul suo presente: “Ho finito di giocare a calcio e mi sono messo nelle nuove vesti di allenatore del Settore Giovanile della Cremonese, ho iniziato questa nuova avventura e sono felicissimo”.

Sul suo legame con i colori blucerchiati: “Chi mi conosce sa che sono legatissimo alla Sampdoria, mi sento tifoso sampdoriano, oltre che della Cremonese; a Genova ho vissuto l'apice della mia carriera e sono molto legato alla Samp”.

Su Sampdoria-Atalanta: “Mi aspetto una partita apertissima e sulla carta spettacolare tra due squadre che sanno giocare a calcio per qualità degli interpreti e bravura dei direttori d'orchestra, i due allenatori. Mi aspetto una partita bella, equilibrata, in cui le qualità dei singoli potrebbero determinare il risultato”.

Sulla sconfitta di Udine: “La Samp veniva da un periodo positivo, ha perso male, ma era in dieci e ci sono state situazioni che hanno influito - riporta Sampdorianews.net -. I giocatori sanno che bisogna voltare pagina, sono sicuri dei propri mezzi, hanno un allenatore che li fa giocare a memoria e questa è un'arma in più verso una cavalcata importante”.

Sullo stato di forma di Caldara: “Ho avuto la fortuna di giocare con lui a Cesena e ha delle qualità importanti. Sa apprendere e ascoltare chi ha accanto, ha raccolto esperienza per guidare una difesa in Serie A. Ha sempre avuto un grande talento, gli dicevo solo che doveva imparare a parlare di più per guidare la retroguardia. In questo momento è al di sopra delle righe, ha un modo incredibile di difendere sull'uomo, al di là delle qualità fisiche dell'attaccante che ha di fronte. Incontrerà due attaccanti forti, Zapata e Quagliarella, che possono metterlo in difficoltà, così come lui può mettere in difficoltà loro. Sarà un giocatore importante sia per la Juventus che in chiave Nazionale.

L'ago della bilancia in Sampdoria-Atalanta potrebbe essere spostato da una giocata dei singoli con individualità importanti, come il Papu Gomez e Quagliarella, che sono giocatori in grado di inventare la giocata e risolvere la partita”.

Su come si faccia ad entrare nel cuore dei tifosi: “Esprimere sul campo tutta la voglia, giocare le partite fino alla fine. Mi è stato riconosciuto che sul campo ho sempre dato tutto per quella maglia, probabilmente è quello che è rimasto di me ai tifosi. Tornare da allenatore alla Sampdoria sarebbe il sogno della mia vita”.

Su un gesto che lo fece entrare nella storia dei derby: “La maglietta capovolta dopo il derby per calcolare il distacco dal Genoa è rimasta impressa a tanti”.

Sulla retrocessione della Samp all'epoca della sua militanza in blucerchiato: “Non mi capacito di cosa può essere successo, tante cose nel nostro cammino non hanno funzionato. Ci fu la situazione di Cassano con il Presidente, la cessione di Pazzini, sostituire due giocatori così non era facile. Di Carlo è stato mandato via e chi lo ha sostituito non era all'altezza di una società come la Sampdoria. Da parte nostra c'era la convinzione che ne saremmo venuti fuori perché eravamo più bravi degli altri, ma non fu così. C'è rammarico, dispiacere. Al termine del campionato da un giorno all'altro ho ricevuto una chiamata dal mio procuratore; la società mi lasciava libero di andare dove volevo. Sono passato dall'essere considerato incedibile l'anno precedente, quando avevo ricevuto anche l'offerta della Juventus, all'essere lasciato libero. Mi aspettavo almeno una chiacchierata con il direttore per conoscere le mie intenzioni, io sarei rimasto alla Sampdoria”.

Sulla coppia formata con Gastaldello: “Con Gastaldello abbiamo vissuto l'anno della Champions, in cui siamo stati la miglior difesa in Europa in casa. Avevamo creato una simbiosi importante tra tutti e quattro i difensori, ognuno sapeva cosa avrebbe fatto l'altro. Con Delneri allenatore i difensori, se entrano nei suoi meccanismi, giocano veramente a memoria”.

Sull'uscita dalla Champions: “Ricordo che da un momento all'altro siamo passati dalla gioia alla disperazione. Tutto si era messo nel verso giusto, poi quel goal ci ha tagliato le gambe e nei supplementari non ne avevamo più. E' stato un presagio di un'annata finita con la retrocessione- Da gennaio in poi è successo il disastro. Quello che è successo durante il preliminare è quello che si è ripetuto durante l'anno”.

Sugli allenatori avuti alla Samp: “Sia Mazzarri che Delneri mi hanno dato tanto, sono due grandi allenatori. Delneri mi ha dato la possibilità di realizzare uno dei sogni che si hanno da bambini, giocare i preliminari di Champions, e di arrivare in Nazionale. Il merito dei traguardi raggiunti lo devo a lui e sicuramente mi ispiro a lui. Mi sono trovato bene sia con la difesa a tre che a quattro, con entrambi i moduli, sicuramente giocare a quattro mi ha dato quel qualcosa in più per tirare fuori i miei pregi”.