DORIA ALE' CAMMINEREMO CON TE - Ritrovare lucidità mentale per conquistare il sogno

Rubrica settimanale di approfondimento sul centrocampo blucerchiato
19.04.2018 11:07 di  Matteo Rosagni   vedi letture
DORIA ALE' CAMMINEREMO CON TE - Ritrovare lucidità mentale per conquistare il sogno
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La punizione all'ultimo minuto, i batti e ribatti, il tiro, il gol, la vittoria all'ultimissimo respiro che tiene la Sampdoria ancora agganciata al treno con destinazione Europa. Tutti felici, sulla sponda blucerchiata del Bisagno, ma questa felicità non deve oscurare i problemi che ieri sera si sono palesati, sopratutto proprio a centrocampo.

Non perché a cinque giornate dalla fine si debba andare a fare le pulci ad una prestazione che, avendo portato alla conquista dei 3 punti, può comunque essere considerata positiva, ma proprio perché in queste cinque giornate Mister Giampaolo e la sua truppa, di conseguenza i sampdoriani tutti, si giocheranno un traguardo importantissimo.

Già Domenica prossima l'Aquila di Roma ci aspetta nel suo nido e un centrocampo che perde palla con facilità disarmante sarà punito da un attacco quale quello dei biancoazzurri capitolini, se non si porrà rimedio. Giustamente Giampaolo in conferenza post gara ha detto che dovrà districarsi nel labirinto composto dai giocatori con più energie fisiche o mentali e forse dovrà proprio rivolgersi questi ultimi per le prossime gare, perché certi "svarioni" sono frutto di mancanza di precisione, non certo di energie fisiche o quantomeno non in maniera predominante.

Contro il Bologna abbiamo visto un Torreira al solito lottatore, ma peccaminoso in quanto a precisione, così come il suo compagno di reparto Linetty. Praet non è certo stato da meno, forse con qualche accorgimento in più sulla finezza dei cross, ma comunque tutti e tre sempre molto alti, quasi impauriti, forse per tattica forse per chissà cosa ad andare ad inserirsi in area di rigore a raccogliere cross e cercare di concludere a rete. L'ingresso di Verre è come sempre una, giusta, manovra di contenimento dell'avversario nei minuti finali di gara: gambe fresche per irretire le voglie di vittoria felsinee, difficile quindi giudicare il ragazzo di Roma, poco tempo per lui. Ramirez entra a venti minuti dal noventesimo e la gara cambia: non una prestazione eccezionale, come non lo è stata quella dei suoi commilitoni, ma l'ingresso di un trequartista vero ha creato quella fluidità di manovra che era mancata fino a quel momento.

Al di la dei giudizi che ognuno può esprimere sui singoli visti in campo contro il Bologna, quel che rimane fondamentale sarà ritrovare lucidità mentale, per tentare di portare a casa preziosissimi punti da una trasferta ostica, la più ostica che resta da qui al termine del campiopnato, quando si decreterà se un sogno chiamato Europa sarà divenuto realtà.