DORIA ALE' CAMMINEREMO CON TE - la speranza di nuova linfa per il 2018

Rubrica settimanale di approfondimento sul centrocampo blucerchiato
01.01.2018 12:18 di Matteo Rosagni   vedi letture
DORIA ALE' CAMMINEREMO CON TE - la speranza di nuova linfa per il 2018

L'analisi del centrocampo sampdoriano, visto in scena nella partita disputata contro la Società Polisportiva Ars et Labor, che ha visto i blucerchiati trionfare e chiudere il 2017 in bellezza grazie alle due reti siglate dall'indomabile vecchietto col 27 sulla schiena, non può che passare dalle dichiarazioni che Mister Marco Giampaolo ha fatto nella sala stampa del Luigi Ferraris, al termine della gara.

"Per giocare bene al calcio ci vuole qualità dei giocatori e avere un buon campo: il campo fa cag...". Con queste sanguigne parole Giampaolo ha descritto, senza tanti giri dopo la gara con la Spal, la situazione del manto erboso dello stadio di Marassi, che vanno ad influire e non poco sulla qualità del gioco espresso dai ragazzi in campo. Un terreno in quelle condizioni, non va in effetti a giovare ad un centrocampo abituato ai fraseggi corti, passaggi in spazi ristretti e ripartenze in velocità come quelle a cui la linea mediana della Sampdoria ha abituato i suoi tifosi.

E' pur vero che un'analisi dei singoli visti in campo ieri, porta ad una netta frattura tra due prestazioni comunque più che buone, come quelle di Lucas Torreira ed Edgar Barreto e due che sottolineano involuzione dei loro interpreti: Dennis Praet e Gastòn Ramirez. Se l'uruguaiano di Fray Bentos gioca da piccolo grande regista, impostando il gioco come meglio riesce, il paraguaiano fa leva sul suo solito gioco di interdizione, a volte ai limiti del regolamento, ma sicuramente tutto cuore e muscoli. Invece, il fiammingo appare spento, sottotono e risulta spesso farraginoso, come pure Gastòn sembra il fantasma del sé stesso visto nelle ultime gare, benché provi a trovare la via del gol con alcuni tiri e riesca a procurarsi il rigore.

Nel complesso del gioco espresso dai quattro centrocampisti però, torna prepotente l'analisi del mister di Bellinzona, con quella mancanza fiducia, che probabilmente a colto la linea mediana, impaurita ed irretita con il conseguente strazio tecnico che ne deriva. L'augurio per il nuovo anno è quindi duplice: che chi si è un po' smarrito ritrovi quelle qualità proprie del suo essere calciatore e che fotosintesi nuova e prepotente colga ogni singolo filo d'erba del Luigi Ferraris.