CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA – Un po' di tutto

La rubrica settimanale sulla difesa blucerchiata
10.12.2018 16:44 di  Corrado Camera   vedi letture
CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA – Un po' di tutto
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Leggendo le statistiche di Lazio-Sampdoria, soprattutto quelle delle occasioni da goal o dei tiri verso la porta avversaria, verrebbe da pensare che la partita si sia giocata da un lato solo del campo, ossia la metà difensiva della Sampdoria.

Questo è stato vero dal trentesimo minuto del primo tempo in avanti. Una volta passata in vantaggio, la squadra di Giampaolo ha arretrato lentamente il suo baricentro concedendo sempre più campo ai biancoazzurri. Giudicare quindi una retroguardia che ha retto fino a poco più di dieci minuti dal novantesimo è piuttosto difficile. Sicuramente, le tante occasioni concesse sono anche lo specchio di un centrocampo molto in difficoltà, soprattutto nella ripresa, e non solo della linea difensiva in senso stretto. I quattro della linea più il portiere, sotto pressione, hanno infatti mostrato un po' di tutto, da errori gravi, passando per il carattere e scelte tattiche difficili, a salvataggi eccellenti.

Come sempre con squadre con il centrocampo a cinque, i terzini sono quelli che sono stati sottoposti a maggior sforzo. Murru ha giocato una discreta partita contro Patric, concedendo relativamente poco al diretto avversario e impreziosendo la sua partita con l’assist per il goal di Quagliarella. Molto più in difficoltà è sembrato invece Bereszyński, che si è trovato a fronteggiare Lulic e spesso Immobile, il quale veniva a cercare spazio tra lui e Andersen. Stesso movimento che ha fatto anche Correa nel finale di partita e ha portato il terzino polacco alla seconda ammonizione. Fallo tattico, quello di Bereszyński, che mi sento di condividere nella sostanza visto che si trattava di difendere con le unghie e con i denti un prezioso punto in trasferta.

Riguardo i due centrali, la prova di Andersen è stata buona, caratterizzata da importanti recuperi, un salvataggio acrobatico quasi sulla linea e macchiata solo dal gomito largo sulla punizione che ha portato al rigore. Omar Colley si è dimostrato preziosissimo sulle palle alte, situazione in cui la Lazio dispone di ottime armi, ma leggermente in difficoltà in fase di impostazione con alcuni passaggi sbagliati in disimpegno che avrebbero potuto avere conseguenze ben peggiori se gli avversari fossero stati più precisi.

Discorso a parte merita Audero. Anche sabato sera ha piazzato un errore piuttosto evidente ad inizio partita, calciando un rinvio sulla testa di un avversario all’interno dell’area di rigore e poi si è dimostrato attento e reattivo per il resto della gara. Apprezzo come reagisce agli errori, ma mi chiedo come mai spesso prima di entrare in partita debba passare attraverso situazioni di rischio. Inesperienza, leggerezza, eccesso di confidenza, alcuni fondamentali ancora da migliorare? La giovane età e la prima stagione da titolare in serie A sono sicuramente delle attenuanti e non c’è l’intenzione di sottoporlo a processi, certi errori però tolgono tranquillità, se non ai compagni di squadra, almeno ai tifosi.