CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA – Ognuno è artefice della propria fortuna

21.04.2018 11:46 di  Corrado Camera   vedi letture
CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA – Ognuno è artefice della propria fortuna
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Quando si vince 1-0 con un gol al novantatreesimo si può certo spiegare il risultato con la buona sorte ma non va dimenticato che la fortuna stessa bisogna andare a cercarsela. I latini dicevano - Faber est suae quisque fortunae - ognuno è artefice della propria fortuna. La Sampdoria, domenica, è stata senza dubbio artefice della sua. La squadra vista contro il Bologna è parsa per lunghi tratti una squadra impacciata, un po’ lenta e priva di mordente, ma ha avuto due grandi meriti: provarci fino in fondo giocando dei buoni 10 minuti finali in cui ha creato ben quattro occasioni da rete (Praet, Zapata sul palo, Quagliarella di testa, Zapata gol), e trovarsi nella condizione di massimizzare, in termine di punti, il forcing finale.

Il secondo punto è fortemente legato alla prestazione della difesa, schierata per la prima volta da fine gennaio in quella che è stata la sua conformazione tipo durante il girone di andata. Il rientro di Bereszyński dalla squalifica e l’impiego di Strinic a seguito dell’infortunio di Murru, entrambi conditi da buone prestazioni individuali, si sono rivelati ingredienti fondamentali per la solidità dell’intero reparto. Sulle fasce infatti non si è sofferto particolarmente, Di Francesco e Masina non sono assolutamente paragonabili a Douglas Costa e Cuadrado che avevano fatto impazzire Sala e Regini, ma i due terzini sono riusciti a trasmettere una sensazione generale di controllo e tranquillità. Il pacchetto arretrato si è mosso bene nel suo insieme, e Ferrari e Silvestre sono stati ottimi nel concedere poco o nulla all’interno dell’area di rigore alla squadra di Donadoni. Le migliori occasioni per i felsinei sono giunte dai tiri dalla distanza di Palacio e Dzemaili, su cui è stato molto reattivo Viviano, anche lui autore di una buona partita (calo di concentrazione con palla non trattenuta e passata tra le gambe, a parte).

Molta curiosità si era sviluppata intorno a Strinic, promesso sposo del Milan, autore sempre di gare più che sufficienti ma completamente sparito dal campo per quasi tre mesi. Se sulle qualità tecniche del giocatore nessuno aveva dubbi, la partita di domenica ha dimostrato che anche dal punto di vista mentale si può ancora contare su di lui nelle restanti gare della stagione. Il calendario non è dei più agevoli, affrontando cinque squadre che al momento sono ancora in lotta per i rispettivi obiettivi, ma la garanzia di poter contare su tutti i componenti della rosa potrebbe essere il valore aggiunto per un finale di stagione da Europa.