Caprari: "Dispiace non essere in campo ma l’unica cosa che posso fare è vedere la partita e stare vicino ai compagni"

19.03.2019 15:08 di Paolo Bardetta   vedi letture
Caprari: "Dispiace non essere in campo ma l’unica cosa che posso fare è vedere la partita e stare vicino ai compagni"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Gianluca Caprari continua il suo iter riabilitativo dopo l’infortunio del 23 gennaio e corre spedito verso il pieno recupero e il ritorno in campo.

Un’assenza senz'altro dura per i blucerchiati visti che l’infortunio accorse forse nel miglior momento dell’attaccante romano che aveva trovato una giusta continuità in termini di prestazione.

Caprari, attraverso i microfoni di Samp Tv, ha voluto raccontare cosa è significato per lui subire questo infortunio e l’importanza di non mollare mai: “L’infortunio me lo ricordo ancora bene. Era in allenamento, pioveva tanto e il campo era bagnato. Mi ricordo che facevamo tattica 11 contro 0 da soli, un tiro respinto, sono andato in avanti per recuperare la palla e tirare sono scivolato e da lì ho sentito rompersi l’osso. L’infortunio era una frattura al perone. I dottori mi hanno detto che nell’infortunio sono stato anche fortunato perché non ho intaccato legamenti e quindi sono stato fortunato. È arrivato in un momento particolare perché era a metà campionato, stavo bene e avevo anche una certa continuità. Per questo ho avuto tanta rabbia. Il lavoro di un infortunato è faticoso perché devi ricominciare da zero, bicicletta e piscina. All’inizio non cammini e quindi è dura però devo dire che piano piano adesso sono a buon punto. Mi sto rimettendo in sesto.”

Un grazie particolare poi alla famiglia e tutto lo staff. “Devo dire che oltre la mia famiglia e la mia compagna, mi sono stati vicini tutti, tutto lo staff sanitario, mister e i compagni. La voglia di seguire la squadra è tanta. In casa vengo sempre mentre fuori casa faccio quello che posso. Dispiace non essere in campo ma l’unica cosa che posso fare è vedere la partita e stare vicino ai compagni. Stare fuori e vedere magari i compagni soffrire è dura e in quel momento vorresti entrare in campo a dargli una mano. Però quest’anno stiamo andando molto bene più dello scorso anno e siamo lì e dobbiamo crederci perché mancano ancora tante partite.”