Arnuzzo: "Giampaolo e Di Francesco allenatori diversi ma studiosi di calcio. Con Quagliarella ogni anno il rischio sale"

17.06.2019 22:48 di  Matteo Privitera   vedi letture
Arnuzzo: "Giampaolo e Di Francesco allenatori diversi ma studiosi di calcio. Con Quagliarella ogni anno il rischio sale"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ospite della trasmissione Gradinata Sud, andata in onda questa sera su Primocanale, Domenico Arnuzzo ha detta la sua su diversi argomenti di attualità del mondo blucerchiato. In primis su un confronto tra Giampaolo e Di Francesco ha così commentato:

“Giampaolo e Di Francesco sono due diversi allenatori, però sono tutti e due studiosi di calcio. Curano molto i particolari, curano gli allenamenti, gli schemi nella loro esecuzione, quindi sono due allenatori impegnatissimi nel loro lavoro. Cambiano le valutazioni sui moduli, ma penso che non siano importanti i moduli, ma i giocatori. Se ho giocatori bravi li metto nella zona di campo do ve si esprimono al meglio, e dai più bravi che metto in campo nasce lo schema. Chi allena in Serie A sono tutti bravi, in questo campionato arrivano i migliori. C’è anche la componente fortuna, ma la principale è che devi avere una squadra forte”.

Un commento su Defrel: "Va benissimo con tutti gli allenatori perché è un giocatore che ha del talento".

Su Totti che lascia la Roma : "Totti lo porterei sempre a Genova, però come giocatore. Come dirigente mi deve ancora dimostrare. Ci andammo vicini nel 1996 a portarlo qui".

Un commeto su Vieira ed Ekdal: "Vieira può diventare un buon centrocampista, ma non è un regista. Ekdal deve giocare davanti alla difesa, dovrà cambiare il modulo l’allenatore (Di Francesco ndr). Ha dimostrato di essere un buon giocatore da regista, se poi non ha giocato prima in questo ruolo, e non lo giocherà in futuro, significa che gli allenatori che ha avuto, o avrà, non hanno saputo valorizzarlo nel ruolo.

La suggestione Berardi, il perchè non è mai esploso: “Il giocatore noi l’analizziamo solo dal punto di vista della tecnica, ma il giocatore è fatto di molte componenti. C’è la tecnica, l’agonismo, la concentrazione, essere forti dal punto di vista caratteriale. Evidentemente gliene manca qualcuna. Quando uno è bravo bravo le potenzialità possono valere al massimo il 50%, poi c’è tutto il resto”.

Su Kownacki: “Aveva delle buone caratteristiche. Potrebbe essere il futuro della Samp, perché Quagliarella va bene, ma ogni anno che passo il rischio sale tantissimo”.

Sul possibile arrivo di Di Francesco: “Il mio dubbio è questo: un allenatore normale, viene alla Samp ma deve avere delle garanzie tecniche. Non so di chi si sia fidato e di chi possa farlo. Perché Ferrero, con tutto il rispetto, se mi fa una promessa, io dentro di me se dico ‘Ah me la promesso Ferrero’, allora sono ingenuo. La cosa mi preoccupa, mi auguro solo che sia venuto perché sa che la società possa venire ceduta. Non vorrei che pensassero che prendendo un buon allenatore allora possano arrivare ottimi risultati. Però c’è Osti che mi tranquillizza un po’”.

Su Gabbiadini: “Un po’ di carattere gli manca, e anche dal punto di vista tecnico è un buon giocatore, ma non è un campione. Alla Samp può essere un giocatore utilissimo, può darsi che al ritorno alla Samp abbia avuto un periodo in cui si è espresso male, ma prima aveva fatto vedere delle ottime cose. Non è un campione, ma può essere utile”.