ESCLUSIVA SN - Torreira: "Mi hanno detto che è una bella piazza, ora sento che è vero. Mi piace giocare il pallone, ma se devo fare la guerra..."

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29.07.2016 14:42 di Lidia Vivaldi   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Torreira: "Mi hanno detto che è una bella piazza, ora sento che è vero. Mi piace giocare il pallone, ma se devo fare la guerra..."
© foto di Sampdorianews.net

Tra i tanti volti nuovi di questa Sampdoria ce n'è uno che i tifosi blucerchiati seguono già da tempo, e che attendono con curiosità di vedere in azione con la maglia a quattro colori. Si tratta di Lucas Torreira, uruguaiano classe '96, tra i più giovani del gruppo, ma già con il piglio del giocatore esperto. Merito dell'ultima stagione disputata tra le fila del Pescara neopromosso in Serie A, squadra in cui Torreira ha potuto già mostrare le sue qualità di folletto della linea mediana, segnando anche un gol pesantissimo nella semifinale play-off.

Per conoscere meglio il centrocampista nativo di Fray Bentos, Sampdorianews.net lo ha intervistato in esclusiva nel ritro di Ponte di Legno.

Sei arrivato in Italia molto giovane, iniziando nel 2014 dalla Primavera del Pescara. Come ti sei ambientato qui, e quali differenze hai trovato con il calcio sudamericano? "Quando arriviamo qui in Italia noi sudamericani incontriamo alcune cose che magari non conosciamo nel nostro calcio, i primi mesi sono molto difficili perché ci dobbiamo adattare alla struttura di gioco che c'è in Italia. I primi sei mesi sono stati abbastanza tosti."

Poi, però, già nel tuo secondo anno con il Delfino hai avuto l'occasione di metterti in mostra anche con la prima squadra: "Quell'anno mi sono sempre allenato con la prima squadra, e sono arrivato all'esordio alla penultima giornata, giocando poi tutti i play-off. Non abbiamo vinto la finale contro il Bologna, ma per me è stato un anno molto importante perché ho preso fiducia e ho fatto esperienza in campionato. L'anno scorso poi è stata una delle mie migliori stagioni."

A Pescara hai potuto lavorare con uno dei giovani tecnici emergenti, Massimo Oddo. Quali differenze hai trovato tra lui e mister Giampaolo, e qual è l'impatto del salto dalla Serie B alla A? "Oddo è stato davvero molto importante per me perché mi ha dato fiducia, mi è stato sempre vicino sia nei momenti migliori che nei momenti più duri della stagione. Lui e Giampaolo sono due allenatori simili perché giocano quasi lo stesso calcio, con gli stessi meccanismi. La Serie B comunque è un campionato diverso, più tosto, dove si corre tantissimo e si deve lottare. In Serie A, invece, ora che mi sto allenando, vedo che c'è molta più intensità e si hanno più spazi."

Da quello che abbiamo visto finora in ritiro tu sei davvero un "leone" del centrocampo: "In Serie B a centrocampo si deve lottare, a volte fare la guerra. A me piace tantissimo anche giocare il pallone, ma se devo fare la guerra non c'è problema..."

A Pescara avevi alcuni compagni di squadra, come Fiorillo, Fornasier e altri, che conoscono bene l'ambiente blucerchiato. Ti hanno detto qualcosa del mondo Samp? "Tante volte gli ex Samp me ne hanno parlato benissimo, e ho ottimi rapporti con tutti loro. Mi hanno detto che è un bell'ambiente, una bella piazza, e adesso sto sentendo che è vero."

Tornando all'attualità, Giampaolo in questo ritiro vi ha messo sotto con i carichi atletici, quali sono le tue prime impressioni? Come ti trovi all'interno del gruppo? "Questo è un gruppo molto importante, con grandi giocatori che io ero abituato a vedere in tv, mentre ora mi trovo qui con loro, sono molto colpito. Stiamo lavorando benissimo, stiamo correndo tanto ma sempre con la palla, che per noi è sempre molto importante. Ora mancano due giorni per finire questo ritiro, e lo vogliamo finire nel miglior modo."

Tra poco vi attendono anche due amichevoli di grande prestigio in Spagna, paese con cui hai un legame: "Ho il doppio passaporto, per via delle origini spagnole di mio padre. Le squadre che dobbiamo affrontare sono un sogno per me che ho vent'anni... Stiamo lavorando bene e queste amichevoli servono a vedere la condizione e a correggere gli errori."

A proposito di errori, i tifosi sono rimasti stupiti dal risultato inaspettato dell'amichevole infrasettimanale contro la FeralpiSalò, nonostante la squadra avversaria fosse più avanti nella preparazione. Secondo te quali sono state le cause di questa sconfitta? "Quando si incontrano queste squadre gli avversari sono più motivati a fare bella figura. Noi eravamo un po' stanchi, e la squadra era corta perché parecchi giocatori avevano fastidi fisici e non hanno potuto giocare. Dispiace per la sconfitta, ma non dobbiamo pensare al risultato, pensiamo agli errori che abbiamo fatto e lavoriamo su quello."

Per te l'appuntamento più atteso in campionato arriverà già ad ottobre, con la trasferta di Pescara: "Per prima cosa quando è uscito il calendario ho guardato quando giochiamo contro il Pescara, l'ottava giornata. Sarà una partita molto importante perché là c'è tantissima gente che mi vuole bene e a cui voglio bene."

Chiudiamo con una parentesi sui tifosi. Già qui in ritiro hai potuto sentire il calore dei sampdoriani che hanno affollato il Comunale di Temù per le amichevoli, qual è il tuo primo impatto con il tifo blucerchiato? "Mi ha impressionato tanto perché siamo a quattro ore da Genova ed è venuta tantissima gente, e questo ci ispira molto. Non ho ancora potuto vedere Marassi, ma spero di esserci già alla prima partita".

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