ESCLUSIVA SN - Suarez: "Muriel via dalla Samp solo per un'occasione che merita davvero. Clausola cifra ridicola. Al posto di Schick io..."

16.06.2017 18:44 di  Diego Anelli   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Suarez: "Muriel via dalla Samp solo per un'occasione che merita davvero. Clausola cifra ridicola. Al posto di Schick io..."
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Pallone d'oro nel 1960, campione d'Europa con la Spagna nel 1964, sette anni al Barcellona iniziando a fare collezione di campionati e coppe nazionali, prima del famoso trasferimento nel 1961 all'Inter di Helenio Herrera per circa 300 milioni di lire, con le quali i blaugrana costruirono un nuovo anello del Camp Nou. Dopo aver alzato al cielo con i neroazzurri tre scudetti, due Coppe dei Campioni e altrettante Coppe Intercontinentali, concluse la carriera alla Sampdoria, contribuendo al raggiungimento di tre salvezze consecutive dal 1970 al 1973.

Ieri dalla stampa colombiana è rimbalzata l'indiscrezione di un presunto interessamento del Barcellona nei confronti di Luis Muriel, già nel mirino di alcune formazioni nostrane, tra le quali l'Inter. Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Luisito Suarez, uno dei più grandi campioni della storia calcistica, un giocatore di classe pura che ha militato in ognuna delle squadre citate:

Luisito, dalla Colombia è arrivata la voce di un Barcellona attento a monitorare Luis Muriel: “Il colombiano è un buon elemento, in grado di ricoprire più ruoli sul fronte d'attacco, sia come attaccante centrale che come esterno. Si tratta di un profilo di giocatore in grado di adattarsi bene al calcio del Barcellona e ricoprire il ruolo di attaccante “di scorta” vista la presenza di fenomeni del calibro di Messi, Neymar e Suarez. A mio parere Muriel avrebbe comunque la possibilità di accumulare un buon numero di presenze entrando a gara in corso e andando a sostituire spesso i titolari dinanzi ai numerosi impegni del club su più fronti. Mi piace il suo modo di giocare, adatto anche alla mentalità del Barcellona, essendo qualitativamente dotato nel palleggio e predisposto agli scambi nello stretto. Negli anni passati era mancato un po' in termini di continuità, ma nell'ultimo torneo è migliorato. Dovesse ricoprire il ruolo di quarta punta dovrebbe essere bravo ad incidere nel minutaggio a disposizione”.

Tra i club interessati al colombiano non manca mai l'Inter. Come lo vedrebbe nello scacchiere tattico di Spalletti? “In questo momento è un periodo di profondo cambiamento in casa neroazzurra, sarà un mercato molto intenso, in ogni caso ritengo che Muriel si adatterebbe bene in quell'11, rivelandosi efficace e determinante come esterno offensivo dato che il ruolo di attaccante centrale immagino venga ricoperto da Icardi. In quel caso ogni nuovo giocatore dovrebbe fare i conti con una piazza molto esigente, risulta fondamentale iniziare nel migliore dei modi, se si sbagliano un paio di partite sono dolori, il pubblico inizia a fischiare e ci si demoralizza”.

Fosse al posto del colombiano che decisione prenderebbe? “Pare abbia risolto il problema della continuità e ha iniziato a sacrificarsi in copertura per la squadra, ha le qualità per fare la differenza, tutto dipende da lui. Io andrei via dalla Sampdoria soltanto a condizione di trasferirmi in un top club europeo con ottime chance di ritagliarmi un posto da titolare, altrimenti resterei volentieri in blucerchiato. Nella vita bisogna farsi trovare pronti per nuove sfide e prendere al volo l'occasione che capita, ma soltanto se merita davvero”.

Quale idea si è fatto in merito alla clausola? “Sentendo le cifre in giro per il mondo tipo 40 – 45 milioni anche per i difensori, la clausola presenta un importo ridicolo per il valore di Muriel, si tratta di una valutazione senz'altro abbordabile per una formazione di alto livello. Sicuramente nel caso di una sua partenza la Sampdoria avrà il non facile compito di sostituirlo al meglio, finora è stata brava a puntare su mercati dove è ancora possibile trovare giovani talenti a prezzi contenuti come Polonia, Repubblica Ceca, io consiglierei anche quelli del Nord Europa, come Svezia e Danimarca. L'esempio di Schick dimostra che club di questo livello debbano bloccare subito il giocatore, altrimenti le cifre schizzano verso l'alto e il giocatore va altrove, la Sampdoria è stata brava la scorsa estate”.

A proposito di Schick, condivide la scelta di andare direttamente alla Juventus? “Al suo posto sarei rimasto almeno un anno alla Sampdoria per proseguire al meglio il mio processo di crescita, andando alla Juventus in un secondo momento quando mi sarei sentito pronto al 100%. Parliamoci chiaro: i giovani fenomeni non faticano a trovare spazio fin da subito, negli altri casi bisogna avere molta pazienza. In bianconero avrà poco spazio almeno inizialmente, ma molto dipenderà dall'adattabilità del ragazzo”.

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