ESCLUSIVA SN - Palombo si racconta a 360°: i momenti difficili in Serie B, l'accantonamento e la conseguente rinascita

24.05.2013 16:03 di  Filippo Montelatici   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Palombo si racconta a 360°: i momenti difficili in Serie B, l'accantonamento e la conseguente rinascita
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nel corso della sua lunga esperienza in maglia blucerchiata Angelo Palombo è stato eroe silenzioso nel bene, parafulmine nei momenti difficili. Dopo la discesa in Serie B ha vissuto forse uno dei momenti più complicati di tutta la sua carriera: una cadetteria più ostica del previsto, l'esperienza all'Inter e l'accantonamento da parte della "sua" Samp. Ma proprio come l'araba fenice Palombo è risorto dalle proprie ceneri tornando ad essere il giocatore importante e carismatico che tutti ricordavano. Per analizzare la stagione appena trascorsa, ma anche per tornare al recente passato blucerchiato, Sampdorianews.net ha avuto l'onore di intervistarlo in esclusiva. Ecco le sue dichiarazioni:

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Angelo partiamo da un bilancio sulla stagione appena terminata, come la valuti? "Sicuramente le Samp le attese le ha rispettate, era una neopromossa e ha raggiunto la salvezza con una certa tranquillità. Ciò che c'è di buono è che insieme a questa salvezza, a questa società unita e compatta, la Samp ha tanti giovani importanti che è riuscita a farli giocare e a valorizzarli. La Samp ha dei giovani che secondo me poche altre squadre hanno"

E a livello personale? "Per come era partito non mi sarei mai aspettato che sarebbe finita così, anche perchè non penso di essere il tipo di giocatore che deve sperare che cambi un allenatore o una società per poter aspirare a qualcosa di più, qualcosa nella mia carriera mi sembra di aver dimostrato e fatto. Detto questo ognuno fa le proprie scelte e ci mancherebbe, condivisibili o no vanno sempre accettate. Diciamo che sono stato bravo e fortunato: bravo a non mollare mai quando ero un 'separato in casa' perchè, come si dice in gergo calcistico, invece di 'svaccare', mi allenavo come e forse anche più degli altri e questo mi ha tenuto a galla; fortunato perchè è arrivato un tecnico come Delio Rossi che devo ringraziare perchè mi ha dato la possibilità di giocarmi il posto alla pari degli degli, io chiedevo solo questo e lui è stato di parola". 

A proposito di scelte degli allenatori, Ferrara in una recente intervista ha detto che lasciarti fuori era una scelta della società, ti senti di commentare tale affermazione? "Non lo so questo, se l'ha detto lui per carità, io non ho assolutamente niente contro nessuno. Io non ci metto becco, non voglio commentare nè rispondere".

Quest'estate si è parlato di tante squadre interessate a Palombo, anche dalla Russia, c'era qualcosa di vero? "Il novanta per cento di quello che si è detto quest'estate non era vero, ma la Russia era una possibilità concreta che ho deciso di rifiutare, quest'estate non avevo avuto tutte queste possibilità. L'anno della Serie B invece con Atzori ne avevo avute molte di più ma le ho rifiutate".

Tornando invece all'esperienza con la maglia dell'Inter, cosa non ha funzionato? "Il problema è che un giocatore quando ha 30 anni e va in prestito una società non ha tanto interesse a valorizzarlo. Al di là di quello sono stato benissimo e mi sono sempre comportato da professionista serio, allenandomi al cento per cento delle mie possibilità e anche di più, quindi non ho rimpianti. E' chiaro che una volta che ho dovuto staccare il cordone ombelicale da Genova avrei preferito giocare di più, questo è fuori di dubbio, però a oggi se guardo indietro a come è andata sono contento che sia andata così".

Al momento del tuo passaggio all'Inter, quando la Sampdoria faticava in Serie B, ti sei sentito un pò il capro espiatorio della situazione? "E' giusto che un capitano abbia oneri e onori, nel calcio può essere giusto così. E' normale che i giocatori più rappresentativi vengano messi più sotto accusa. Poi in quell'anno lì io facevo parte del giro della Nazionale, facendo fatica in Serie B era normale che qualcuno potesse storcere il naso. Ci prendiamo gli applausi ma quando ci sono le critiche dobbiamo sapere prendere anche quelle".

Ti ha fatto effetto quest'anno tornare in campo senza la fascia da capitano passata in "eredità" al tuo collega Gastaldello? "Io e lui ci scherziamo su questa cosa ma è giusto che sia così. Io quando sono tornato ho deciso di ricominciare da zero tutto quanto. Quindi sarebbe stato assurdo pretendere la fascia di capitano ma poi comunque non sono fatto così proprio come persona. Si sono creati degli equilibri ed è giusto che questi equilibri vadano rispettati, non è una cosa che mi pesa assolutamente, anzi sono contento per Daniele, l'importante per me è giocare bene e dimostrare quello che so fare io, come è stato ogni anno apparte l'ultimo. 

Il ruolo di difensore l'avevi già interpretato con Mazzarri in casi di emergenza, quest'anno l'hai fatto a tempo pieno, come ti sei trovato? "Mi sono trovato bene, sicuramente devo migliorare ancora qualche piccola cosa. Per un centrocampista non è facile abituarsi sotto il profilo della marcatura in area, infatti abbiamo lavorato anche su quello per migliorarmi insieme a Pedelli e Limone. Giocare centrocampista è una cosa, magari si può fare più fatica a livello fisico però di testa il difensore è molto più impegnativo perchè se il difensore sbaglia si prende gol, vedi per esempio a Bologna con Gilardino. Non pensavo ma alla fine mi sono anche divertito a giocare dietro. Il mio ruolo è centrocampista, a me piace di più fare il centrocampista, però io per la squadra e per la grande stima che nutro nei confronti dell'allenatore mi metto a disposizione senza nessun problema".

Nella prossima stagione dovremo aspettarci un Palombo difensore o tornerai a giocare in mediana? "Non ne abbiamo parlato, quello che deciderà di fare il mister andrà bene, l'importante è che io comunque mi faccia trovare pronto per qualsiasi evenienza".

Cos'hai provato nel vedere quante persone avevano sottoscritto la petizione bandita da Sampdorianews.net per scongiurare la tua cessione nell'anno della Serie B? "Sono stato molto felice, devo dire la verità perchè non era un momento facile per me e queste persone hanno dimostrato di credere in me in primis come uomo. Per me questo è stato motivo d'orgoglio e visto che non ne ho mai parlato ne approfitto ora per ringraziarvi pubblicamente".

Sei ufficialemte entrato nella Top Five dei giocatori più presenti con la maglia della Sampdoria, una grande soddisfazione per te. "Ultimamente ne parlavamo nello spogliatoio e dicevo che comunque ho anche perso un anno (ride n.d.r.), perchè comunque da gennaio 2012 a dicembre 2012 ho perso un anno praticamente e avrei potuto avere ancora più presenze adesso , però comunque sono molto contento, è una cosa importante che mi rende orgoglioso e fiero, spero di farne tante altre ancora per arrivare ancora più su

In questa stagione ricca di alti e bassi il momento più doloroso è stato la scomparsa del Presidente Riccardo Garrone, figura a cui tu eri molto legato. "Lo ricordo sempre con tanto affetto perchè avevo un rapporto particolare con lui. Quando sono arrivato alla Sampdoria c'era lui e purtroppo quando è venuto a mancare io ero ancora alla Sampdoria. E' stata una grave perdita, pur essendo di una famiglia molto importante era una persona molto semplice che sapeva ascoltare e dare dei consigli giusti, per quello che ha fatto per me lo ringrazierò sempre, per tutta la vita".