Quagliarella crea, Lazaros e Cassani disfano, Alvarez evanescente

12.03.2016 20:22 di  Serena Timossi  Twitter:    vedi letture
Quagliarella crea, Lazaros e Cassani disfano, Alvarez evanescente
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© foto di Federico Gaetano

Viviano 6: nel primo tempo si mette prima in luce positivamente con una gran risposta coi piedi sulla conclusione piazzata da Saponara, poi provoca brividi per un’uscita avventurosa e avventata nell’azione che si conclude con il palo colpito da Pucciarelli.

Cassani 5,5: Saponara svaria su tutto il fronte d’attacco mettendo in ambasce il reparto blucerchiato, che per buona parte del primo tempo cerca di prendere le misure di fronte all’intraprendenza dei padroni di casa. Non sempre preciso nei rilanci e negli appoggi, perde la marcatura su Lorini in occasione dell’1-1.

Ranocchia 6: si frappone con il corpo alla conclusione a botta sicura di Mario Rui nella prima frazione, mantiene la posizione e chiude con puntualità.

Moisander 6,5: ha il piglio giusto, pulito e perentorio negli interventi e nei raddoppi. Evita di ricorrere al fallo e usa il mestiere quando occorre. E’ cresciuto molto rispetto alle prime apparizioni.

De Silvestri 6: più bloccato rispetto al match con l’Hellas, è spesso risucchiato da compiti difensivi e perde talvolta la lucidità nella giocata.

Soriano 6: è il blucerchiato che, soprattutto nel primo tempo, cerca maggiormente di velocizzare l’azione, portando avanti il contropiede e perseverando nel pressing sul portatore di palla avversario quando a Fernando occorre una spalla. Nella ripresa cala d’intensità.

Fernando 6: nell’undici iniziale è colui che maggiormente possiede le caratteristiche per fungere da filtro e come sempre gioca molti palloni, disinnescando l’azione avversaria. Le conclusioni dalla distanza non sono altrettanto proficue. Sembra soffrire la mancanza di un incontrista accanto a sé con cui condividere i compiti di contenimento.

Dodô 6: ripiega sistematicamente in difesa, rivelandosi prezioso in copertura e non di rado uscendo dalla propria area elegantemente palla al piede. Si perde tuttavia in alcune leziosità in frangenti di gara che richiedono maggiore concretezza.

(dal 33’ s.t. Christodoulopoulos 5: si fa notare subito dopo il suo ingresso in campo per un’entrata evitabile e scomposta dalla quale scaturirà la punizione che porterà al definitivo 1-1).

Alvarez 5,5: al gioco di gambe non corrisponde la concretezza e, nonostante il movimento e l’apporto in fase di ripiego, non va oltre il guadagnarsi qualche fallo. Evanescente.

Cassano 6: le note positive sono l’assist per il momentaneo 1-0 di Quagliarella e la volontà di andare al pressing disturbando il portatore di palla avversario. Quella negativa è l’elevato numero di passaggi sbagliati, che relega il numero 27 a spettatore per lunghi tratti.

(dal 20’ s.t. Correa 5: entra in campo con il compito di aprire il gioco e sfruttare il suo estro per servire Quagliarella, ma non entra mai in partita. Troppo “leggero” nei contrasti, non incide.

Quagliarella 6,5: isolato per buona parte del primo tempo, con Alvarez e Cassano sempre piuttosto distanti dalla sua orbita, decide di creare l’occasione propizia al 41’: la sua girata caparbia trova la deviazione vincente di Lorini per l’1-0 doriano. Lo spirito battagliero non manca mai e cerca la conclusione anche quando lo spazio per andare al tiro non è ottimale, ma la mira questa volta è da calibrare.

(dal 44’ s.t. Barreto s.v.: ingresso tardivo, per limitare i danni con polmoni e tackle).

All. Montella 5: schiera la formazione che una settimana fa ha espugnato il “Bentegodi”, avente come unica variante il rientro di Dodô al posto di Lazaros. A Empoli, però, ciò che lo tradisce sono le sostituzioni: più che l’ingresso di Correa, che comunque non varia il modulo anche se in quel frangente la spada sarebbe stata preferibile al fioretto, ciò che stupisce è il cambio Dodô-Lazaros, in un momento delicato della partita in cui sarebbe stato probabilmente più comprensibile l’ingresso di un ulteriore difensore (Silvestre). Tardiva l’entrata in campo di Barreto, che comunque provoca l’uscita di Quagliarella, unico ad avere impensierito la difesa empolese.