Djuricic mina vagante, Viviano torna a ruggire, Quagliarella guerriero

05.02.2017 15:11 di Serena Timossi Twitter:    vedi letture
Djuricic mina vagante, Viviano torna a ruggire, Quagliarella guerriero
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© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS

Viviano 7,5: rientra dopo il lungo infortunio dimostrando di non aver perso lo smalto. Risponde prontamente sfoderando tutto il suo repertorio di fronte alle conclusioni dalla distanza di Bertolacci, non si fa sorprendere dal velenoso tiro-cross di Deulofeu e chiude lo specchio con un miracoloso doppio intervento su Lapadula e Abate nel finale di gara. Non poteva esserci miglior bentornato.

Bereszynski 6,5: dopo l'ottima partita con la Roma, il polacco dimostra di essersi perfettamente calato nella nuova realtà del campionato italiano. Un primo tempo privo di sbavature, all'insegna dell'attenzione e della propositività; qualche difficoltà in più nella ripresa quando Deulofeu prova ad ubriacarlo di dribbling. Il difensore però si dimostra attento e limita il più possibile i pericoli.

Silvestre 7: partiamo dall'unico neo, il retropassaggio rischioso in avvio di ripresa che fortunatamente non coglie alla sprovvista Viviano. Per il resto il centrale lotta con grande agonismo, domina nel gioco aereo, adotta marcature strette e al 35' della ripresa il suo intervento a liberare l'area prima che Ocampos possa calciare a rete vale quanto un goal.

Skriniar 7: svettante sulle palle alte, perfetto nella scelta di tempo quando si tratta di innescare la trappola del fuorigioco. Un brutto cliente con cui vedersela per gli attaccanti rossoneri.

Regini 6,5: nella prima frazione di gioco controlla molto bene Suso, che crea qualche grattacapo in più nella ripresa. Il capitano non perde mai l'aplomb e ragiona sempre quando si tratta di chiudere, intervenendo sovente in maniera pulita e intelligente.

Linetty 7: cuore e polmoni. Una prestazione di grande intensità, che poteva anche essere impreziosita dalla gioia del goal: nel primo tempo Donnarumma gli nega la gioia del sigillo opponendosi alla sua conclusione. Un'azione emblematica avviene al 38' s.t., quando conquista palla a centrocampo, semina il panico andandosene di forza e viene fermato solamente da un intervento falloso.

Torreira 6,5: sarà anche di statura non elevata, ma quando si tratta di aggredire il portatore di palla e tessere le trame in mediana giganteggia. Nel secondo tempo, quando il Milan guadagna campo e si creano maggiori spazi, il suo contributo è fondamentale affinché la squadra non si disunisca.

Praet 6,5: nel primo tempo dà il proprio contributo in molte delle trame offensive blucerchiate, giocando il pallone con intelligenza. Trova in Bereszynski un valido alleato in fase di possesso palla. Tenta anche la conclusione nel primo tempo, ma il tiro è debole. Nella ripresa si sacrifica per dare una mano quando la spinta dei padroni di casa si fa maggiore.

Bruno Fernandes 6: disputa un primo tempo molto dispendioso dal punto di vista fisico, pressando costantemente la difesa rossonera al momento dell'impostazione e mostrando grande aggressività. Proprio questo agonismo costante gli fa perdere qualcosa in termini di lucidità.

(dall' 8' s.t. Djuricic 7,5: il suo ingresso in campo spacca la partita. Una prestazione sontuosa, costringendo sistematicamente al fallo i rossoneri che tentano di arginarne l'esplosività. Ruba palla, porta avanti il contropiede, innesca Quagliarella in occasione del rigore, provoca l'espulsione di Sosa. Gli manca soltanto il goal del raddoppio, sfiorato con un diagonale che termina di poco sul fondo. Da applausi).

Quagliarella 7: una delle sue migliori partite di quest'anno. Sin dal primo minuto mostra aggressività e uno spirito ancor più combattivo del solito. Con la grinta di un ragazzino spende molte energie contrastando e difende palla con tutta la sua esperienza, esce per fare posto alla freschezza di Schick dopo essersi guadagnato il calcio di rigore che deciderà la partita. Il ruggito del leone. (dal 26' s.t. Schick 6: entra con la Samp in vantaggio e di fronte a un Milan ferito che proverà sino all'ultimo a riconquistare il pareggio. Non ha molte occasioni per pungere, ma è prezioso nel tenere palla e nel dare respiro alla retroguardia).

Muriel 7: il campo pesante non ne argina la tecnica, come evidenzia con un paio di dribbling nelle prime battute. Al 45' salta Romagnoli e Paletta, ma il direttore di gara ferma tutto per un presunto fallo. Primo tempo più intenso del secondo, ma dimostra una freddezza esemplare dagli undici metri, che regala alla Samp la seconda vittoria consecutiva, per di più contro una “big”.

(dal 34' s.t. Alvarez s.v.: entra per dare ordine ed equilibrio, non tocca molti palloni, ma fa il suo ingresso con lo spirito giusto).

All. Giampaolo 8: non sbaglia un colpo. Perde Barreto nel pre partita, inserendo così Praet dal primo minuto. La Samp scende in campo con il giusto piglio, le sostituzioni sono tempestive ed è proprio la scelta Djuricic a rivelarsi vincente: con il serbo in campo la Samp riesce a liberarsi della morsa di un Milan che stava avvolgendole intorno le proprie spire. Anche nei momenti di maggior pressione rossonera, la compagine blucerchiata non si perde d'animo né si sfalda. I reparti collaborano, la difesa regge, i centrocampisti raddoppiano e triplicano creando densità. Ha plasmato il gruppo donandogli un'identità vincente e un carattere che può portare lontano.