Trionfo di Goteborg, Rissetto: "Fu tutto in una notte. Riparlarne oggi mette tenerezza"
Il giornalista Stefano Rissetto ha dedicato sulle pagine di primocanalesport.it un articolo ricco di ricordi ed emozioni alla conquista della Coppa delle Coppe a Goteborg:
"9 maggio 1990, duemila chilometri da casa, un giorno e mezzo di treno, ottomila presenti a Göteborg, con altri cinquantamila in piazza della Vittoria che davanti al maxischermo si sarebbero persi il raddoppio, sempre di Vialli, perché stavano ancora esultando per il gol segnato tre minuti prima. Si sarebbero rifatti alle cinque del mattino all'aeroporto, vedendo quel pezzo di argento uscire dal portellone del jet Alisarda, scintillare sotto le fotoelettriche sollevato da Pellegrini. E tutto era già accaduto: come fanno presto le emozioni a diventare ricordi, come si spengono se non le custodisci nel cavo del cuore.
Riparlarne oggi mette tenerezza. Per quello che eravamo, che siamo e che saremo, affacciati sul Gran Canyon del tempo che fugge appunto, da onorare con una bottiglia di Dom Pérignon. Uguale a quelle che due ore prima della partita, col sole ancora alto, avevo visto i magazzinieri dell'Anderlecht scaricare da un furgoncino nel loro spogliatoio. Poi le avrebbero regalate agli avversari, che non ne avevano portate.
Fu la notte delle notti, la più bella di tutte. Intanto perché era di notte. Intanto perché “era de maggio”. Ma sopratutto perché fu tutto in una notte. Lo scudetto lo avresti vinto diluito in trentaquattro partite, più importante San Siro o il Lecce? E perché non il Cesena alla prima? Invece quella sera alle otto e un quarto eri la finalista sconfitta dell'edizione precedente, ti sedevi allo stesso tavolo quasi con tutti gli stessi giocatori, quasi per cocciutaggine. E alle dieci e mezza eri per sempre nella storia".
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